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Chiarugi: "Leao spesso abulico, con Ibra è un altro Milan. Donnarumma? Troppe pretese"

ESCLUSIVA MN - Chiarugi: "Leao spesso abulico, con Ibra è un altro Milan. Donnarumma? Troppe pretese"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 29 aprile 2021, 20:00ESCLUSIVE MN
di Redazione MilanNews

La redazione di MilanNews.it ha intervistato in esclusiva Luciano Chiarugi. Con l’ex attaccante rossonero abbiamo parlato di alcuni singoli della rosa di Pioli, da Leao a Calhanoglu e Donnarumma. Ecco le sue dichiarazioni.

Il principale problema del Milan è in attacco?
"La cosa è evidente. Venuto meno Ibrahimovic, Leao e Rebic non hanno fatto delle cose straordinarie. Leao è un giocatore molto alterno, non si sa mai che giornata può trovare. Spesso e volentieri le sue prestazioni sono nulle, anche nel modo di interpretare le partite: se uno non fa gol perlomeno cerca di farsi da fare, invece sembra che lui aspetti sempre l’imbeccata, ma se questa non arriva si perde nel campo. Rebic ha avuto dei problemi, ha delle giocate ma anche lui è un giocatore abbastanza discontinuo. Ibrahimovic è un punto di riferimento forte, sa portare su la squadra e tutti ne traggono benefici. Ho visto il Milan con e senza Ibra e sono due Milan diversi, anche per quanto concerne il carattere che si sviluppa durante i 90 minuti".

A proposito di Leao, i tifosi sono infuriati con il portoghese...
"È l’atteggiamento, non so se sia una questione di testa, se si senta già un giocatore arrivato. Bisogna cercare di capire. Questo ragazzo deve mettersi in evidenza, ma deve essere più responsabile. Sta giocando in una squadra che ha vinto tutto nel mondo, dovrebbe essere più responsabile verso se stesso e verso il club. A volte ha degli strappi straordinari, quando parte fa paura, ma sono cose rare. Dovrebbe trovare dentro di se quella professionalità e quella cattiveria da sfruttare meglio".

Ma è una punta o un esterno? Forse l'equivoco è proprio il ruolo? 
"La sua forza è prendere palla e tentare di saltare l’avversario, lui ha questa grande capacità. Penso che Pioli le abbia provate tutte, ma questo ragazzo spesso e volentieri sembra abulico. Non so, forse accusa anche le critiche feroci che gli vengono rivolte. Ma quando i tifosi e la stampa criticano è perché vedono un piccolo-grande giocatore che non riesce a esprimersi e a dare il meglio di se stesso con continuità. Non si può fare una partita positiva e tre nulle, non sta giocando in una squadra qualunque: il Milan punta sempre a vincere qualcosa di importante, quest’anno è stato leader del campionato per tanto tempo. È normale che ci siano le critiche, soprattutto in questo momento, con la corsa Champions che rischia di essere compromessa. In queste cinque partite si deve lottare per ottenere il meglio, se rientra Ibrahimovic son convinto che il Milan ripartirà, ma c’è sempre un punto interrogativo. Leao e Rebic dovrebbero essere più responsabili, perché potrebbero non avere più l’opportunità di giocare in un club così prestigioso".

Belotti potrebbe essere il centravanti giusto per il Milan?
"Anche quest’anno ha avuto alti e bassi. L’esclusione di domenica fa capire che non ha una condizione smagliante, ma è un attaccante che arriva sempre in doppia cifra, cosa che forse non ci si può aspettare da Rebic e Leao. Con Ibrahimovic al fianco Belotti potrebbe essere più continuo, e sarebbe maggiormente stimolato dal fatto di giocare in un grande club. Con tutto il rispetto per il Torino, che nella storia del calcio italiano è sempre stata una squadra importante, per Belotti passare al Milan sarebbe uno stimolo davvero grosso".

Un altro elemento della rosa di Pioli che sta deludendo è Calhanoglu.
"Con Ibrahimovic le cose giravano come dovevano girare, e tutta la squadra aveva preso una certa credibilità. Spesso e volentieri un giocatore importante e carismatico può cambiare l’atteggiamento dei compagni, tirando fuori una personalità diversa. Calhanoglu ha avuto alti e bassi, ma credo che nel Milan abbia fatto abbastanza bene, magari non benissimo. Se la squadra ritroverà la quadratura in fase offensiva, penso che Calhanoglu possa essere importante".

Chiudiamo con Donnarumma. Si sta esagerando un po' in tutta questa storia?
"Un po’ sì. È chiaro che lui fa il suo gioco, il suo procuratore è uno dei più bravi. Se ci sono la Juve e altri top club che gli stanno dietro è normale che lui sfrutti il momento. Ma anche Gigio dovrebbe farsi vedere in modo diverso, deve maturare e non sorridere, ad esempio, quando si perde una partita. Anche perché in questo momento la Champions diventa importante. Lui magari pensa "va bene, se non è qui sarà di là", e questa forse è la cosa che fa arrabbiare i tifosi".

Secondo lei resterà al Milan?
"Non lo so, ho dei dubbi. La richiesta mi sembra abbastanza esagerata. La cifra offerta del Milan è importante, lui in passato ha fatto determinate richieste, ha voluto portare il fratello... Mi sembra che Donnarumma e il suo agente abbiamo un po’ troppe pretese. È uno dei portieri più forti, senza ombra di dubbio, ma dovrebbe gestire un po’ meglio la situazione e avere un atteggiamento diverso, nel rispetto della società che lo ha lanciato. Lasciamo perdere i dollari che gli sono stati lanciati in passato, ma se si gioca pensando sempre ai soldi e non alla maglia, è chiaro che qualcuno poi si arrabbia".