Salutate la capolista!

Salutate la capolista!MilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
giovedì 11 novembre 2010, 00:09Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan batte il Palermo, sorpassa la Lazio battuta a Cesena e si porta in vetta al campionato, evento che non accadeva da tempo ed esalta i tifosi rossoneri alla vigilia del derby.

E' finita con il popolo rossonero che cantava felice e soddisfatto per il primato in classifica ritrovato dopo un paio di anni e speriamo che questa volta duri un po' più a lungo, visto che allora svanì dopo una sola giornata; ci attende, infatti, il derby, arrivarci da capolista è bellissimo, ma bisogna cercare assolutamente di prolungare il "magic moment" e di non lasciarsi immediatamente raggiungere o superare dalla concorrenza, continuando a respirare la frizzante e salubre aria della vetta. Domenica scorsa, dopo la vittoria a Bari, avevo detto che la settimana che porta al derby era iniziata nel migliore dei modi; ora posso affermare che la prosecuzione nel turno infrasettimanale di campionato è stata ancora meglio, visto che il Milan ha vinto ancora e, complice la sconfitta della Lazio a Cesena e la frenata di Inter e Juventus, ha allungato sulle rivali storiche ed effettuato il sorpasso sui laziali, issandosi sulla vetta del campionato. Ora speriamo che la settimana si chiuda in modo esaltante, perchè è chiaro che l'appuntamento di domenica è quello che conta di più. Allegri ha riproposto una formazione da battaglia con un centrocampo muscolare e grintoso, ha nuovamente escluso Ronaldinho e pure lo sciagurato Robinho di Bari e ha avuto ragione, perchè la sua squadra è riuscita a battere il Palermo, con qualche sofferenza, ma confermando che forse l'allenatore ha trovato la formula giusta. Purtroppo la serata non è perfetta e la soddisfazione non può essere completa al pensiero degli infortuni di Pato e Inzaghi che rischiano seriamente di saltare il derby.

Dopo i pienoni nelle partite contro Juventus e Real, San siro è semivuoto per questa sfida contro il Palermo: il turno infrasettimanale non invoglia la gente a venire allo stadio e, in più, la serata è fredda e umida; la curva è discretamente piena e in transenna viene esposto uno striscione in onore di Inzaghi, che contro il Real ha raggiunto un record leggendario e regalato altre emozioni speciali ai tifosi rossoneri. Allegri ha capito a Bari che fare turn-over si può e prosegue su questa linea: in difesa concede un turno di riposo a Nesta e conferma Yepes (positivo al San Nicola) accanto al rientrante Thiago Silva, con Abate e Antonini terzini vista l'indisponibilità di Zambrotta; a centrocampo manca lo squalificato Gattuso e l'acciaccato Pirlo (peraltro anche diffidato) ma il trio Boateng-Ambrosini-Flamini garantisce comunque sostanza e qualità; Seedorf viene confermato come trequartista dopo la bella prestazione di Bari e in avanti torna titolare Pato accanto all'inamovibile Ibrahimovic, l'unico per cui il turn-over non esiste. In panchina ci sono contemporaneamente Ronaldinho e Robinho e ciò suona come una bocciatura del Milan fantasia e brasiliano che tanto piace a Berlusconi. Allegri ha detto alla vigilia che la sfida con il Palermo è la più importante, sicuramente per tenere alta l'attenzione e la concentrazione dei suoi e ha ragione, perchè il rischio è di essere già con la testa al derby, un po' come avviene sugli spalti, dove il pensiero della stracittadina è già nella mente di tutti e fa salire la tensione e l'ansia anche se manca ancora qualche giorno.

Il rischio di distrarsi pensando al derby sembra scongiurato vedendo l'avvio scoppiettante del Milan, che sfiora il gol prima con una girata di Ibra in area e poi con un tiro dalla distanza di Boateng che esce di poco sul fondo. Quando, però, il Palermo esce dal guscio e si presenta nell'area rossonera sono subito dolori, visto che Pinilla chiede (e non ha tutti i torti) un rigore; l'arbitro grazia il Milan, Pato non grazia il Palermo e dopo diciannove minuti svetta in area su un calcio d'angolo battuto da Seedorf e batte Sirigu, segnando un gol da vero centravanti d'area come lo vede Allegri e anche il C.T. della nazionale brasiliana. Sesto gol in otto partite per Pato, davvero un'ottima media e pace fatta con il pubblico di San Siro che nella partita contro la Juve lo aveva fischiato fragorosamente. La seconda metà del tempo non propone grandi occasioni nè da una parte nè dall'altra: il Milan controlla bene la situazione e non soffre troppo sugli attacchi del Palermo, ma il risultato rimane in bilico e ciò non è rassicurante per i tifosi rossoneri, che vorrebbero vedere chiusa la partita per potersi rilassare, cosa che con questo Milan accade raramente, visto che spesso c'è da soffrire fino all'ultimo.

Nella ripresa il Palermo prova a rientrare in partita e a riequilibrare il punteggio: Abbiati è bravo a deviare in angolo la punizione di Bovo destinata sotto la traversa, poi c'è un altro episodio dubbio in area rossonera, quando il nuovo entrato Miccoli calcia una punizione e in barriera Boateng devia il pallone con un braccio allargato e alto. Il Milan ora è un po' in sofferenza e la logica conseguenza di tutto ciò è il gol del pareggio che gela San Siro, soprattutto per il modo in cui viene subito: tiro dalla distanza di Bacinovic, insidioso ma non irresistibile e, invece, Abbiati rimane immobile e sorpreso, non accenna nemmeno il tuffo e osserva semplicemente il rasoterra infilarsi alle sue spalle. Peccato perchè la bella parata in precedenza aveva illuso che il momento difficile fosse ormai alle spalle e, invece, quest'incertezza conferma qualche perplessità sul suo stato di forma. Fortunatamente il Milan reagisce con rabbia e dimostra tutta la voglia di vincere di questo gruppo: Pato prende palla, parte in progressione superando in dribbling gli avversari, ma in area viene steso con una spallata da Munoz; sembra rigore netto per tutti meno che per l'arbitro e al danno si aggiunge la beffa, visto che il Papero si fa male (problema muscolare) e deve uscire sostituito dall'acclamatissimo Inzaghi. Il Milan ci prova ancora, questa volta tocca a Seedorf fare l'incursore in area, ma il suo tiro sbatte sul palo e sulla respinta l'olandese mette fuori. Siccome Allegri pretende gli inserimenti dei centrocampisti, capitan Ambrosini lo accontenta, punta verso l'area, triangola con un compagno, entra in area e viene atterrato; questa volta Banti concede il rigore, anche se forse si tratta del fallo meno netto della serata e forse c'è anche un tocco di mano di Ambro; sul dischetto va Ibrahimovic che riscatta l'errore di Cesena e segna il suo centesimo gol italiano, una rete importante che riporta in vantaggio il Milan. Purtroppo la gioia viene mitigata dall'infortunio di Inzaghi, che si procura una distorsione al ginocchio tentando di ribadire in rete nell'azione del rigore e deve lasciare il campo sostituito da Robinho. Evidentemente Allegri è in un periodo di particolare ispirazione, perchè la sostituzione si rivela vincente: quando Ibra si invola sulla destra, Robinho lo segue in posizione centrale e raccoglie il suo assist; in verità il brasiliano prova a sbagliare anche questa occasione, dimostrandosi sciagurato come a Bari e centrando Sirigu che, però, non riesce a trattenere il pallone che carambola comunque in rete. Finalmente si può tirare un sospiro di sollievo e cominciare a pensare al derby e le notizie che provengono dagli altri campi in una serata "da vecchi tempi" con tutte le partite in contemporanea rendono ancora più dolce la serata, visto che Juve e Inter non vanno oltre il pareggio a Brescia e Lecce e addirittura la capolista Lazio perde a Cesena; si profila un derby da capolista per il Milan e tutto ciò esalta i tifosi rossoneri, che al triplice fischio di Banti lasciano lo stadio cantando a squarciagola: SALUTATE LA CAPOLISTA, perchè era davvero da troppo tempo che il Milan non occupava il primo posto (giornate iniziali a parte) e la soddisfazione è grande.

Partita sofferta anche contro il Palermo e vittoria paradossalmente più netta ma meno meritata di quella di Bari; il caclio è così, strano e senza logica, ma l'importante è aver conquistato i tre punti e dato continuità al progetto di Allegri; dispiace per quel Ronaldinho immalinconito in panchina, ma con questo schieramento la squadra è più equilibrata e rende meglio, magari c'è meno fantasia e inventiva, ma i gol arrivano lo stesso e, di conseguenza, anche le vittorie. Buone le prove dei singoli, pur con qualche sbavatura, positiva la prestazione collettiva e ora il fatto di aver raggiunto la vetta aggiungerà entusiasmo e autostima al gruppo in vista di una partita fondamentale e molto sentita. Da parecchio tempo l'ambiente Milan aspettava questo momento e il derby può essere l'occasione per allungare nei confronti dei cugini, anche perchè la situazione di classifica consente di giocarselo con serenità, perchè mal che vada si subirà solo l'aggancio e non il sorpasso da parte dei nerazzurri. E' bello addormentarsi da primi in classifica, è bello sognare finalmente un derby da capolista, è bello cantare orgogliosamente la nostra soddisfazione, ma ora bisogna mettere il punto esclamativo su una settimana già molto positiva, ma che deve ancora vivere il suo momento clou; questo Milan tutto grinta e sostanza dà ampie garanzie di competitività, ma ora è atteso dall'esame più importante, che deve dire se sarà stato solo "re per una notte" o se può ambire a diventare il nuovo padrone del campionato.