Quante idiozie sui fischi a Donnarumma. Mentana e gli altri benpensanti...

Quante idiozie sui fischi a Donnarumma.  Mentana e gli altri benpensanti...
domenica 10 ottobre 2021, 00:00Editoriale
di Andrea Longoni

Personalmente non avrei fischiato Donnarumma, ma non posso condannare chi lo ha fatto. Avrei usato indifferenza. Quando vieni lasciato dalla tua fidanzata provi tristezza e delusione. Poi ti rifai una vita con una nuova persona e se ti trovi ancora meglio puoi quasi ringraziare la tua ex per essersene andata. Maignan ha fatto dimenticare in campo l'ex portiere e questa è la notizia più bella per chi ha il Milan nel cuore. Dopodichè il calcio è passione, è sentimento e ognuno lo vive a modo proprio. Fischiare un giocatore è espressione di libertà, è diritto di critica, e questo va accettato sempre e comunque laddove non sfocia in insulti e minacce.

In settimana ne abbiamo lette e sentite di ogni, da far accapponare la pelle. Giusto mettere i puntini sulle i, alla faccia dei buonisti, benpensanti e moralisti (spesso a targhe alterne). Innanzitutto, un giocatore non diventa un santo solo perchè indossa la maglia azzurra. "Sì ma rappresenta l'Italia" dicono. Come sostenere che un politico che sale al Governo e rappresenta il nostro Paese non possa essere criticato. Ma quando mai? I fischi sono disapprovazione e sono legittimi.

Cosa riconosciamo in Donnarumma oltre al talento? Quali valori? La sincerità? Direi di no. La chiarezza? Andiamo oltre. L'attaccamento alla maglia? Vedi sopra. La riconoscenza? Manco per sogno. Il portiere con la sua scelta (legittima) e con le sue modalità (discutibili) è diventato uno dei simboli del nuovo calcio nel quale i tifosi non si riconoscono: per questo hanno tutto il diritto di manifestare il loro punto di vista (non offensivo e non violento).

Doveroso sorvolare sull'ennesima uscita infelice di Raiola: è sempre consigliabile non abbassarsi a certi livelli. Altri giocatori azzurri sono stati fischiati in passato, ma non sono diventati casi nazionali. Mediamente, non ci sono state la stessa attenzione e la stessa sensibilità per gli insulti razzisti a Maignan, a Osimhen, a Koulibaly e a Vlahovic. Chi mette sullo stesso piano fischi e razzismo va oltre ogni discorso accettabile o forse non sa cosa significhi discriminare.

Lo ha fatto ad esempio Mentana, dimenticandosi tra l'altro della pessima battuta fatta qualche giorno prima sui migranti, strumentalizzati per grattare la pancia ai tifosi dell'Inter durante la presentazione di Interspac (progetto che ha meno possibilità di realizzarsi di Cassano nuovo Presidente degli Stati Uniti, ma che è sempre buona occasione per farsi pubblicità). Chi ha fischiato Donnarumma non lo ha fatto per il colore della pelle, nè per la provenienza territoriale, ma semplicemente perchè ne contesta comportamenti e valori. Parliamo di un ragazzo che ancora adolescente ha preteso per restare nel Club che lo ha reso grande la bellezza di 6 milioni di euro a stagione più un milione al fratello. Di una persona che rifiutava i colloqui con Maldini, che ha lasciato la sua squadra "del cuore" e i suoi tifosi con un pugno di mosche in mano. Di un giocatore che quando se ne è andato non è riuscito a dire "Grazie" alla Società che lo ha cresciuto.

Parliamo di un ragazzo che pochi giorni fa sosteneva di essersi fatto grandi risate leggendo e sentendo "tante scemenze" sul suo conto. Salvo poi pretendere uno Stadio non ostile perchè "Al Milan - dice - ho dato tutto". Chi è causa del suo mal pianga sè stesso. Fortunatamente coi soldi non si può comprare tutto: immagine, reputazione, valori e tifosi non sono ancora in vendita. Per tutto il resto c'è MasterCard.