COMUNQUE VADA, GRAZIE LO STESSO!

Siamo alla vigilia di quella che potrebbe essere l'ultima partita dello straordinario ciclo di Ancelotti; attenzione, nessuno vuole la testa dell'allenatore o rivoluzioni epocali, ma sta di fatto che, Champions o UEFA che sia, il gruppo che in sei stagioni ha vinto tutto ciò che si può vincere e ci ha fatto vivere momenti indimenticabili, inevitabilmente subirà modifiche e profondi cambiamenti e non sarà più lo stesso. Non vorrei che l'eventuale delusione per la mancata qualificazione in Champions League facesse dimenticare a molti ciò che questi giocatori hanno fatto: per chi l'avesse dimenticato siamo ancora Campioni d'Europa in carica, fino a mercoledì prossimo e Campioni del Mondo; inoltre, fino a prova contraria, siamo il club più titolato al mondo e molti dei trofei internazionali che ci permettono di esserlo sono arrivati grazie a questi giocatori. Qualche giocatore della rosa saluterà definitivamente San Siro domenica, altri non hanno ben chiaro il loro futuro, molti resteranno e per loro si tratterà solo del congedo di fine stagione da quel pubblico che ritroveranno sugli spalti a fine estate; sarebbe bello se tutti indistintamente, partenti, confermati e indecisi, venissero accomunati in un fragoroso applauso nel momento in cui il sipario calerà su una squadra che ha vinto molto e in alcuni frangenti ha saputo giocare un calcio davvero straordinario e ammirato in tutto il mondo. La stagione che si sta per chiudere è stata avara di soddisfazioni soprattutto nella seconda metà, dall'inizio del 2008 in poi: sconfitte allucinanti ed inspiegabili (l'ultima proprio domenica scorsa a Napoli), l'eliminazione dalla Champions League negli ottavi di finale per mano dell'Arsenal, ora un probabile quinto posto che vorrebbe dire Coppa UEFA e non Champions League nella prossima stagione; l'unica perla rimane la vittoria nel derby che impreziosisce un finale di stagione altrimenti malinconico. Domenica i ragazzi cercheranno di regalarci l'ultima soddisfazione di un campionato con troppe ombre e poche luci, ma l'eventuale miracolo di agganciare in extremis la qualificazione in Champions League non dipende più solo da loro e il rammarico viene proprio dal fatto che hanno rovinato tutto nel momento in cui erano arbitri del proprio destino.
L'invito, comunque, è quello di non considerare l'approdo in Coppa UEFA come una retrocessione: è l'unica coppa che manca nella bacheca rossonera e sarebbe un'occasione per colmare la lacuna; inoltre è meno difficile e stressante della Champions League e permetterebbe di concentrarsi finalmente sul campionato; lo scudetto manca ormai dal 2004, a noi tifosi piacerebbe molto rivincerlo e anche qualche giocatore (l'ultimo in ordine di tempo, Pirlo) ha confessato che gradirebbe tornare a primeggiare in Italia e che gli dà fastidio vedere l'Inter là davanti e il Milan a distanza considerevole dalla vetta. Insomma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno e non quello mezzo vuoto dell'eventuale mancata qualificazione alla Champions e prepariamoci a salutare in modo degno una squadra che in questi anni ci ha fatto godere parecchio. Difficile dire ora come sarà il Milan del futuro: qualcuno ha messo pure in dubbio la presenza di Ancelotti in panchina nella prossima stagione in caso di mancata qualificazione alla Champions, quindi tutto è possibile e molti nodi cominceranno a sciogliersi da lunedì in poi. Ora, però, non è ancora il momento di guardare al futuro: viviamo quest ultimo pomeriggio di passione, sperando nella vittoria rossonera e, chissà, in un miracolo a Torino che trasformerebbe in festa l'ultima partita; ma anche se non dovesse accadere alcun miracolo, è doveroso voltarsi indietro, ricordare tutto quello che abbiamo vissuto in questi ultimi straordinari sei anni e ringraziare i protagonisti di questo esaltante periodo che sfileranno davanti a noi a fine partita. Per chi resta sarà un arrivederci, per chi se ne andrà si tratterà di uno struggente addio, gli indecisi potrebbero trovare nuovi stimoli rendendosi conto che noi tifosi siamo sempre con loro, nella buona e nella cattiva sorte; in goni caso, comunque vada, grazie lo stesso campioni, per tutto quello che ci avete regalato e per le emozioni che ci avete fatto vivere e che non dimenticheremo mai!
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 8/08 del 22/04/2008
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