Obbiettivo: entrare nella storia…alla maniera del Milan, però! Con un grande sogno nel cuore. “Play it again, Stephan!”

Obbiettivo: entrare nella storia…alla maniera del Milan, però! Con un grande sogno nel cuore. “Play it again, Stephan!”MilanNews.it
mercoledì 8 marzo 2023, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti

Inarrestabile nonostante le sempiterne diffidenze. Splendido per le continue emozioni. Brillante per l’offerta di un gioco, che, salvo qualche eccezione soprattutto e purtroppo nell’ultimo periodo, è sempre teso allo spettacolo e al divertimento. E’ il cammino intrapreso dal Milan verso il naturale traguardo che la sua storia gli indica da sempre, l’empireo platonico, il più alto dei cieli. Da quella lontana estate del 2020, quando i giovani del giovane, di carriera rossonera, Stefano Pioli cominciano a firmare, con loro prestigiosa griffe, belle imprese in campionato. Poi la marcia ascensionale li vede tornare ai vertici della serie A e riascoltare quindi la musica della Champions League. Dopo undici anni avvolti in un buio, squarciato solo dalla Coppa di Doha, il diciannovesimo Scudetto è luce pura nel cuore dei tifosi del Milan, storditi da un caleidoscopio di emozioni. I rossoneri non si fermano più, nemmeno in Europa. Il ritorno a una logica normalità li vede superare il girone di qualificazione, con l’approdo ai quarti di finale diventato obbiettivo possibile. Ora spetta al Milan di Stefano Pioli entrare nella storia. Nessun equivoco, però. La storia per il Club milanista è vincere i trofei, non certo partecipare e passare i turni. E allora? Entrare nella leggenda significa giocare nel bellissimo nuovo stadio del Tottenham, DA MILAN. Dunque con coraggio, fierezza, orgoglio, voglia di imporre il proprio gioco, con il desiderio infinito di stupire. Insomma mettendo in campo tutte le caratteristiche e le qualità di un brand famoso nel mondo. Quello che ha stampato sulla maglia il numero 7, le Coppe dei Campioni conquistate dal Club milanista.

Vincere è importante, anzi fondamentale, ma il successo deve arrivare attraverso una prestazione da Milan. Lo insegnano e lo tramandano i grandi, inimitabili, indimenticabili fuoriclasse che hanno indossato la maglia rossonera. Da Schiaffino a Liedholm, da Rivera a Baresi, da Maldini a Rui Costa, da Kakà a Seedorf, da Shevchenko a Ibrahimovic. Oggi, a illuminare il gioco del Milan, ancora non sono straordinari fuoriclasse. Pioli allora ha voluto mettere in campo uno straordinario Campione, al quale ha affidato le fortune della sua squadra, il GIOCO. E’ lui  la stella cometa che deve indicare  la strada anche al “New White Hart Lane". Senza esitazioni, senza tentennamenti. Sotto la probabile neve londinese deve avvenire un altro miracolo. Sogno infatti che, seduti nei loro salotti, gli appassionati di calcio possano finalmente esclamare, dopo tanti anni: “ Il Milan è tornato!” Da Düsseldorf “Kuck mal, A.C Mailand ist zurück !”, a Manchester “Guys, Ac Milan is Back”. Da Madrid “Si bien, vuelvò el Milan!”, a Parigi “Le A.C Milan est retourné”.  Sì insomma, come ha scritto Alessandro Manzoni: “Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”. Questa è la vocazione del Club dai tempi di Andrea Rizzoli. Vocazione che deve essere riaffermata anche a Londra dove, da sempre, manca la vittoria. Quale Milan di Pioli vorrei applaudire nella sfida contro il Tottenham? Non ho dubbi. La più bella immagine europea offerta dal giovane gruppo dell’allenatore parmigiano è quella mostrata nel teatro dei sogni, all’Old Trafford, giusto due anni fa, in occasione dello stretto pareggio contro l’United. Ricordando quella magnifica partita, vorrei guardare negli occhi Pioli e, con lo stesso fascino tenebroso di Humphrey Bogart nel film “Casablanca”, sussurrargli “Play it again, Stephan!”.