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Bucciantini: "Il Milan torni ad avere una società credibile. Interregno impossibile per Fassone e Mirabelli, ma normale cambiare"

ESCLUSIVA MN - Bucciantini: "Il Milan torni ad avere una società credibile. Interregno impossibile per Fassone e Mirabelli, ma normale cambiare"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 13 luglio 2018, 17:30ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato il giornalista Marco Bucciantini. Con l'opinionista di Sky Sport abbiamo parlato del ribaltone in seno alla proprietà rossonera, analizzando le possibili strategie di Elliott, abbiamo parlato di calciomercato e del lavoro svolto dai manager rossoneri fino a questo momento. Inoltre, abbiamo anche discusso di calcio giocato, chiedendo a Bucciantini un commento sulla situazione dell'attacco rossonero.

Cosa ne pensa del subentro di Elliott a Li Yonghong al timone del Milan?
"Finalmente c'è chiarezza. Non è una situazione ideale, perchè io preferisco sempre un imprenditore ad un fondo di investimento. Però in questo caso c'è un fondo di investimenti fatto di persone con un'idea tenace e seria di cosa fare e che hanno capito che il Milan va rilanciato. Per loro quei 300 milioni possono anche diventare un investimento. Ci rimarrà forse per sempre il dubbio di cosa sia successo in questi ultimi 18 mesi. Non sono mai riuscito a completare tutti i pezzi del puzzle. Ogni tanto incastravo qualche pezzo, ma puntualmente succedeva qualcosa che faceva saltare tutto".

I tifosi del Milan devono attendersi un mercato a saldo zero anche con Elliott o possono sperare nell'arrivo di qualche top player?
"A saldo zero si fanno cose importanti. La Juventus e il Napoli nelle ultime due stagioni hanno lavorato a saldo zero e hanno fatto più di 90 punti. L'autofinanziamento è una regola aurea di tutti i settori. Se sei capace di generare entrate importanti puoi fare altrettanto con le uscite. Il Milan può generare anche entrate importanti, perchè ha più giocatori che può vendere bene. Il Milan fa parte di una di quelle squadre italiane di un certo livello, che è inutile che continuino ad affollarsi di buoni giocatori. E' preferibile vendere 4 buoni giocatori e comprarne uno forte. Ci sono delle squadre che hanno bisogno di 2-3 giocatori forti e di qualità che possano trascinare un gruppo mediamente buono, al quale mancano questi clamorosi punti di riferimento. Il Milan in questo momento ha oltre 20 milioni lordi per quattro portieri. E' una cosa assurda. Come fai ad andare in Europa a chiedere il nulla osta alla UEFA in una situazione del genere? Intanto in quella zona del campo si può fare posto nel monte ingaggi, c'è margine per sistemare i conti. Bisogna creare una società che sappia fare incassi. Il Milan deve tornare ad avere una struttura societaria credibile a tutti i livelli, manageriale, finanziario e calcistico".

Capitolo attacco, uno dei reparti maggiormente sotto accusa l'anno scorso. Al Milan servirebbe il famoso bomber da 20-25 gol?
"Non so quanti gol debba fare l'attaccante del Milan. Lo stesso Cutrone è uno che magari può fare tanti gol. Il Milan ha bisogno di un attaccante che faccia fare un gioco d'attacco alla squadra, può essere una punta che segni o uno come il Papu Gomez, che non segna tanti gol ma fa giocare bene la squadra. A fianco a lui serve una manovra credibile d'attacco. Il Milan è diventata una squadra prevedibile nei 30 metri. Non son convinto che Kalinic e Andrè Silva, così come lo stesso Bacca, fossero così modesti. Il Milan non ha esterni di strappo, ha Calhanoglu e Suso che portano la palla. Hanno delle qualità, sono decisivi in alcune partite, ma non aiutano un attaccante. Forse il Milan può comprare anche un centrocampista che sia migliore dei 3 titolari, che sono dei buoni giocatori con una buona continuità, però forse servirebbe un titolare che faccia 30 partite da 7".

Che giudizio dà dell'operato di Fassone e Mirabelli in quest'anno travagliato da tutti i punti di vista?
"Io penso che loro abbiano vissuto un interregno impossibile. Non ci abbiamo capito niente noi, ci avranno capito poco anche loro. Non riesco a giudicarli per essere resistiti quest'anno. Hanno comunque cercato di fare un Milan forte, senza aver fortuna. Lo scorso anno, però, hanno anche entusiasmato, ridando spessore al Milan sul mercato. Hanno fatto una scelta giusta e coraggiosa, quella di cambiare Montella con un allenatore come Gattuso che non aveva fatto nessuna esperienza in Serie A. Hanno ricreato un sentimento rossonero, in questo modo. Quindi hanno anche fatto delle cose buone. Però loro restano i manager che la UEFA 10 giorni fa ha tolto di mezzo. Non possiamo sottovalutare quello che è successo, un'umiliazione e una mortificazione per chi ha i colori rossoneri nel cuore. La prima cosa che fa una nuova proprietà è rieleggere queste cariche".

Anche nel bel mezzo del calciomercato?
"A me non pare che il Milan sia nel pieno del mercato. Sono state fatte 2-3 buone operazioni a parametro zero, però è una legge. Quando cambia la proprietà cambiano anche i manager. Forse rimprovero loro un po' di mancanza di coraggio nel denunciare quello che stava succedendo. Cioè Fassone nelle ultime settimane ha iniziato a dire 'Non lo so nemmeno io cosa succede'. Era una denuncia seria e forse doveva arrivare prima. E' stata una cosa onesta e seria che andava detta prima, forse".