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Borghi: "Impressionato dall'avvio del Milan, supera brillantemente ostacolo dopo ostacolo"

ESCLUSIVA MN - Borghi: "Impressionato dall'avvio del Milan, supera brillantemente ostacolo dopo ostacolo"
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 4 ottobre 2021, 20:00ESCLUSIVE MN
di Manuel Del Vecchio

Il Milan torna da Bergamo con i tre punti al termine di una gara emozionante ed intensissima: per commentare il match contro l'Atalanta la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Stefano Borghi. Con l'ottimo telecronista di DAZN, che ieri sera ha vissuto e raccontato in prima persona la partita del Gewiss Stadium, abbiamo parlato del momento dei rossoneri, della crescita della squadra e tanto altro. Queste tutte le sue dichiarazioni:

Atalanta-Milan: sia Pioli che i calciatori l'hanno presentata come una partita da Champions League, possiamo dire che le aspettative non sono state disattese. Abbiamo visto una partita a ritmi molto europei:

“Fantastici, ritmi veramente fantastici, contando che per tutte e due era la settima partita in tre settimane. Anche questo è da contare. Mi aspettavo una partita veloce però magari con un rallentamento nella seconda parte che però non c’è mai stato, si è andati a velocità incredibile per tutta la partita. Usciamo da questa porzione di campionato con la speranza che siano sempre più partite anche da Serie A, perché la grande novità di questa stagione è che sono tante le partite con questa velocità e con questo grado di spettacolo. Io la settimana scorsa ho commentato Inter-Atalanta, ed è stata una partita con un’intensità simile, abbiamo avuto un derby di Roma favoloso, tanti appuntamenti anche nella media fascia come Sampdoria-Udinese di ieri che è finita 3-3. Pensare che Sampdoria-Udinese possa finire 3-3, o Empoli-Bologna il turno prima 4-2, o ancora Genoa-Verona 3-3, era una cosa impossibile da fare qualche anno fa. Credo che in questo si veda una svolta benedetta per il calcio italiano che assume contorni più europei, con più propositività, con più rischio, con più intensità, con più duelli. È esattamente quello che bisogna fare per cercare di colmare il gap con i grandi movimenti europei, anche perché non solo si va verso il modo di giocare a calcio che hanno gli altri, ma perché mi sembra che le partite siano molto più belle, più divertenti. Per la gente sono di maggiore appeal”.

E a proposito di gente, la riapertura degli stadi incide tanto:

“Certo, il ritorno dei tifosi ha riportato il sale. In questo anno e mezzo per fortuna il calcio è andato avanti lo stesso, e quindi è come se avessimo continuato a mangiare, e mangiare è fondamentale per alimentarsi. Però abbiamo mangiato senza sale, adesso c’è il gusto pieno. Il gusto pieno del calcio che è della gente, per la gente, i tifosi, con questi ambienti fantastici. Spero si arrivi presto al 100% perché ad esempio sabato sera ho commentato Atletico Madrid-Barcellona e in Spagna hanno aperto al 100% della capienza proprio da questo weekend. È stato un vero spettacolo, abbiamo visto il Cholo Simeone che negli ultimi dieci minuti di partita guardava più la tribuna che il campo per raccogliere il più possibile la spinta della gente. È questo il vero calcio”.

Restando su questo tema, negli ultimi mesi si è letto e detto spesso che questo Milan andasse bene anche a causa dell’assenza delle pressioni di un San Siro pieno. E invece sembra tutto il contrario, la squadra di Pioli si nutre di questa energia:

“È vero, era una considerazione che veniva fatta e che invece è stata spazzata via dalla crescita totale che ha fatto questa squadra. Nell’ultimo anno e mezzo questo gruppo è cresciuto tatticamente, tecnicamente e mentalmente. È stato fatto un lavoro straordinario a tutti i livelli, dalla dirigenza che ha sempre gestito al meglio tutte le situazioni, all’allenatore che ha avuto un merito straordinario nel dare questa impostazione di gioco molto offensiva, nel convincere i giocatori a seguirlo e nel fare sempre di più le scelte giuste sia a livello di uomini che nel piano partita. Anche ieri sera la posizione di Theo, il lavoro che ha fatto Brahim Diaz… Il Milan segna dopo 28 secondi con l’assist di un terzino, nella posizione della mezz’ala, per il taglio dell’altro terzino nella posizione dell’esterno d’attacco. I giocatori hanno lavorato tanto, sono tutti migliorati. Ci sono situazioni molto evidenti come quella di Tonali, di Leao, Brahim Diaz, ma anche lo stesso Saelemaekers. Il belga è un giocatore che fin da subito ha fatto piuttosto bene ma adesso mette, come tutti gli altri, delle cose in più. Questo è la dimostrazione di come il Milan abbia alzato l’asticella a tutti i livelli. Io sono realmente impressionato da parte di questo avvio di stagione del Milan. L’ho commentato tre volte in sette giornate, contro Lazio, Juventus e Atalanta, e ho sempre visto una squadra forte, vera, piena in tutte le sue componenti. È solo l’inizio della stagione, succederanno tante cose, è un campionato molto equilibrato con tanti passaggi però insomma, tutti i dubbi che sono emersi sulla strada della crescita di questa squadra vengono puntualmente spazzati via. Dalle situazioni dei giocatori, fino a questa dei tifosi, fino alla tenuta atletica, fino all’impatto con la Champions League… Tutte le cose. Questa squadra supera brillantemente ostacolo dopo ostacolo”.

Menzione speciale per Theo: il primo anno era quasi un “cavallo con le briglie sciolte”, tanta potenza e poco controllo, mentre ieri sera oltre all’assist ha impensierito l’Atalanta interpretando al meglio la veste di mezz’ala che Mister Pioli gli ha cucito addosso in determinate situazioni. Una crescita tattica tangibile:

“Credo che abbia molto a che fare con la testa. La crescita tattica, tecnica, atletica è tutto connaturato da una crescita mentale, una presa di consapevolezza tale che ha fatto la squadra unendo tutti i suoi singoli componenti cresciuti individualmente. Theo Hernandez ha un motore che hanno pochi. È una fuoriserie da un numero di cavalli esagerato. Questa esagerazione prima emergeva a volte, ora si nota sempre meno. Guardiamo anche alla gestione disciplinare della partita: Theo è stato sempre uno con un numero discreti di cartellini gialli, adesso è sempre più composto negli interventi. Se a questo tipo di livelli Theo Hernandez cresce ancora diventa un top assoluto a livello mondiale, ammesso che non lo sia già. Tutto il Milan è cresciuto di squadra per la crescita di ogni singolo individuo, credo che la testa abbia trainato tutto”.

Leggendo le statistiche di Atalanta-Milan c’è quella sull’indice di verticalità che è molto indicativa su un giocatore: questo dato indica il numero di giocatori avversari superati da un passaggio verticale, ed è calcolato solo se il passaggio è andato a buon fine. Tra i giocatori rossoneri il primo è Brahim Diaz con 3.50, mentre il secondo è il portiere Mike Maignan con 3.33:

“Altro tema importante. Partiamo dal presupposto che la situazione Donnarumma era potenzialmente destabilizzante ed è stata parata, visto che si parla di portieri, nel modo migliore. Donnarumma per me, fuori da ogni discorso ambientale, sarà il miglior portiere del mondo per tanto tempo. Detto questo, con l’arrivo di Maignan non solo il Milan ha messo tra i pali un portiere di altissimo livello, perché le sue parate sono costanti e sono grandi. Anche ieri sera, al di là di quella di riflesso su Zapata, la parata su Zappacosta vista dal vivo… Era un tiro formidabile, un tiro improvviso, radente, sul campo bagnato, lui ci arriva con una velocità veramente da grande portiere. In più, questa cosa del gioco con i piedi è una variante di gioco, un’opzione messa in più ed è incisiva, importante. Nelle prime 7 giornate di campionato sono state tante le occasioni di gioco create da lancio diretto del portiere. In una squadra che sa fare un gioco corale molto spiccato e molto produttivo dà una cosa in più, ed è una cosa in più importante. Se ragioniamo sui dati un altro che è emblematico per capire cos’è il Milan oggi è quello che dice che è la squadra che nel campionato italiano ha fatto più recuperi negli ultimi 40 metri avversari, quella che ha trasformato più volte uno di questi recuperi in un tiro e quella che ha fatto più gol su contropiede diretto. È la squadra che pressa meglio in assoluto, che è più efficace nel trasformare la pressione in occasione ed è la squadra col miglior contropiede”.

Dall’ormai famoso 5-0 del 2019 alla gara di ieri in cui il Milan è andato a Bergamo per fare la partita, cosa ci dicono questi due anni in mezzo?

“È cambiato il mondo da allora. Il Milan non è che è andato a fare lo stesso gioco dell’Atalanta perché il Milan ha il suo gioco: è una squadra che oggi accetta il gioco dell’Atalanta, cosa che non si possono permettere di fare proprio tutti, e che lo supera addirittura a livello d’intensità. Non per tutte le fasi della partita ma per molte fasi. Questa è una cosa importantissima. Tornando al discorso che facevamo all’inizio sulla crescita del calcio italiano e della spettacolarità delle partite credo che l’Atalanta di Gasperini sia stata la squadra trainante. Hanno visto tutti come giocare questo tipo di calcio porti ad alzare il livello, a migliorarsi e a passare davanti agli altri. Adesso il problema tra virgolette è che cominciano a farlo anche gli altri. Il Milan, ad altissimi livelli, lo stesso Napoli. Allenatori come Juric, come Italiano, che anche a livelli medi portano questo tipo di mentalità, di gioco, di coraggio, di apertura verso la modernità del calcio europeo, e così cresce tutto il movimento. Poi se hai la qualità che il Milan può vantare per i giocatori chiave e per il miglioramento che ha fatto nei propri giocatori allora i risultati a cui ambire diventano i massimi”.

Dopo la stagione passata in estate si pensava che i titolari del centrocampo rossonero sarebbero stati senza alcun dubbio Kessie e Bennacer, con Tonali che sarebbe partito inizialmente più indietro nelle gerarchie. Questo avvio di stagione ha detto invece tutto il contrario, il numero 8 rossonero è in uno stato di forma strepitoso:

“È su livelli grandiosi. Ha già fatto due gol. Ieri ha fatto gol, ha salvato un gol su Malinovskyi, in un primo tempo con una pressione del genere non ha mai sbagliato un passaggio, ha messo veramente un punto esclamativo su un grande avvio. Tonali è un’altra grandissima dimostrazione dello scatto mentale che hanno fatto i componenti di questa squadra. Credo che le difficoltà del primo anno siano state fisiologiche, è un ragazzo che ha avuto un’emersione molto rapida: Serie B, Serie A, con una prima stagione in A migliore di quella in B, però lì giocava col Brescia. Il passaggio al Milan, quindi un mondo completamente diverso ma anche uno scenario tattico e tecnico completamente diverso e il fatto di non avere continuità, perché c’era una coppia titolare strepitosa che rendeva alla grande, gli hanno procurato qualche difficoltà. Questa estate lui ha voluto fortemente avere una nuova chance al Milan, se l’è presa ed ha avuto una maturazione straordinaria. È indubbiamente il migliore del centrocampo del Milan in questo avvio di stagione e si è conquistato lo status di giocatore importante, ma prima di mettere in secondo piano Kessie e Bennacer ci penserei bene. Ieri sera l’ivoriano nel secondo tempo quando l’Atalanta provava ad attaccare sugli esterni lui ha fatto quattro-cinque chiusure consecutive in area di rigore da pilastro. E Bennacer io con l’Atletico Madrid l’ho visto fare la miglior partita da tanto tempo a questa parte, vuol dire che sta crescendo di condizione. Purtroppo nella seconda parte della scorsa stagione ha avuto tanti problemi fisici, prima della partita col Venezia in campionato non faceva un match completo da 90 minuti col Milan dalla sfida col Napoli dell’anno scorso. Li aveva fatti solo in nazionale i 90 minuti, col Milan praticamente mancavano da Napoli-Milan del novembre 2020. Poi giocatori come Bennacer, come Kessie, come Theo Hernandez, come Calabria quasi tendi a non considerarli più giovani perché giocano come veterani, ma hanno 25-24-23 anni. È impressionante anche questo. Hai i ’99 come Leao, Diaz, Saelemaekers, ma hai anche questi 23enni, 24enni, 25enni, 26enni che sono ancora in fase di crescita, questa può essere la dimensione di quelli che potranno essere gli orizzonti del Milan. È questa l’analisi da fare. Le dimostrazioni sono importantissime, perché son continue e sono di altissimo profilo. Manca però quasi tutta la stagione, potranno succedere tante cose e non c’è ancora nulla di definito. Anche se alcune cose secondo me dopo 7 giornate ci sono. Il Napoli ha fatto 7 vittorie di fila, non so quante squadre faranno 7 vittorie di fila in questo campionato; indipendentemente da inizio, metà o fine 7 vittorie di fila sono 7 vittorie di fila. Il Milan ha dato grande dimostrazione avendo già fatto diversi scontri diretti, ci sono dei punti che si possono cominciare a fissare. Poi c’è ancora tutta la stagione da giocare”.

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intervista di Manuel Del Vecchio.