Viaggio nei Milan Club - Fermata Polonia (foto)

Viaggio nei Milan Club - Fermata Polonia (foto)
© foto di Milan Club Polonia
martedì 17 giugno 2014, 14:00Viaggio nei Milan Club
di Gennaro Mirko Auricchio
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Il viaggio nei Milan Club di tutto il mondo riprende il suo cammino. Dopo aver visitato e raccontato la realtà del Milan Club Alsace ci spostiamo per andare in Polonia, precisamente a Breslavia, comune di 640,000 abitanti. Proprio qui cinque tifosi rossoneri appassionati di calcio decisero di dare vita al primo Milan Club della Polonia facendolo diventare il più grande d'Europa. Abbiamo intervistato il presidente del Milan Club Polonia, Roman Sidorowicz per farci raccontare questa fantastica storia fin dal principio.

Roman, raccontaci la genesi del Milan Club Polonia. "Il nostro Milan Club e’ stato fondato nel 2001 a Breslavia dove si sono incontrati cinque appasionati tifosi del Milan. Dal 2005 facciamo parte dell’AIMC e attualmente contiamo 768 che ci hanno permesso di diventare il Milan Club più grande d'Europa. Ognuno di noi vive in maniera molto intensa la fede rossonera, tanti hanno i tatuaggi con il simboli del Milan altri chiamano i loro figli proprio “Milan” oppure colorano l'interno della loro casa di rossonero".

Come mai in Polonia ci sono tanti tifosi milanisti? "Il Milan e’ molto popolare in Polonia. Molti di noi si sono appasionati negli anni del trio olandese quando in tv potevamo ammirare le vittorie del Milan di Sacchi. A quell’epoca in tv trasmettevano solo le partite piu’ importanti e il Milan le giocava spesso perchè era una squadra piena di fenomeni. Però nonostante il periodo non proprio felice che sta attraversando la nostra squadra ci sono comunque tantissimi giovani che si appassionano al Milan e vogliono entrare nel nostro Club".

Siete mai andati a S.Siro? Con che frequenza lo fate?
"A San Siro andiamo circa 3-4 volte all’anno con un pullman che ci permette di riunire più di 50 tifosi. Arriviamo a Milano la mattina, visitiamo la città, vediamo la partita e subito dopo torniamo in Polonia. Sono oltre 40 ore di viaggio per vedere 2 ore di partita, ma non ci stanchiamo mai. Oltre alle trasferte ufficiali organizzate dal Club tanti tifosi vanno allo stadio da soli e tanti altri sono addirittura abbonati e senza dimenticare che siamo presenti anche in tutte le trasferte europee del Milan, soprattutto quelle più vicino a noi".

Avete mai incontrato i giocatori da vicino? "Proprio una settimana fa’ durante l’apertura della nuova scuola calcio del Milan a Lodz, abbiamo incontrato Cristian Brocchi. L’anno scorso invece abbiamo incontrato a Bialystok il mitico Franco Baresi e spesso ci viene data la possibilità di visitare Milanello".

Raccontaci un episodio della tua storia da tifoso che ricordi piacevolmente.

"Paradossalmente ricordo piacevolmente I tempi in cui in Polonia non si potevano vedere le partite del Milan se no le più importanti. L'unico modo che ci restava per seguire le partite era quello di vedere il televideo. Ogni domenica ci incontravamo con gli altri amici e seguivamo tutta la partita davanti al televideo aspettando che il risultato cambiasse e quando il Milan passava in vantaggio esultavamo come matti. Per me il Milan all'epoca era davvero qualcosa di irrangiungibile. Da presidente del Milan Club Polonia invece ricordo sempre molto volentieri l’estate del 2011 quando durante il nostro raduno abbiamo festeggiato il decennio del nostro Milan Club e abbiamo avuto onore di ospitare in Polonia la delegazione dell’AIMC con la Coppa dei Campioni vinta ad Atene"

Il campionato italiano è seguito in Polonia?

"Qualche anno fa il campionato italiano era seguito piu’ di tutti gli altri. Adesso invece le cose sono cambiate. Il livello del campionato si e’ abbassato parecchio. Basta pensare che, per il terzo anno consecutivo, il capocannoniere della Serie A se ne va. A parte questo ci sono sempre molte polemiche e scandali che non attira nuovo pubblico. Poi ce’ anche il problema degli stadi. 10 anni fa’ la Polonia era anni luce indietro all’Italia riguardo gli impianti sportivi ma adesso quasi ogni squadra ha il suo stadio di proprieta’. Per uscire da questa situazione servono forze fresche e menti giovani".

Cosa ne pensi del momento attuale del Milan? "Pippo Inzaghi sarà capace di riporatare la squadra ai vertici? Questo che il Milan sta passando attualmente è un momento molto difficile ma non è nemmeno la prima volta che capita nel corso della nostra storia. Per come la vedo io penso che fino a quando ci sarà Galliani come dirigente il Milan e I suoi tifosi possono dormire sogni tranquilli. Purtroppo lui ha il budget che gli mette a disposizione il presidente e giustamente non può sempre fare miracoli. Certo ci sono stati in passato errori di gestione ma se il Milan vuole ripartire alla grande non può prescindere da Galliani anche se però dobbiamo rivedere la politica delle cessioni, siamo arrivati al paradosso, se un giocatore gioca troppo bene rischiamo di perderlo l'anno successivo ritardando ulteriormente il nostro processo di crescita. Per quanto riguarda Inzaghi invece penso che il rischio di bruciarsi con la squadra che ha a disposizione sia elevato, l'unica cosa che potrebbe aiutarlo è sperare che l'organigramma dirigenziali si compatti intorno alla sua figura garantendo così un corso di lunga durata. Bisogna tornare ad essere la vecchia famiglia che eravamo".

Cosa ne pensi di Alex, Menez e in generale dei primi movimenti di mercato del Milan? "Alex e Menez secondo me sono due buoni giocatori che possono aiutarci tanto. Mi meraviglio solo del mancato riscatto di Taarabt che si è dimostrato essere un vero campione. Se la società ha adottato la politica di vendere ogni anno I nostri pezzi pregiati perchè non riscattarlo ora, aspettare che esploda definitivamente e poi rivenderlo? Purtroppo la verità è che è difficile fare il mercato senza soldi ma credo che nel caso di un’altra stagione fallimentare il presidente Berlusconi tornerà ad investire. Soffriamo noi a vedere il Milan in queste condizioni figuriamoci lui".

Milan Club Polonia
© foto di Milan Club Polonia
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