Mandzukic-Ibra: da alternativi a compagni di squadra. Tomori, ci siamo. Conti-Parma, decisione nelle prossime ore. Caso Theo-Calha: ecco come sono andate le cose

Quelle che erano delle considerazioni tecniche che buona parte della stampa ha fatto nelle scorse settimane, sono diventate poi delle necessità effettive. Il Milan, in origine, non aveva intenzione di prendere una prima punta e avrebbe voluto proseguire con quelli che aveva a disposizione. Ma la necessità di non trovarsi più in condizioni di estrema emergenza offensiva, anche a causa del doppio infortunio di Ibrahimovic, ha fatto cambiare le carte in tavola e così, dai primi di dicembre, sono iniziati i contatti con Mario Mandzukic ed i suoi agenti. Prima Ricky Massara, poi Paolo Maldini hanno raccolto il gradimento del centravanti croato, che dopo l’avventura nei paesi arabi, si era messo nelle condizioni di poter attendere l’offerta giusta al momento giusto. Ed ecco arrivare il Milan, che lo aveva già cercato a novembre 2019 quando non era sicuro che Ibrahimovic potesse dire di sì all’offerta rossonera. Da alternativa a compagno di squadra, per un attacco di valore totale. In più, Mandzukic porterà dentro lo spogliatoio di Milanello altra mentalità vincente, altra grinta di una certa caratura, altra tensione positiva alla quale sottoporre i nuovi compagni per tenere altissimo il livello di competitività e di concentrazione, sia negli allenamenti sia in partita. Si dice che Ibra abbia gradito la mossa della società, con lo svedese che ha interpretato l’arrivo di Mandzukic come un segnale evidente di volerci provare a stare lassù in alto, di volerci andare in Champions League. Un attacco che potrebbe risultare devastante, nonostante le remore di diversi tifosi sul fatto che Mario non giochi da un anno. Eppure anche su Ibrahimovic, all’inizio, c’erano dei dubbi, poi spazzati via dalla qualità immensa del campione svedese. La proprietà ha avallato l’operazione, intuendo che questa potrebbe essere davvero quella mossa che ti va a completare un reparto che, ad oggi, era privo di qualche alternativa vera come prima punta, con buona pace di Colombo che potrà solo crescere in mezzo a Ibra e Mandzukic, ma che non era pronto per questo ruolo.
In chiusura anche l’arrivo di Fikayo Tomori dal Chelsea in prestito con diritto di riscatto che dovrebbe ballare tra i 25 e i 30 milioni. Una cifra alta, che testimonia come i blues, esattamente come fatto con Bakayoko, non vogliano perdere il controllo sul giocatore o, quantomeno, garantirsi una bella somma in cassa. Chi è prossimo a lasciare il Milan è Andrea Conti. Sfumata la pista Fiorentina, adesso è il Parma ad andare forte su di lui con i club che hanno raggiunto un accordo su un prestito oneroso con obbligo di riscatto per un’operazione complessiva da 7 milioni. Andrea, dopo la gara di questa sera, prenderà la sua decisione finale e poi il mercato del Milan, almeno a livello di grossi movimenti, si chiuderà con circa 10 giorni d’anticipo sulla sirena, a meno che non escano fuori delle opportunità ulteriori come – ad esempio – per un terzino sinistro che sia mancino puro.
I giudici della cassazione di Twitter non hanno perso tempo nel venire a insultare o prendere in giro tutti i giornalisti che seguono il Milan sulla questione Theo Hernandez-Calhanoglu e per quel che concerne la loro positività al coronavirus. Partiamo da un presupposto fondamentale: “beccare” i giocatori positivi al Covid non è una forma di notizia che ti piace dare e, soprattutto, non la puoi dare per questioni legate alla privacy. Infatti nessuno si è sbilanciato – giustamente – con i nomi. La cronaca dei fatti è questa: dopo il giro di tamponi rapidi che viene effettuato tutti i giorni, Theo e Calha risultato positivi al covid e vengono sottoposti immediatamente a tampone molecolare per poi essere rispediti a casa. La sera arriva dal club una comunicazione circolare, sia via messaggio sia telefonica, in merito all’esito dei tamponi molecolari di tutto il gruppo squadra: negativi. Tutti diamo la notizia, poiché felici che due giocatori di tale importanza per il Milan fossero fuori pericolo. Invece il giorno dopo torna, soprattutto attorno a Calhanoglu, il tam tam di una positività doppia, poi confermata dal comunicato ufficiale così come, purtroppo, quella di Theo Hernandez. Non c’è stata, da parte di nessuno, un’azione volta a dire il falso, ma ci si è attenuti a quanto successo e comunicatoci. Fare notizia sulla salute, nel calcio come nella cronaca, non porta in tasca niente a nessuno. Tanto vi dovevo.
Ah, nel dubbio, sempre Forza Milan.

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