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Longhi: "Milan-Arnault: incontro tra un emissario del francese e Braida"

ESCLUSIVA MN - Longhi: "Milan-Arnault: incontro tra un emissario del francese e Braida"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 24 dicembre 2019, 19:01ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Bruno Longhi. Con il noto giornalista abbiamo parlato della storica sconfitta del Milan a Bergamo, delle voci che riguardano Ibrahimovic e Todibo e del ruolo che potrebbe assumere lo svedese all'interno dello spogliatoio rossonero.

Che spiegazione si è dato della batosta subita dal Milan contro l'Atalanta?
"Ultimamente ho visto un bel Milan prima della gara contro l'Atalanta. Probabilmente, il fatto di aver espresso un buon gioco che aveva confortato tutti, inconsciamente ha mandato il Milan in campo con la convinzione che se la potesse giocare alla pari e anche con un po' di supponenza contro una squadra che, di questi tempi, vale i top club europei. C'è stato un approccio sbagliato, è andato in barca subito e non è riuscito a tappare le falle. Lo considererei un episodio che, chiaramente, ha messo a nudo i difetti di una squadra che non è ancora tale al 100%. Il Milan ha perso con tutte le prime cinque che ci sono in classifica. E' venuta a galla la scarsa personalità di alcuni giocatori e poi c'è un'atavica e cronica incapacità di fare gol. Una squadra che si chiama Milan non può avere 16 gol in 17 partite. Serve porre un rimedio".

Ibrahimovic può essere il rimedio giusto?
"Le voci sono discordanti sul fatto che sia in arrivo o meno. Un risultato positivo mette lui in una posizione di forza, perchè sa che il Milan ha bisogno di giocatori di esperienza, di carisma, di personalità e di fisico e di qualcuno che possa dar peso in attacco. Qualcosa per migliorare da questi punti di vista, va fatto. In allenamento è uno che stimola tutti: detto proprio con un termine duro è uno che fa i 'cazziatoni' a quelli che durante l'allenamento non fanno ciò che dovrebbe essere fatto. E' uno sprone per gli altri compagni".

Sempre su Ibra: il gioco vale la candela, considerando il ritardo del Milan in termini di punti in classifica dalle posizioni per l'Europa?
"A parte qualche gol, in pochi lo hanno visto giocare delle partite intere. Ho sentito personalmente Nocerino qualche settimana fa, che continua a vivere in USA e quindi segue la MLS. Mi ha detto che il calcio americano non è tecnico, ma devi correre molto. Da quel punto di vista lì, dunque, secondo Nocerino, sta benissimo. A fine ottobre la MLS è finita, sono passati due mesi: chi sa cosa ha fatto Zlatan, chi sa se si è allenato nel frattempo? Chi sa se ha voglia ancora di tornare a giocare? Francamente non so rispondere a queste domande. L'Ibrahimovic di 10 anni fa basta per porre un rimedio, ma l'Ibra attuale è un'incognita. Al tempo stesso, però, non vedo grandi alternative sul mercato".

Un altro nome su cui sembra avanti nelle trattative il Milan è Todibo: potrebbe essere il giusto rinforzo per la difesa?
"A me Todibo è piaciuto contro l'Inter. Martinez ha avuto pane per i suoi denti, nonostante sia un attaccante che sta mettendo in difficoltà parecchi difensori. Anche qua, però, rientriamo nel discorso della progettuazione futura. In questo momento, secondo me, il Milan ha bisogno di un tocco di esperienza in più".

Sono sempre più insistenti le voci di un possibile passaggio di proprietà da Elliott al gruppo di Arnault: potrebbe concludersi prima della fine della stagione quest'operazione?
"Ho saputo proprio oggi che c'è stato un incontro tra Braida, che sta facendo da intermediario, ed un emissario di Arnault, quindi la trattativa posso assicurare che c'è, per quanto risulta a me. Poi, da qui a dire che si chiuderà l'operazione della cessione del Milan non lo so".