Quattro buoni motivi per dire no all’arrivo di Paulo Dybala. Ora le firme di Maldini-Massara

Quattro buoni motivi per dire no all’arrivo di Paulo Dybala. Ora le firme di Maldini-MassaraMilanNews.it
giovedì 23 giugno 2022, 00:00Editoriale
di Franco Ordine

In certi casi è meglio essere sinceri fino alla brutalità che girare intorno all’argomento con sofisticati ragionamenti. Da qualche ora si chiacchiera nel mondo Milan di Paulo Dybala possibile obiettivo qualora naufragasse la trattativa, complicata, con l’Inter. Complicata, è bene precisare, perché le cifre richieste dall’agente e dal calciatore, non sono compatibili con il bilancio interista. Io la penso diversamente dalla stragrande maggioranza di appassionati: Dybala non è il profilo giusto per il Milan di Pioli. E adesso, naturalmente, spiego uno per uno tutti i miei buoni motivi che-intendiamoci- non saranno condivisi ed è questa già una buona partenza.

Primo motivo: l’attuale costo dell’operazione, tra durata e ammontare del contratto, e commissione da offrire al suo agente Antun (richiesta da 10 milioni di euro) non è compatibile con il bilancio dell’Inter (che infatti ha spiegato all’interessato di attendere un paio di settimane, ndr) ma nemmeno con le linee guida del Milan di Elliott fatte sue da RedBird.

Secondo motivo: Stefano Pioli ha compiuto l’ultima cavalcata travolgente delle sei partite finali che hanno portato allo scudetto con la formula del centrocampo a tre teste (Kessiè, ndr) e cioè rinunciando in partenza a Brahim Diaz per dare allo schieramento sostanza fisica e solidità difensiva.

Terzo motivo: nel passato persino il grande Carlo Ancelotti ha dovuto mascherare (per non contraddire il diktat berlusconiano) “l’alberello di Natale” con Sheva o Inzaghi prima punta e dietro due trequartisti perché considerava lo schieramento con due attaccanti centrali (Inzaghi più Sheva) e un tre-quartista alle loro spalle, molto sbilanciato. E infatti la variazione al tema avveniva solo nel secondo tempo quando c’era da ribaltare un risultato tipo il derby con l’Inter da 0-2 a 3-2 durante la stagione dello scudetto 2004. Altro precedente: il Milan di Zaccheroni giocò con 2 punte più un 3/4ista (Boban) nella famosa cavalcata di 7 partite che coincise con lo scudetto del 1999. Allora fu la squadra a suggerire l’innesto di Zvone dietro i due attaccanti.

Quarto motivo: Dybala (29 anni a metà novembre prossimo) non è paragonabile al giovanissimo Donadoni acquistato da Berlusconi per motivi squisitamente anagrafici e calcistici anche se mi rendo conto perfettamente che al pari del precedente Tonali, la suggestione di sottrarre all’Inter l’argentino dopo averlo trattato per settimane è in grado di eccitare la tifoseria rossonera. A decidere, naturalmente, saranno da qui alle prossime settimane, Maldini e Massara investiti pubblicamente, con la firma del rinnovo, di condurre il mercato. Ripetono tutti che a questo punto per l’annuncio delle firme dei due dirigenti dell’area tecnica che ha tolto il sonno e anche un po’ di buon umore ai milanisti, è imminente. Averlo ritardato per definire meglio compiti, ruoli, cifre e durata dell’intesa all’interno del club dopo la bufera seguita all’intervista di Maldini, è cosa buona e giusta. L’importante è che non si vada oltre questo fine settimana perché allora sarebbe davvero il colmo e nessuna spiegazione razionale esonererebbe il Milan e il suo azionista attualmente al comando da una bella dose di critiche.