Rafael Leao: esterno o seconda punta? I numeri nel Milan non mentono

Rafael Leao: esterno o seconda punta? I numeri nel Milan non mentonoMilanNews.it
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mercoledì 22 febbraio 2023, 12:00Primo Piano
di Redazione MilanNews

Con il cambio modulo per la difesa a tre e con l'inserimento di Malick Thiaw nel terzetto difensivo il Milan sembra aver ritrovato quella solidità e quella compattezza che tanto serviva ritrovare dopo un mese e mezzo di fortissima difficoltà. I rossoneri subiscono meno, filtrano meglio a centrocampo e riescono di nuovo ad ingabbiare gli elementi più pericolosi delle squadre avversarie. E davanti che manca ancora qualcosa, in termini di produzione offensiva e a saltare all'occhio è il calo di Rafael Leao. Un calo un po' anomalo, dato che in origine Rafael Leo non nasceva esterno ma agiva più centralmente, ma anche perché Stefano Pioli aveva detto dopo Milan-Torino che "Rafa è un giocatore strano. Ho sempre pensato - ha proseguito il mister - che mettendolo largo lo agevolavo, ma in questi giorni, dove l'ho provato (da seconda punta, ndr) ha detto che è la sua posizione preferita".

UN PASSATO DA ATTACCANTE

Rafael Leao ha sempre giocato da centravanti in carriera, prima di arrivare al Milan, e con ottime premesse. Al massimo, all'occorrenza, ha giocato da seconda punta, alle spalle del centravanti, in caso di bisogno. Quando il portoghese ha messo piede per la prima volta a Milanello, si è presentato avendo in dote un'esperienza sì ridotta, ma già molto promettente: nelle giovanili dello Sporting Lisbona aveva giocato 23 partite, mettendo a segno 13 gol e 4 assist, mentre nella prima squadra aveva disputato soltanto 13 partite (segnando comunque un gol), a causa delle fortissime difficoltà economiche del club che hanno avuto come conseguenza molteplici rescissioni unilaterali del contratto, molte delle quali hanno avuto (come ben sappiamo) degli strascichi anche in tribunale. Comunque, lasciato il Portogallo per in Francia, la musica non è cambiata: al Lille il lusitano ha giocato da attaccante centrale e in campionato ha messo insieme 24 presenze, segnando 8 gol e realizzando 2 assist, contribuendo ad 1 gol ogni 130 minuti giocati.

LE STATISTICHE PARLANO CHIARO: MEGLIO ESTERNO

Per quanto Rafael Leao possa dire di trovarsi bene nella posizione di spalla del centravanti, però, i numeri raccontano una verità in contrasto con le parole di mister Pioli. Infatti, secondo i dati raccolti da understat.com, nelle 15 partite di questa stagione in cui Leao ha giocato da esterno sinistro ha fatto registrare 7 gol, 5 assist, una media di 3.59 tiri ogni 90’, una media di 1.98 passaggi chiave ogni 90’, 6.86 xG e 4.40 xA (rispettivamente “expected goals” e “expected assist”), che vedono il portoghese avanzare un delta positivo di 0.14 per gli xG e di 0.60 per gli xA: in soldoni, Leao da esterno sinistro ha segnato e fatto segnare un po’ più di quello che ci si aspettava dalle condizioni in cui si è ritrovato, registrando una media complessiva di 0.50 xG e 0.32 xA ogni 90’. Numeri molto diversi da quelli che il numero 17 rossonero ha messo insieme nelle sue 3 partite da seconda punta: 0 gol, 0 assist, una media di 3.82 tiri ogni 90’ (+0.23 rispetto a quando gioca esterno), una media di 1.04 passaggi chiave ogni 90’ (-0.94), 0.97 xG e 0.63 xA, che gli valgono un delta di -0.97 per gli xG e di -0.63 per gli xA e registrano una media di 0.34 xG ogni 90’ (-0.16) e 0.22 xA ogni 90’ (-0.10). Questi dati ci raccontano come Leao da seconda punta tiri leggermente di più, risultando però drasticamente meno pericoloso, meno incisivo e meno decisivo rispetto a ciò che è abituato ad essere quando si mette a seminare il panico sulla fascia sinistra.

NON È COLPA DI LEAO

Piano però a dare giudizi o a criticare la duttilità del ragazzo: il Milan viene da un periodo nel quale a livello di produzione offensiva sta faticando e il problema non può essere ridotto solamente all’interpretazione del ruolo di seconda punta di Rafael Leao. Al ragazzo, la sfida di migliorar sé stesso e l’interpretazione del ruolo di seconda punta, che tanto sembra piacergli; a mister Pioli quella di dargli le istruzioni migliori per velocizzare il processo di crescita così come ha fatto quando lo ha spostato sulla fascia, anche in questa vecchia-nuova veste, per restituire al Milan il miglior Leao possibile, all’altezza del fuoriclasse che l’anno scorso ha vinto il premio come MVP della Serie A.

di Luca Vendrame