VAR, polemiche da pollaio italiano, ma Rizzoli gioca la briscola. Gli arbitri non sono un problema, nemmeno rigori e cartellini. Gasp, nessuno dimentica il 5-0. Mercato da scudetto: perché Elliott ha virato

VAR, polemiche da pollaio italiano, ma Rizzoli gioca la briscola. Gli arbitri non sono un problema, nemmeno rigori e cartellini. Gasp, nessuno dimentica il 5-0. Mercato da scudetto: perché Elliott ha viratoMilanNews.it
venerdì 22 gennaio 2021, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Basterebbe dare un occhio alla Premier League, un altro alla Bundesliga, un ultimo sguardo alla Liga. Immagino che arbitri, addetti agli arbitri, allenatori, giocatori e dirigenti italiani lo facciano: sono convinto che seguano i campionati stranieri. Allora perché non apprendono, non imparano? L'erba del vicino è peggio della nostra se parliamo di tattica, di passione, di storia e tradizione (di club e di Nazionale), ma di sicuro è assai più verde se parliamo di VAR e arbitraggi. La direzione delle gare in Inghilterra, Germania e Spagna è lineare e il ricorso al VAR perfettamente equilibrato. Polemiche, contestazioni e proteste sono rarissime e circoscritte. Il motivo? In quei Paesi non pensano che ci sia sempre dietro un complotto, un disegno, una strategia di palazzo. Che esistano i poteri forti in Italia come in Europa è un dato di fatto inoppugnabile, ma oggi i club sono per lo più in mano a multinazionali, sceicchi, Fondi, magnati stranieri e dunque perché una Lega, una Federazione, un arbitro dovrebbe favorire o sfavorire questo o quel club, questa o quella squadra?

Se gli opinionisti-tifosi di siti, giornali e tv avessero e usassero il cervello, capirebbero bene come nessuno da noi ha davvero nessunissimo interesse nel favorire il Milan del Fondo Elliott. Perché dovrebbero? A scapito di presidenti italiani come Agnelli, De Laurentiis, Lotito? Oppure a svantaggio degli americani della Roma o dei già tribolati cinesi dell'Inter? Perché? I rigori al Milan li danno perché vanno fischiati e i rossoneri ne tirano molti (e ne sbagliano qualcuno) perché sono in area avversaria più spesso di altri, con più giocatori, ma da quando esiste il VAR il Milan è sesto in classifica per rigori a favore: 28 dietro a Lazio (36), Juventus (35), Sampdoria (34), Inter e Roma (30). L'Atalanta di Gasperini - dice che i rigori "fanno la differenza" - ne ha battuti 25. Quindi il problema sta solo nel fegato degli altri, non nei favoritismi di alcuna specie. (Gasperini fa bene a mettere le mani avanti: sa che a Milanello è ancora vivo il ricordo di quel 5-0 e dei suoi saltelli nei minuti finali...).

Secondo questo principio, dobbiamo affidarci alla buona fede anche quando parliamo dei cartellini che seppelliscono i rossoneri ad ogni piè sospinto: mai vista una capolista così ammonita ed espulsa come il Milan, ma non c'è nessuna cospirazione. Un esempio? In questa stagione Romagnoli ha subìto 5 gialli per 12 falli commessi, Barella 4 gialli per 27 falli. Skriniar 24 falli e un solo cartellino giallo, Hernandez 13 falli e 5 ammonizioni. E' fuori discussione che siano più o meno severi con l'Inter o con il Milan, non ha alcun senso se ci aggrappiamo alla buonafede. Semmai c'è da parlare del metro di giudizio: a Cagliari Romagnoli viene ammonito (in diffida) e Saeklemakers espulso (secondo giallo) per la stessa identica irregolarità che commette Lykogiannis su Castillejo, ma in quest'ultimo caso Abisso nemmeno concede la punizione. A centrocampo Cerri entra col piede a martello su Kalulu: nessun fischio, ma a Benevento l'arbitro fu richiamato al VAR per una gamba tesa (!) di Tonali che gli costò il rosso diretto. Ecco dove faccio fatica a capire. 

In questo scenario - che voglio attribuire alla casualità e all'errore umano - il responsabile italiano degli arbitri Rizzoli rompe il silenzio per mandare all'aria il castello: "Episodi come il fallo di Belotti su Diaz in Milan-Torino non andrebbero chiamati dal VAR". E perché mai? Il VAR è lì per dissipare i dubbi: perché non utilizzarlo per episodi incerti in area di rigore e invece ricorrervi per una gamba tesa a centrocampo? Ma che significa? Decide Rizzoli l'entità degli errori regolamentari? Questo sì, ahimè, sa infine di messaggio politico ed è una cosa estremamente grave. Molto grave.

La società ignora la questione e mantiene il suo aplomb, preferendo rispondere con i risultati del campo e attrezzandosi per il rush dei prossimi mesi: l'unico club a fare mercato vero è stato il Milan. Il Fondo Elliott ha pesato la lievitazione dei cartellini dei giocatori già in rosa, il lavoro di staff dirigenziale e tecnico, la possibilità di vincere e di tornare in Champions. I conti li sanno fare e sono tra i pochi per i quali spendere nel calcio significa davvero investire.

Complimenti all'Inter per come ha strapazzato la Juventus. Complimenti alla Juventus per la vittoria in Supercoppa italiana. Se ci sono virtù, è buona norma riconoscerli. Con la speranza che questa regola sportiva valga anche per la squadra strameritatamente in testa alla classifica da 18 giornate, a prescindere da rigori e cartellini. E da Rizzoli.