Amelia il bello Del Milan è TOP. Dinho svogliato, serve l'assist per l'EuroFLOP

Amelia il bello Del Milan è TOP. Dinho svogliato, serve l'assist per l'EuroFLOPMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 dicembre 2010, 12:00Top & Flop
di Stefano Maraviglia
TOP & FLOP la rubrica di MilanNews a cura di Stefano Maraviglia. Un podio virtuale che vedrà premiati i migliori e peggiori della settimana RossoNera.

Serata brutta, quasi al limite tra realtà e fantasia visti i recenti risultati conseguiti dai rossoneri, ma lo score parla chiaro e lo 0-2 inflitto dagli olandesi ai ragazzi di Allegri, ammette pochissime repliche. Dalla debacle sono pochi a salvarsi, molti han deluso di più perchè chiamati a dimostrare tanto e risultati non pervenuti.

1° TOP - IL SECONDO DI LUSSO MARCO AMELIA: rarissime le sue apparizioni da titolare, tantissime le belle parate nelle chanche offertegli dal proprio mister. Sorprende per prontezza, concentrazione e per la disinvoltura che mette in mostra nel bloccare palloni insidiosi e comunque difficili da addomesticare. Para tutto il possibile, interviene anche in occasione di fuorigioco, cosa chiedere di più ad un n.12? Potrebbe essere lui a "pretendere" qualcosa in più: la reale possibilità di giocarsi l'inamovibilità con Abbiati, parso sempre più che certo del ruolo e del suo status. Per quanto visto in campo nessuno avrebbe nulla da ridire, ora starà ad Allegri considerare sul serio questo dodicesimo di assoluto valore.

2° TOP - MARIO YEPES: la partita vale poco, tutti lo sanno e pure lui, ma non si lascia condizionare e anzi cerca di farsi trovare più che pronto. In campo mette grinta, esperienza e determinazione, sa di essere un rincalzo e non si abbatte. Ennesima buona prova che sentenzia quanto già chiaro a tutti: oggi il vice-Nesta o Silva, è lui.

3° TOP - ZLATAN IBRAIMOVIC: non era indispensabile la sua presenza, allegri lo lancia nella mischia con la speranza che il fenomeno svedese possa contribuire a salvare la faccia, lui ce la mette tutta, ma non basta. Dribbling, assist e invenzioni, cerca di suonare e cantarsela da solo, risulta un predicatore nel deserto.

4° TOP - IL TIFO ROSSONERO: orgoglio e vanto di San Siro i tifosi rossoneri. Non tantissimi per seguire da vicino il match, ma caldissimi, passionali e presenti come sempre da anni a questa parte. Il risultato condannava la squadra, ma il canto del popolo milanista ha comunque accompagnato i ragazzi fino al triplice fischio. I boati riservati per alcuni giocatori diventati idoli, hanno infuocato la serata milanese. Sono gli ultras, una delle poche note positive di questo turno europeo.

Trovati senza troppa difficoltà i migliori del mercoledì di coppa, giusto celebrare chi ha fatto poco per salvarsi e anzi, c'ha messo del suo per "stagnare".

1° FLOP - L'ANONIMATO DI RONALDINHO: doveva far ricredere Allegri sulla gestione delle presenze in campo, invece offre argomenti di dibattito tutti a favore del mister. Prove schiaccianti e pesanti come macigni. Mobilità pari a zero, poco genio e tanta lentezza di pensiero, tutto l'opposto del vero Ronaldinho. Qualcuno ipotizza si tratti di una "dimostrazione", ma l'atteggiamento in campov sicuramente avrà convinto la società su quale futuro prospettare per l'asso brasiliano.

2° FLOP - CLARENCE SEEDORF: il dato di fatto è uno: lui e Pirlo oggi non possono coesistere. L'olandese per passo e spunto, non giova alla squadra bisognosa (ieri nello specifico), di mordente e dinamismo in mediana. Parso anche lui sottotono, non ha inciso come dovuto. Non si affronta sempre il Barça (verrebbe da dire per fortuna!), ma l'Ajax di turno, va comunque rispettato e fronteggiato a dovere. Cali di concentrazione non sono ammessi, per tali mancanze c'è un rimedio: la panchina.

3° FLOP - IL MANCATO IMPIEGO DEI GIOVANI: perdere ha dato fastidio ad Allegri e ai tifosi, sarebbe stato diverso se in campo fossero stati impiegati alcuni "baby". Il match a rischio zero, si prestava come trampolino di lancio per quei prospetti che potrebbero illuminare il prossimo futuro. Vedere trotterellare talenti del calibro di Seedorf, Dinho ecc., indispettisce e non poco, meglio allora osservare da vicino qualche giovane, smanioso di emergere e magari più motivato. Verdi, Strasser, lo stesso Merkel (comunque subentrato), potevano e dovevano godere di uno scampolo, a dispetto di un risultato negativo che in qualsiasi caso avrebbe fatto storcere il naso a qualcuno.