De Ketelaere: la differenza tra cronaca e caso. Zagabria passo cruciale. Origi-Giroud: si apre una nuova strada

De Ketelaere: la differenza tra cronaca e caso. Zagabria passo cruciale. Origi-Giroud: si apre una nuova stradaMilanNews.it
lunedì 24 ottobre 2022, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara

Partiamo dalla cronaca dei fatti. A fine partita, Charles De Ketelaere è andato dritto negli spogliatoi, deluso e amareggiato per non esser riuscito a segnare sull’assist di Messias il gol del 5-1 al Monza che sarebbe stato anche il suo primo gol ufficiale con la maglia del Milan. Una reazione istintiva quella del belga, che sta sentendo la pressione del non riuscire a trovare un episodio che lo sblocchi mentalmente e tecnicamente. Il non essere andato sotto la Curva per il tradizionale saluto di fine gara non è passato inosservato, ma è una reazione comprensibile anche se uno-due minuti in più per salutare i tifosi non dovrebbero mai mancare nella testa di un calciatore (era successa la stessa cosa a Londra con Rebic, che entrò subito nel tunnel degli spogliatoi dopo il triplice fischio).

Ora però non creiamo un caso De Ketelaere. Perché gli insegnamenti del passato con Rafael Leao e Sandro Tonali sono sotto gli occhi di tutti. Charles è un giocatore di una fibra superiore, ma come tutti ha bisogno del suo momento di crescita e adattamento. Ha le doti per farlo più velocemente rispetto ad altri? Sì. Ma non va nemmeno crocifisso. Certo, il gol mancato con il Monza è un fattore oggettivo come è oggettivo il fatto che abbia scelto la soluzione balistica più difficile per provare a segnare. Forse gli serve un gol “facile” o non bello esteticamente per lasciarsi alle spalle questa prima fase milanista. E no, non è un caso.

Chissà che la scintilla non possa arrivare proprio domani a Zagabria, nella partita fondamentale per il Milan per il passaggio del turno in Champions League. Contro la Dinamo i tre punti sono obbligatori e non serve disperarsi per le assenze, questa SQUADRA ha dimostrato di non mollare mai e Stefano Pioli ha dato ampia dimostrazione di come sappia fare le scelte giuste, anche quelle che possono non piacere al mainstream. Perché solo lui e i suoi collaboratori sanno davvero cosa succede ogni giorno a Milanello ed è il motivo per il quale vengono preferiti certi calciatori ad altri.

Al Maksimir, che sarà un catino ribollente, si rivedrà Olivier Giroud dal primo minuto così come riavremo all’inizio sia Tonali sia Leao. Le condizioni di Brahim, che scopriremo nel corso della rifinitura mattutina, determineranno anche le scelte sulla trequarti anche se il Junior Messias visto con il Monza, a livello di gamba, è apparso tonico e ben motivato. Con Brahim dentro (anche Dest da valutare), non è da escludere una trequarti molto dinamica e offensiva senza il trequartista di peso, ma c’è anche l’ipotesi Krunic a poter essere presa in considerazione. Di sicuro torneranno a essere chiamati in causa Ante Rebic e Divock Origi. Soprattutto quest’ultimo ha dimostrato contro il Monza di poter essere un fattore, specie a livello fisico, ma anche tecnico vista la capacità con cui muove il pallone con entrambi i piedi e la sensazione è che, magari in un momento non così lontano, la gerarchia si possa ribalare con Giroud alternativa a Origi. La scelta di mercato è stata fatta con questa logica programmatica così come si andrà a cercare, in estate, una punta con il profilo di Broja del Chelsea che rimane tra i più graditi a Maldini e Massara.