Sarà una rosa da Champions (e Pioli è già europeo). Stadio e Lega: bisogna essere più incisivi. Sempre al fianco di Gattuso

Sarà una rosa da Champions (e Pioli è già europeo). Stadio e Lega: bisogna essere più incisivi. Sempre al fianco di GattusoMilanNews.it
venerdì 10 giugno 2022, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Un anno fa di questi tempi scrivevo che per l'inizio del campionato Stefano Pioli avrebbe avuto tutta la rosa a disposizione, nel senso che il mercato sarebbe stato completo. Non andò esattamente così, almeno per quanto riguarda la cronaca dei fatti, ma certamente il tecnico ebbe rapidamente la possibilità di scegliere e schierare la squadra secondo i suoi dettami, con una panchina decisamente migliore rispetto alla stagione e mezza precedente. 

Oggi siamo di nuovo qui a confidare nelle capacità di Paolo Maldini e dei suoi collaboratori - cominciando da Massara e Moncada che completano il tridente MMM - in una situazione di stallo apparente, per quanto riguarda la definizione dei contratti. Mi allineo a quanto scritto ieri da Franco Ordine: l'operatività è totale, la parola per una volta ha il suo peso specifico tra uomini di affari e d'onore. Non ci sono dubbi che il mercato proceda spedito e se al momento sta per concludersi solo l'operazione Origi, è soprattutto perché si attende che il Lilla risolva le sue questioni interne e dia il via libera a Renato Sanches e semmai Botman. In ogni caso, non starò né a scervellarmi né a propinarvi nomi perché (sapete bene) non è la mia materia. Mi limito a diffondere la serena fiducia sul fatto che il lavoro proceda in piena sintonia con Stefano Pioli. Sono assolutamente convinto che gli obiettivi, difendere lo scudetto e tornare competitivi in Champions, saranno corroborati da una rosa all'altezza delle ambizioni. Investimenti e fermento dentro e intorno al club sono ben più di un indizio.

Apprezzo che il Milan stia rompendo lo stallo relativo allo stadio, esplorando una soluzione propria. Non è questione di campanilismo né di dispetti, ma di storia e merito che valgono anche per l’Inter: non esiste al mondo una città che abbia 10 Champions con 2 squadre e non esiste al mondo uno stadio di proprietà condiviso. Perché dovremmo cominciare proprio in Italia? Bisogna essere risoluti, determinati e incisivi, riguardo a questa vicenda ma anche rispetto alla Lega calcio. Non esiste che Marotta vada agli stage sul VAR, proponga di tornare allo spareggio in caso di parità di punti, abbia ospite il presidente Gravina in tribuna nelle partite casalinghe dell’Inter: occorre un’opposizione forte e, casomai, una compartecipazione più solida sulle questioni strutturali. In Lega come all’Uefa. 

In settimana ho intervistato Diego Abatantuono e Ugo Conti sulla triste, squallida, insopportabile polemica nata a Valencia nei confronti di Rino Gattuso. Vorrei esprimere ancora qui la mia vicinanza a un uomo ricco di valori, una persona che ha fondato la sua esistenza sul prossimo, sui valori della famiglia, dell’amicizia e della lealtà. Ma, come diceva René Favaloro, siamo in un mondo dove purtroppo gli onesti devono dare più spesso spiegazioni rispetto ai corrotti. Una triste realtà alla quale è sacrosanto ribellarsi in ogni modo. E a ogni latitudine.