Scaroni: "Il Derby di Milano è unico al mondo. RedBird ha una visione di lungo periodo"

Scaroni: "Il Derby di Milano è unico al mondo. RedBird ha una visione di lungo periodo"MilanNews.it
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di Enrico Ferrazzi

Paolo Scaroni ha rilasciato queste parole in occasione dello Sport Industry Talk di RCS

Sul primo derby di Milano da co-proprietari di San Siro: "Il Derby di Milano è unico al mondo, puoi vedere amici e famigliari camminare verso lo stadio indossando maglie di Inter e Milan: questo lo rende speciale ed ecco perché l’atmosfera è così bella... Quando cerco di capire perché Milan e Inter, fuori dal campo, abbiano fatto un percorso complicatissimo ma sempre in perfetto accordo, penso a Milano. Quando vado a vedere il derby vedo famiglie o gruppi con la maglia rossonera e l’altro con la maglia nerazzurra che camminano insieme. Attribuisco tutto questo a Milano: è capace di trasformare un antagonismo in campo in un clima amichevole fuori dal campo. Questa città riesce a creare un clima così positivo che ci ha consentito di realizzare il progetto stadio". 

Sul nuovo stadio: "Noi dobbiamo riprodurre la cosa bella di San Siro: come si vedono le partite. Sono critico del Meazza, l’ho sempre considerato vecchio, ma ha un grande pregio: si vedono bene le partite. Nel nuovo stadio si vedranno meglio, perché sarà più verticale e vicino al campo.
Sarà uno stadio che funziona sempre: supereremo il tema di una zona troppo piena nei giorni di partita e vuota negli altri. Vivrà tutti i giorni, come accade ai grandi stadi del Real Madrid o in Inghilterra.
Sarà più confortevole, accessibile a tutti, garantirà maggiori entrate da match day senza aumentare i biglietti popolari. E farà di San Siro un nuovo capitolo della città, un quartiere verde e moderno". 

Su San Siro: "Ho visto negli anni un cambiamento dell’opinione generale sul Meazza. Prima, quando dicevo che era vecchio e brutto, tutti mi rispondevano che era bellissimo. Guardando gli stadi in Qatar, Germania e Champions, l’umore è cambiato, ed è stato decisivo anche per convincere la municipalità.
Non abbatteremo tutto, ma sono convinto che, quando avremo accanto il più bello stadio del mondo, nessuno penserà più al Meazza. Le cose evolvono: il nuovo farà perdere al vecchio molto del suo charme, non della nostalgia, ma dello charme sì". 

Su RedBird: "Ho capito che lo sport americano è vissuto più come entertainment che come pura competizione. Da noi, proprietà e Club, l’unica cosa che conta è vincere le partite: tutto il resto è contorno.
RedBird, infatti, ha come missione lo sport: investe nello sport in tutto il mondo e ci fornisce competenze che non avremmo. Questo ci dà grande aiuto anche sul progetto stadio: noi siamo guidati da un azionista che ha partecipato alla costruzione di decine di stadi nel mondo ci rassicura nelle scelte. A Casa Milan non costruiamo stadi ogni anno: per loro è routine, per noi è un evento. RedBird, inoltre, ha investito nel calciomercato più di 250 milioni negli ultimi due anni e concluso tre bilanci in utile, dimostrando che si può investire, fare utili, e avere un grande progetto stadio. Questo dimostra le capacità dell’azionista e la sua visione di lungo periodo”.

Sulle riforme del calcio italiano: "Le riforme da fare sono tante. Ogni volta che Parlamento e politica entrano nel calcio ci creano problemi invece di risolverli. Non possiamo pubblicizzare le scommesse, mentre una quota minima del settore ci basterebbe; questa misura ci vale 100 milioni l’anno.
Abbiamo finalmente una buona legge antipirateria, ma se non viene applicata con rigore non serve: lì perdiamo 300 milioni. Il denaro è lo strumento attraverso il quale possiamo fare tutto, inclusa la possibilità per i giovani talenti di formarsi senza pagare i 90 euro al mese.
Durante il Covid, nessuno si è voluto occupare del calcio, mentre tutti gli altri settori hanno ricevuto aiuti. Se davvero lo sport è un diritto costituzionale, non possiamo andare in direzione opposta quando si discutono questi temi".