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Aquila (Vincitore Masterchef): "La mia passione per il Milan è fortissima. Cannavacciuolo come Gattuso, Barbieri ha la classe di Kakà"

ESCLUSIVA MN - Aquila (Vincitore Masterchef): "La mia passione per il Milan è fortissima. Cannavacciuolo come Gattuso, Barbieri ha la classe di Kakà"
martedì 9 marzo 2021, 18:00ESCLUSIVE MN
di Pietro Andrigo

In un momento come questo, costretti in casa per l’emergenza Coronavirus, la compagnia di un bel libro o di un programma televisivo avvincente sono un toccasana per la monotonia obbligata. Tra film e serie tv, onnipresenti, si stagliano anche i talent in cui, puntata dopo puntata, si è portati ad affezionarsi a concorrenti e giudici. Masterchef, senza dubbio, è uno di questi e racconta una competizione avvincente in cui chef amatoriali inseguono il sogno di cambiare la propria vita. L’edizione recentemente terminata è stata la più vista degli ultimi tre anni, merito sia del livello presente sia dei concorrenti in gara. Partecipanti come Francesco Aquila, vincitore della decima edizione e tifoso milanista: una persona vera, simpatica e passionale che Milannews.it ha avuto il piacere di intervistare in una chiacchierata che spazia tra cucina e passione rossonera. Queste le domande e le risposte:

La prima e scontata domanda è: da dove nasce la sua passione per il Milan e che cosa rappresenta per lei?

“Sicuramente la mia passione per il Milan è stata trasmessa da mio padre. Quando si è piccolini si tifa quasi sempre la squadra del Babbo. “Babbo che squadra tifi? Milan” E allora tifi Milan. Da lì quindi nasce la condivisione di guardare le partite con lui e di tifare questa squadra ogni domenica come appuntamento fisso. La mia passione per il Milan è fortissima"

La storia del Milan è gloriosa e costellata di tante partite iconiche ma se dovessi scegliere quella a cui è più legato per quale opterebbe e perché?

“Sicuramente quella con il gol di Shevchenko alla Juventus dalla trequarti e finito dritto all’incrocio dei pali. Una rete incredibile in cui ci sarebbe sicuramente stato ‘Zio Bricco che gol’. Purtroppo non sono stato molto allo stadio ma ora bisogna rimediare e appena si potrà tornare a San Siro ci sarò sicuramente."

Sono tanti i campioni che hanno vestito la maglia del Milan ma quale, in particolare, ha un posto speciale nel suo cuore?

“Senza dubbio ti rispondo Shevchenko, era un giocatore che mi emozionava. Non ho la sua maglia ma ho quella tarocca di Maldini che vendevano fuori dallo stadio (ride,ndr). Ci sono affezionatissimo e l’ho sempre tenuta come un gioiello"

Passiamo alla stagione attuale. Il Milan è protagonista di un’annata entusiasmante e positiva. Come lei ha scalato la Masterclass, il Milan ha scalato la classifica e ora si ritrova a battagliare con l’Inter. Un’eterna sfida rispettosa, un po’ come quella tra lei e Antonio. Può essere un paragone corretto e al di là della scaramanzia?

“E’ un paragone corretto ma probabilmente lo è di più confrontandomi con il Milan di qualche anno fa (ride, ndr). A parte gli scherzi con Antonio è stata una competizione molto sana. E’ un bravissimo ragazzo, sa il fatto suo ed è molto bravo a cucinare  quindi io l’ho sempre stimato e rispettato sia come uomo che come aspirante cuoco."

Quali obiettivi può raggiungere questa squadra secondo lei? 

"Se tutta la squadra ci crede fortemente, se ogni giocatore crede nel grande obiettivo scudetto possiamo vincerlo. Io non mi aspettavo che il Milan potesse essere secondo anche perchè la squadra non è stata stravolta ma il grande lavoro ha portato a questi risultati. Un uomo come Ibrahimovic che ha dato quegli stimoli e ha fatto credere ognuno nelle proprie capacità ha portato consapevolezza. Con grande umiltà dico che il cammino del Milan deve essere un po’ simile a quello che ho avuto io. Sono entrato nella Masterclass con la volontà di arrivare in alto. Non prendevo mai in considerazione la possibilità di uscire anche quando non vincevo. Mi ripetevo “Non ho vinto, però ho dato il massimo e sono lì”.

L’Hashtag #ziobricco ormai è un trend conosciutissimo. Che cosa significa per lei e in quali momenti della partita mister Pioli potrebbe usarlo per spronare i suoi ragazzi?

“Zio Bricco per me vuol dire tanto perchè è un gergo elegante e adattabile a ogni contesto, sia in un ristorante stellato che in curva. Fa gol Kessie al 90’? “Zio Bricco”. Sbaglia il rigore Ibrahimovic? “Zio bricco impestato”. Pioli può usarlo sempre cambiando il tono a seconda del suo umore"

Facciamo un gioco: entrano Ibrahimovic e Maldini nel suo futuro ristorante, due leggende dal carattere molto diverso. Quali piatti gli cucinerebbe per riassumere la loro personalità e perché?

“Questa è una domanda molto difficile perchè li ho conosciuti come giocatori e non come uomini e persone. Sono giocatori che arrivano da contesti diversi e quindi potrei servirgli piatti diversi. Si potrebbe giocare a livello estetico e di quantità. Ibrahimovic è un ragazzo che arriva dalla povertà e quindi valorizza anche un ingrediente quotidiano. Sicuramente lo fa anche Maldini, un giocatore umilissimo, ma la sua storia e la sua eleganza magari potrebbe portarmi a fare qualcosa con il caviale"

Vincere Masterchef è come alzare un grande trofeo che il Milan conosce bene. È la conquista di un grande premio dopo un percorso ad eliminazione diretta. Masterchef può essere definita la sua Champions League e il suo trampolino per i prossimi grandi traguardi?

“Assolutamente sì. Masterchef è un trampolino grandissimo sia in Italia che in Europa che nel mondo. Seguono questo programma anche in America e quindi questa vittoria può essere definita la mia Champions League con l’ambizione però di raggiungere altri grandi traguardi nel mio percorso"

Facciamo un ultimo gioco prima dell’ultima domanda. Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli sono i tre giudici leggendari di Masterchef. Cucina e calcio sono due mondi diversi ma l’inventiva e la tecnica sono qualità in comune. A quali calciatori li paragonerebbe per talento e perché?

“Bella domanda. Allora Canavacciuolo potrebbe essere come Gattuso perchè martella continuamente ed è uno che senti se manca o meno. Barbieri è eleganza e classe e quindi mi ricorda Kakà. E’ un pallone d’oro della cucina e le sette Stelle Michelin lo confermano. Locatelli ha l’indole del portiere. Per me è Dida perchè è silenzioso, sembra che stia in secondo piano ma ha il suo carattere e la sua personalità molto forte"

I tifosi del Milan sono impazziti per lei sui social e l'hanno sostenuta tantissimo. E non solo anche Cutrone l'ha tifata molto. Ha sentito il loro affetto e che messaggio sente di mandargli?

“La prima volta che ci siamo sentiti io e Cutrone gli ho cantato il coro che gli cantavano al Wolverhampton. Non gli ho neanche scritto ciao ma subito mi sono presentato in questo modo (ride, ndr). Ho sentito tantissimo l’affetto dei tifosi del Milan e questo mi fa molto piacere. Mi va di salutarli con affetto e l’augurio che mando è quello che dobbiamo continuare a credere a grandi obiettivi e sostenerli sempre. Pioli, Ibrahimovic e i ragazzi che scendono in campo ci mettono l’anima.  Abbiamo tanti match e la rosa non è folta come quella di altre squadre quindi sono normali alcuni cali. Alcune partite si possono perdere ma l’importante è impegnarsi sempre e dare sempre di più"

Intervista di Pietro Andrigo