Io scendo dal pullman perché ci credo. Manca il guizzo, come quello di Pioli a Sanremo. Ancora un rigore negato. Origi, un possibile acquisto che il Milan conosce bene

Io scendo dal pullman perché ci credo. Manca il guizzo, come quello di Pioli a Sanremo. Ancora un rigore negato. Origi, un possibile acquisto che il Milan conosce beneMilanNews.it
mercoledì 13 aprile 2022, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

La sciarpa rossonera, quella che alzo al cielo, dopo ogni gol del Milan è rimasta tristemente appoggiata al collo negli ultimi 180 minuti. Due partite in bianco che hanno permesso agli avversari di avvicinarsi, ma non di superarci grazie alla sconfitta appunto del Napoli e all’asterisco dell’Inter. Il Milan rimane attaccato al suo primo posto, coraggiosamente, impavidamente, orgogliosamente. Non lo vuole mollare, aiutato anche da una difesa al sesto clean sheet, brava a non subire gol REGOLARI da quasi due mesi. Ultima rete, infatti, quella di Salerno il 19 febbraio. Rafforzata da un centrocampo, che vede un Tonali tornato ai suoi migliori livelli, un Bennacer dominante e sontuoso, già disponibile per venerdì, con Kessie, certamente prezioso, in queste ultime partite, nel probabile doppio compito di chiudere le azioni e…chiudere in rete.

Milan, dunque, che ha chiuso la porta con una tripla mandata, ma che sta soffrendo la carestia del gol. Sì, perché l’azione di difesa è formidabile ma la proposizione della manovra parte oggi lentamente, permettendo agli avversari di contenere, senza troppe difficoltà, le iniziative milaniste. Se aggiungiamo l’appannamento di forma dell’attaccante più imprevedibile e spesso incontenibile, Rafael Leao, unita all’involuzione di Diaz e Messias, ecco spiegato il doppio zero di San Siro e di Torino. Figlio anche dell’assenza del giocatore dal fiuto del gol più spiccato Ante Rebic. Manca un guizzo dice Pioli, che, proprio con un guizzo, gol di ginocchio, nel 1984 a Sanremo regalò la promozione in serie B al Parma.

A Torino Giroud ha lottato come un leone, anzi come un combattivo Oliviero lo Sparviero. Non mi sembra proprio che abbia perso il duello contro un campione come Bremer. Sulle palle alte anzi è stato prepotente e coraggioso, scarsamente aiutato dai compagni, che poco hanno sfruttato i suoi tocchi di tempia. Sto soffrendo nell’apprendere la notizia del nuovo stop di Zlatan Ibrahmovic, ancora in bacino di carenaggio come un veliero con l’albero maestro danneggiato. Per lui il ginocchio. Mi auguro che il dio del calcio aiuti il suo figlio prediletto nel chiudere una stagione tormentata ancora da protagonista. Sarebbe meraviglioso che il gol decisivo, quello della vittoria, fosse firmato dal fuoriclasse decisivo nel portare il Milan a lottare, ad un mese dalla fine, ancora per il traguardo più ambizioso. E MERITATO! 

Sono stanco, intanto, di essere…brillante. Dunque, non voglio far passare nel dimenticatoio che, in una partita collosa e complicata, sia stato negato ancora un rigore al Milan, per l’intervento di gomito su Theo Hernandez. Non è un mio pensiero ma quello dei signori ed ex arbitri Marelli, Cesari e Bonfrisco che, nei loro interventi televisivi hanno certificato l’errore del direttore di gara. Insomma, magari a fatica, il Milan avrebbe oggi due punti in più, preziosi come un Rolex “Stelline” 6062 di oro rosa, che verrà battuto all'asta il prossimo 23 aprile a "Le Meridien" di Monte Carlo.

Piccolo accenno finale al calcio mercato. Leggo e sento di grandi dubbi su Divock Origi, possibile nuovo centravanti della prossima stagione. Il bomber belga è un attaccante che i plenipotenziari rossoneri conoscono bene, seguendolo da molto tempo. Non vengono ingannati dalle poche presenze nel Liverpool, figlie anche di una spietata concorrenza nel reparto avanzato dei “Reds”. Lo ritengono forte e competitivo. Alte, dunque, sono le quotazioni che sia lui a guidare l’attacco milanista ’22-’23. Importante il costo zero del suo cartellino, fattore che permetterà ai plenipotenziari del mercato di rafforzare, oltre che la difesa con Botman, anche altri ruoli da migliorare.Speriamo intanto che le ore che ci avvicinano al match contro il Genoa passino in fretta. Ho tanta voglia di alzare la sciarpa rossonera, con me dal 1968. Era sotto la pioggia di Salonicco, nel caldo di Verona, ha festeggiato la prima stella. Vorrebbe emozionarsi per la seconda. “Chi no xe omo, resti sul pulman” direbbe Nereo Rocco. Io dal pullman scendo sempre perché ci credo!