Gol mondiali che avvicinano un rinnovo. Aumentare i ricavi per aumentare le spese: l’equazione non è così immediata. Gennaio: solo occasioni clamorose

Gol mondiali che avvicinano un rinnovo. Aumentare i ricavi per aumentare le spese: l’equazione non è così immediata. Gennaio: solo occasioni clamoroseMilanNews.it
lunedì 12 dicembre 2022, 15:18Editoriale
di Pietro Mazzara

Olivier Giroud sta continuando a stupire e a fare impazzire sia i tifosi della nazionale francese sia quelli del Milan che, insieme alle ottime prestazioni di Theo Hernandez, stanno guardando con grande attenzione le performance del proprio attaccante. Giroud sta vivendo un 2022 magico, dove oltre ai gol decisivi per lo scudetto, è tornato a segnare in Champions League e ha trascinato la Francia nuovamente tra le quattro nazionali più forti del mondo. Una seconda giovinezza che non è figlia del caso o del fato, bensì di un lavoro certosino dietro, composto da una cura maniacale del corpo e degli allenamenti, delle fasi di recupero e di tanta voglia di fare bene, per dimostrare che l’età è solo un numero dettato dallo scandire del tempo. Tutto questo contesto è solo l’ultimo tassello di un puzzle che Maldini e Massara avevano già chiaro e dopo il mondiale, ci sarà il vertice per parlare del prolungamento del contratto di Giroud, sia a livello temporale sia a livello economico. E su quest’ultimo punto non ci aspettiamo situazioni clamorose, anche perché si tratterebbe dell’ultimo stint di carriera di Giroud, ma sicuramente un piccolo adeguamento sarebbe anche il giusto premio per quanto fatto e farà, perché oltre per Olivier si prospetta non solo un ruolo da protagonista in campo, ma anche quello di faro dello spogliatoio nel momento in cui Ibrahimovic dovesse smettere di giocare a fine anno.

La presenza del Milan a Dubai e i tanti eventi con gli sponsor, globali e locali, che sono calendarizzati nei prossimi giorni, sono il segnale di come il club stia tornando a un alto livello di appetibilità. La riduzione costante del passivo di bilancio dovuta anche agli aumenti dei ricavi è il percorso che Elliott prima e RedBird poi hanno deciso di inseguire per portare il Milan al pareggio tra entrate e uscite. Aumentare i ricavi in questa fase fa parte, ancora, di quella fase di rincorsa a una ampia stabilità tra incassi e uscite e che potrà produrre beneficio nei prossimi anni. L’obiettivo a medio termine è quello di arrivare a quota 500 milioni nell’arco di un lustro, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di spesa sul mercato e sui rinnovi di contratto. Lo stadio di proprietà, sotto questo aspetto, è fondamentale perché garantirebbe introiti minimi tra gli 80 e i 100 milioni annui. Inutile aggrovigliarsi su situazioni ipotetiche volte solo a sognare e dare contro alla proprietà. Se un’azienda perde 66 milioni con ricavi attorno ai 300 milioni, è evidente che non possa fare mercati faraonici o sparare rinnovi a cifre esorbitanti. Poi sono il primo che vorrebbe vedere Bennacer e Leao firmare oggi stesso, così come sarebbero felici Maldini e Massara, che agiscono ben sapendo quelli che sono i canoni economico-finanziari entro i quali si possono spingere. Serve trattare e se i giocatori sparano oltre le condizioni massime, beh la colpa non è di certo di Cardinale, Furlani, Maldini e Massara...

Il mercato di gennaio non riserverà grandi sorprese a meno che non si palesino grandissime occasioni. Hakim Ziyech, protagonista con il suo Marocco alla Coppa del Mondo, non è nei piani. Le difficoltà sono le medesime della scorsa estate e per il discorso di cui sopra, non si può pensare di dare 8 milioni a un giocatore si forte, ma che ha una futuribilità limitata. Si cercherà di andare a sfoltire un po’ la rosa, ma su Adli dipende dal ragazzo e Bakayoko sembra fortemente intenzionato a rimanere fino a giugno, anche a costo di continuare ad essere un panchinaro fisso.