Samp, Juve e Verona per avere qualcosa di buono da ricordare, poi un’estate di lavoro… Serve coesione tra società e dirigenza

Samp, Juve e Verona per avere qualcosa di buono da ricordare, poi un’estate di lavoro… Serve coesione tra società e dirigenza
venerdì 19 maggio 2023, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Nella tempesta, i grandi capitani non perdono lucidità né calma. Bisogna per prima cosa condurre in porto la nave, in acque sicure, poi si farà la stima calcolando quanto e cosa serve per ricostruire. E ripartire. Ci saranno anche tempo e modo per stabilire responsabilità, senza processi sommari ma con unione di intenti. 

Il calcio è una strana bestia, altro che scienza esatta: soltanto poche settimane fa Inzaghi era sulla graticola, Sarri un mago, Allegri un noioso capufficio. Soltanto poche settimane fa Pioli era un santo capace di miracoli, bastava un Real o un City invece dell'Inter e tutti avrebbero comunque celebrato una nuova impresa, invece un doppio derby scialbo (in chiave rossonera) come quelli che di recente li avevano preceduto, hanno affossato tutto. Out questo, out quell’altro, out un po’ tutti. 

Stiamo calmi. Feriti, delusi, ma calmi. Gli strali sono estemporanei, ne lancio dozzine anche io durante le partite, contro tutto e contro tutti. Ma alla fine bisogna avere la capacità e la serenità di analizzare le cose, in un contesto ampio. La sostenibilità, tanto per cominciare, è una virtù, non il pretesto per lo scherno - tanto più da parte dei propri tifosi -, perché al traguardo della Champions arrivano regolarmente club che aggirano, distorcono, ignorano, sbeffeggiano le regole ripianando (sarebbe interessante scoprire come) debiti su debiti su debiti. Furbi loro e tonti noi? La ruota gira… 

Solo 3 anni e mezzo fa nessuno avrebbe mai potuto parlare di attesa per le successive, immediate stagioni che avrebbero riportato il Milan in Champions, al secondo posto in campionato, poi allo scudetto, infine al penultimo chilometro della stessa Champions, le semifinali. Qualcosa di buono è stato fatto, anzi qualcosa di molto buono. C’è una base solida su cui lavorare, c’è un gruppo che ha un futuro perché dopo aver subìto gli addii più o meno ingrati del turco e dintorni, sono passati quasi sotto silenzio le conferme di Tonali e Tomori, i rinnovi di Theo, Bennacer e quello imminente di Leao. 

La questione Pioli non sembra essere argomento di attualità a Casa Milan. Il mercato 2023 non ha dato niente, così che è arduo rinfacciargli formazioni, cambi, turnover se paragoniamo i mezzi che hanno a disposizione Inzaghi, Spalletti e Allegri, per dire. Di errori ce ne sono stati anche da parte dell’allenatore, ma per quanto mi riguarda credo che restare in lotta su due fronti con 12/13 giocatori sui quali fare affidamento sia stata un’altra impresa, soprattutto in Europa dove il cammino ha avuto assai poco di fortunoso o fortunato. Bisogna avere memoria. 

Credo che alla fine bastassero una mezza dozzina di gol tra Origi e Rebic per chiudere il campionato senza affanni. Credo sarebbe bastato avere qualche sussulto da CDK per un aiuto concreto. Colpa anche loro, per condizione e mentalità non sono stati all’altezza quando avrebbero potuto avere un peso ancor più decisivo dei titolari. 

Ora sotto con Samp, Juve e Verona, poi società e dirigenza dovranno fare quadrato, avere comunione di intenti e lavorare sodo per riparare la nave e ripartire.