Né sosia né sostituti, chi vuole se ne vada: arriveranno altri. In difesa e a centrocampo gli ultimi ritocchi: la rosa migliorerà ancora. Con l'Udinese pochi dubbi e molte certezze

Né sosia né sostituti, chi vuole se ne vada: arriveranno altri. In difesa e a centrocampo gli ultimi ritocchi: la rosa migliorerà ancora. Con l'Udinese pochi dubbi e molte certezze MilanNews.it
venerdì 19 agosto 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

In questi ultimi giorni di mercato l'unica certezza che abbiamo è che un difensore e un centrocampista arriveranno, senza tradire in nessun modo la strategia chiara e inderogabile nel rispetto di concetti ormai molto chiari: contenimento dei costi entro il budget, commissioni ragionevoli, tetto di ingaggio, profilo dei giocatori (giovani e promettenti). Chi lavora nel calcio dovrebbe apprezzare questa linea, imitandola casomai. Il tifoso rossonero continua a sognare che ci siano colpi e nomi altisonanti, com'è normale che sia. Alla fine, il giornalista deve raccontare e descrivere responsabilmente, mentre l'appassionato che c'è in lui si è assuefatto a queste precise linee guida. Rigide, se preferite definirle così, ma che hanno avuto una resa finanziaria e sportiva eccezionali in questi ultimi 3 anni.

Il Milan ha raggiunto l'obiettivo dello scudetto con le idee e il lavoro, prima che con il denaro. Non abbandona la strada e io, in attesa del dfensore e del centrcampista, mi godo già la prospettiva di un nuovo Kalulu, o un nuovo Theo, o un altro Leao, cullandomi la suggestione Adli e l'emozione DeKetelaere. Aspettando Pobega. Scalpitando per Origi. Sentendo viva la protezione di Kjaer, Florenzi, Giroud. E Ibra, naturalmente. Il cocktail servito quotidianamente a Milanello avrà altri ingredienti che insaporiranno il bicchiere. Non è una questione di sosia (il turco e Kessie tanto per fare due nomi) né di sostituti: ogni giocatore ha caratteristiche diverse da un altro. In cima alle esigenze, nella scelta dei giocatori, c'è la filosofia di gioco di Stefano Pioli che costituisce l'altra grande garanzia del panorama milanista. Queste sono le condizioni con cui Maldini e Massara si muovono a fari accesi.

Chi vuole se ne vada, altri prenderanno il suo posto. La prima partita di questo, che con una felice intuizione Mario Ielpo all'"Inferno del lunedì" su MilanTv ha definito la 39a dello scorso campionato, ha definito che di squadre rognose come l'Udinese ce ne sono almeno una mezza dozzina sotto alle "grandi", ma ha anche accertato che lo spartito dell'orchestra di Milanello parte da una grafia memorizzata alla perfezione sul pentagramma. Mentalità e gioco hanno consentito di battere i friulani prima ancora delle giocate illuminanti di Calabria, Diaz e i gol di Rebic. Il bicchiere è pieno per trequarti, comprendendo qualche sbavatura di rodaggio, condizione e assestamento. Tanto per fare un esempio inerente al discorso di prima, non si può chiedere a Bennacer e Krunic di svolgere gli stessi compiti appartenuti a Kessie e ora di Tonali. La squadra si è adattata, sabato scorsa, con fatica e sacrificio. Il risultato lo abbiamo visto, ora si prosegue su questa strada con molte frecce in più da scagliare con l'arco tricolore.