Perché il Milan ha “scartato” Lukaku e puntato tutto invece su Taremi. Scudetto non ancora: divertimento sì

Perché il Milan ha “scartato” Lukaku e puntato tutto invece su Taremi. Scudetto non ancora: divertimento sìMilanNews.it
giovedì 31 agosto 2023, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

Lo so bene: Taremi non è Lukaku. Lukaku sarebbe stato titolare in questo Milan e avrebbe anzi chiesto e quasi preteso il ruolo di numero uno dell’attacco rossonero, questione di fondo che poi lo convinse a lasciare l’Inter e promettersi prima ad Allegri e poi accettare la corte della Roma per evitare di restare disoccupato per un anno. Al Milan quel nome ha preso a circolare -e non lo dico certo per accreditare la “suggestione” cara al mio amico Carlo Pellegatti- producendo un dibattito interno molto interessante. Un club come il Milan, secondo un antico principio dei tempi di Berlusconi e Sacchi, “deve guardare prima alla testa e poi ai piedi di un calciatore, perché i piedi li posso accomodare, la testa no”. Ecco la conclusione di quel dibattito tutto interno al club: non roviniamo il clima che c’è a Milanello. Come avrebbe reagito Giroud che ha dato più di una mano nella scorsa stagione oltre che in quella dello scudetto? Come avrebbero reagito i suoi sodali? E ci sarebbe stato anche da modificare qualche meccanismo di gioco per sfruttare al meglio le caratteristiche del belga. 

Taremi dunque non è Lukaku ma il Milan ha fatto un altro ragionamento. E deciso di trovare in giro per l’Europa un profilo di centravanti che avesse alcune qualità: caratteristiche fisiche e tecniche più vicine a Giroud e umiltà di mettersi in coda al francese che ha iniziato alla grandissima la stagione, nonostante i suoi 37 anni. Per chiudere: Taremi diventerà utile perché consentirà a Pioli di non spolpare inutilmente Giroud. Come si capisce al volo, anche l’offerta del Lione per Krunic, giunta tra l’altro nelle ultime ore di mercato, con l’eventuale affanno nel trovare e convincere un sostituto a raggiungere Milanello, vieneconsiderata una sorta di turbativa del clima davvero ideale che si è creato a Milanello in queste settimane. C’è chi ha parlato di sorriso. C’è molto di più, mi rassicurano i frequentatori del centro. Servirà questo clima soprattutto nei giorni complicati, e ne arriveranno, a superare le curve della stagione resa ancora più difficile dal numero di volti nuovi e dal calendario. 

Questo tema non è una mia fissazione. Basta fare qualche elementare raffronto per capire a cosa mi riferisco e mi limito soltanto alle prime tre giornate del torneo. Il Napoli ha incrociato una neo-promossa (Frosinone) e Sassuolo prima della Lazio; l’Inter il Monza e una neo-promossa (Cagliari) prima della Fiorentina; la Lazio Lecce e Genoa prima del Napoli; il Milan Bologna e Torino prima della Roma. Sapete quando affronterà il Milan una neo-promossa? A fine settembre, sesta giornata.

A poche ore dalla chiusura del calcio-mercato è meglio non caricare di grandi attese il destino del Milan. Dal mio punto di osservazione ci sono due meriti che vanno iscritti a Furlani e Pioli: 1) aver dotato il tecnico degli inserimenti importanti a centrocampo fin dai primi giorni del raduno così da rodarli in tempo utile per l’inizio del torneo; 2) aver proceduto con la tecnica dei blocchi a seconda del loro arrivo in gruppo per portarli al livello degli altri che lavorano dal 4 luglio. Su un punto credo sono sicuro: il Milan si divertirà e farà divertire quest’anno. Dove arriverà è difficile da prevedere. Secondo le prime caratteristiche sembrerebbe destinato a fare meglio in Champions che in campionato. Ma fare meglio di una semifinale recentissima, partendo dalla terza fascia, non è così semplice. Diciamola tutta: sarebbe una clamorosa impresa.