Kakà, i retroscena del grande ritorno. Gli sponsor rossoneri gongolano. Gli obiettivi economici del club e il modello da seguire per tornare al top

Kakà, i retroscena del grande ritorno. Gli sponsor rossoneri gongolano. Gli obiettivi economici del club e il modello da seguire per tornare al topMilanNews.it
© foto di Studio Buzzi
lunedì 9 settembre 2013, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Giornalista pubblicista, a MilanNews.it dal 2009, è una delle prime firme del sito. Lavora a Milan Channel. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra.

Il ritorno di Ricardo Kakà al Milan ha scaldato i cuori dei milanisti. Lo si è visto fin dal giorno del suo sbarco a Milano e le testimonianze sono continuate anche nei giorni successivi. Il suo primo allenamento a Milanello, reso per l’occasione pubblico e visibile ai tifosi, ha visto quasi 1000 spettatori lungo il reticolato del campo esterno del Centro Sportivo di Milanello e anche sabato, a Chiasso, l’onda d’urto di Kakà si è vista con il club ticinese che ha fatto registrare il suo record storico di presenze con 8000 spettatori presenti. Ma adesso che Ricardo è tornato a casa, si può raccontare qualche retroscena sul suo ritorno in maglia rossonera. Verso la fine di Luglio, dopo i primi colloqui con Carlo Ancelotti, Kakà manifesta ad amici e familiari la sua volontà di lasciare Madrid. Tra coloro che recepiscono l’input c’è anche il suo entourage italiano, composto da Gaetano e Dario Paolillo, che inizia a tessere la tela e alza il pressing su Galliani. L’Amministratore Delegato rossonero pensa che la cosa sia impossibile ma più si facevano insistenti i contatti e più cresceva la voglia di provare a fare questo colpo clamoroso. L’incontro con Perez a Miami ha gettato le prime basi del dialogo che ha trovato numerosi intoppi in quanto il Real, o meglio, la sua giunta direttiva, rimaneva sempre fermo sulla sua posizione di non liberare gratuitamente il giocatore. La cosa sembrava arenata se non che è Kakà stesso a uscire allo scoperto dicendo di voler andare via. Ed ecco che tornano i contatti fitti, segreti, serrati. Alla fine sappiamo tutti com’è finita e ve lo abbiamo raccontato con puntualità e precisione.

L’operazione Kakà, come hanno confermato anche le varie aree del Milan, ha fatto sorridere molti sponsor. In primis adidas che torna ad avere un suo top testimonial in uno dei suoi club storici riaprendo così quella fetta di mercato relativa al merchandising del Milan in Brasile che nell’ultimo periodo, stante l’assenza di un uomo brand in rosa, aveva avuto una flessione. Adidas è sempre stata presente nei momenti cruciali della trattativa e anche nei momenti istituzionali come la cena da Giannino e il giorno della presentazione di Kakà a Milanello. Non è un caso. Se il dato dei mini abbonamenti per la Champions è cresciuto a dismisura in sole 24 ore, ecco che adesso il Milan punta a incassare una grossa cifra anche da un’area gravata dal mercato del falso. In tutto questo ci si chiede se e come il fondo Doyen di Nelio Lucas abbia contribuito all’arrivo di Kakà. Non è da escludere che tale società, che detiene i diritti d’immagine di Neymar (uomo Nike per il Brasile), possa aver studiato una strategia simile. Bisognerà lavorarci su.

Intanto la forma di autofinanziamento del club inizia a dare i suoi frutti. E’ vero che il Milan non può spendere i soldi che hanno elargito Real Madrid, Barcellona, PSG e Bayern Monaco ma la strada per arrivare a questo punto è stata intrapresa e di assoluta affidabilità. Il Milan sta perseguendo una politica ben precisa: aumentare ogni anno il proprio fatturato. Questo significa molte cose, tra queste quella di avere, in un futuro neanche troppo lontano, una disponibilità economica superiore alle altre squadre d’Italia e che si possa avvicinare, con il passare del tempo, a quella del Bayern che è il modello di società che meglio di tutti ha saputo perseguire la strada presa dal Milan. In epoca di cambiamento, dove gli altri cercano tycoon oppure dovranno fare i conti della serva per vedere chi cedere nella prossima estate, il Milan ha intrapreso la strada giusta. Come sempre prima degli altri.