Tensione Ibra. A Bologna è durissima

Tensione Ibra. A Bologna è durissimaMilanNews.it
sabato 23 ottobre 2021, 00:00Editoriale
di Mauro Suma

Ibra era deluso al termine di Porto-Milan, esattamente come lo era un anno fa dopo Milan-Lille. Partite gemelle sul piano della prestazione più che evidentemente del risultato, e dichiarazioni gemelle: "Questa è l'Europa, bisogna saperlo, esperienze che servono". Pochi giorni dopo quella sfida di San Siro con i francesi, Zlatan fece il Diavolo a 4 contro il Verona: palo, traversa, rigore sbagliato, gol del pareggio. Adesso c'è il Bologna, la squadra con la quale, nel luglio 2020, sul 5-1 a favore dei rossoneri, proprio Ibra si arrabbiò per essere stato sostituito. "Voglio giocare", le parole di un anno e mezzo fa. "Ho bisogno di giocare", le parole di Oporto. Cosa vuol dire? Che passa il tempo, ma Ibra è sempre caldo. Va a Bologna incazzato e quando è così, normalmente, la squadra se ne accorge e l'asticella della tensione e dell'attenzione di alza. Come nel novembre 2010, quando i rossoneri andarono a Bari dopo lo scambio di carezze con Onyewu: quella vittoria consentì al Milan di fare un balzo deciso verso la testa della classifica. Undici anni dopo è chiaro che non si può pretendere il copia e incolla della storia, e infatti episodi e situazioni sono clamorosamente diverse, ma l'atmosfera, per capirci, è quella.

Ricordo molto bene la stagione 2015-16 e ricordo molto bene lo 0-4 casalingo contro il Napoli di Sarri e Higuain. Situazione molto simile da quella vissuta dal Bologna quest'anno, dopo la sconfitta di Empoli. Sei anni fa, Mihajlovic mise a posto la squadra a metà ottobre e fino a fine febbraio il Milan era in perfetta linea di galleggiamento per andare in Champions League. Poi la mancata cessione di Luiz Adriano e qualche infortunio fecero precipitare la situazione a marzo e aprile. Ma il Bologna di oggi è appena stato rimesso a posto da Sinisa ed è questo il Bologna che troviamo questa sera al Dall'Ara. Bisogna che Tomori, Tonali e Leao tornino quelli del Verona e di Bergamo, bisogna che tutta la squadra vada in campo giovane di testa e di gamba contro il Bologna, proprio come aveva detto Stefano Pioli prima di Milan-Hellas. "Il bello di essere giovani è di andare incontro ai problemi affrontandoli senza paura, senza quella prudenza e senza quelle titubanze che poi vengono fuori negli anni a venire". Esattamente così, perchè altrimenti sarà dura. Anzi, durissima. Dobbiamo stringere i denti, ragazzi. Dobbiamo farlo. In attesa che questo stramaledetto combinato disposto di covid-influenze-infiammazioni decida di lasciarci in pace. Cosa che ci meritiamo ampiamente.