Un sinistro déjà-vu fa risuonare l'allarme: Milan, stop alla paura o la Champions tornerà un lontano miraggio

Anno nuovo, vecchi problemi. Il Milan ha, improvvisamente, disimparato a vincere. I cinque successi consecutivi, che avevano lanciato la squadra di Gattuso fino al terzo posto, sembrano essere ormai un lontano ricordo. In due settimane, invece, è cambiato completamente il mondo in casa rossonera. Dall'entusiasmo post successo contro il Chievo alla delusione per il pareggio casalingo ottenuto martedì sera contro l'Udinese: cosa sta succedendo al Milan? Difficile trovare una sola spiegazione per questo calo repentino, ma l'aspetto mentale è uno di quelli maggiormente indiziati. Quello che preoccupa, inoltre, è che nella scorsa stagione il Diavolo abbia avuto un andamento molto simile in termini di risultati con l'inizio del nuovo anno: benissimo nei primissimi mesi, poi molto male in quello successivo.
UN SINISTRO DÉJÀ-VU - Nell'annata 2017-2018 dopo le prime difficoltà di assestamento della squadra date dal cambio di allenatore, il Milan di Gattuso ha iniziato a volare e, fino a marzo, sono arrivati grandi risultati e la finale di Coppa Italia conquistata ai calci di rigore contro la Lazio (avversaria anche quest'anno in semifinale). Anche quest'anno la stagione non è iniziata nel migliore dei modi, con il caso Higuain e i tanti infortuni che hanno frenato i rossoneri. Con l'inizio del 2019, però, il Milan di Gattuso è diventato un cigno, anche grazie ai nuovi inserimenti dal mercato di gennaio. Salvo poi incepparsi, esattamente come successo nella scorsa stagione.
VIA LA PAURA - Come già detto precedentemente, le cause di questo calo sono molteplici, ma quella probabilmente preponderante è ciò che frena da sempre i Gattusiani quando viene richiesto loro il salto di qualità: la paura. Di quest'aspetto, ne ha parlato lo stesso Gattuso nella conferenza stampa post partita di martedì sera, sottolineando che il pallone in questa situazione diventi pesante e, soprattutto, che il timore vada assolutamente messo da parte se si vogliono raggiungere determinati obiettivi a fine campionato. L'impressione è che, mentalmente, il derby sia stata una batosta tremenda per la squadra e che, in particolare, il gol di Vecino abbia cancellato improvvisamente tutte le certezze di solidità della squadra che erano state costruite faticosamente nei due mesi precedenti. Serve un deciso cambio di passo, a cominciare dalla proibitiva trasferta di sabato contro la Juventus. Non tanto nel risultato (portare a casa dei punti da Torino è sempre complicato, ma darebbero grande morale), quanto nell'atteggiamento e nello spirito, per dimostrare alle avversarie, ma soprattutto a sè stessi, che il Milan non è affatto morto. Diversamente, la Champions League tornerà ad essere un lontano miraggio, proprio come veniva considerata fino a pochi mesi fa e nella scorsa stagione.

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