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Pagni: "Boban-Gadizis, che disastro! Rangnick? Prima arriva e meglio è"

ESCLUSIVA MN - Pagni: "Boban-Gadizis, che disastro! Rangnick? Prima arriva e meglio è"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 9 marzo 2020, 17:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Luca Pagni. Con la firma di Repubblica abbiamo parlato di Milan-Genoa, della situazione societaria in casa rossonera, di Rangnick e della possibile sospensione del campionato di Serie A.

Cos'è successo al Milan contro il Genoa?
"Alla situazione generale del campionato, si innesta il caso Milan a livello societario. Boban e Gazidis hanno combinato un disastro, 'organizzando' la tempesta perfetta. Io non voglio addentrarmi su chi abbia torto e chi ragione, però direi che complessivamente nessuno dei due abbia pensato al bene del Milan. Se Gazidis vuole cambiare - e ne ha tutto il diritto di farlo, avendo una delega da parte della proprietà - è libero di farlo, perchè forse non ha capito come funziona il mondo del calcio. Un conflitto con la guida tecnica, scavalcandola nei ruoli e pensando già alla successione, nella situazione di classifica del Milan, vuol dire condannare le prossime 10 giornate di campionato solamente ad un'attesa nel capire gli eventi successivi".

Rangnick sembra essere il futuro dirigente-allenatore: cosa ne pensa di questa probabile scelta?
"E' una grandissima scommessa, non abbiamo precedenti in Italia di un dirigente-allenatore in contemporanea. C'è questa nuova onda di allenatori tedeschi molto bravi. Caso che vuole Klopp provenga dalla zona della Foresta Nera proprio come Rangnick. Lungi da me fare paragoni, ma è un augurio per il popolo rossonero. Il campionato tedesco sta crescendo come appeal, visto gli arrivi di giocatori del calibro di Haaland e Olmo. Dal punto di vista tecnico sono tranquillo su Rangnick e mi sembra un progetto affascinante. Vidi a suo tempo lo Schalke 04 allenata da lui quando eliminò l'Inter ed era una squadra davvero niente male. L'unica incognita è sul tempo che verrà concesso a Rangnick, non si può mandare via un allenatore dopo 7 partite di campionato come fatto con Giampaolo. Pioli ha costruito un bel Milan, tutto sommato, però anche lui ha avuto bisogno di tempo e si è perso terreno in classifica".

Se dovessero sospendere il campionato definitivamente può rappresentare un vantaggio per Rangnick e il Milan iniziare già a preparare la prossima stagione.
"Sì, Gazidis credo farà il tifo per la sospensione: il Milan è in una posizione in cui se terminasse il campionato ora sarebbe fuori dall'Europa. Sarebbe un vantaggio non qualificarsi in Europa League, anche per rimandare il discorso Financial Fair Play con la UEFA. Comunque anche io son convinto che, in questa situazione, prima arriva Rangnick e meglio è, così ha qualche mese di tempo per iniziare a lavorare sulla prossima stagione
".

Che perdita sarebbe economicamente per il calcio italiano se il campionato venisse interrotto e non ci fosse più modo di recuperarlo?
"A grandi linee, non dico che gli incassi dei club verrebbero dimezzati, ma quasi. Al di là di come risolveranno la questione dei diritti tv, su cui è stato fatto un balletto 'fermiamoci-non fermiamoci' unicamente per una questione economica, l'altro punto è che nessuno voleva prendersi la responsabilità di stoppare il campionato così su due piedi, visto che il decreto uscito nella notte tra sabato e domenica diceva esattamente l'opposto. La UEFA, ovviamente, dovrebbe dare una mano a livello europeo, sospendendo anche gli alri campionati nazionali, per poter permettere di recuperarli più avanti. L'Europa non ha fatto una bella figura, e lo dico da europeista convinto, come se i problemi dati dal Coronavirus fossero solo italiani. Anche sulle borse è stato detto di chiudere la borsa italiana, ma se così fosse fatto pagherebbe pegno solo la borsa italiana alla riapertura. Servono provvedimenti condivisi da tutta Europa".

Crede che sarebbe opportuno continuare il campionato a porte chiuse oppure giusto sospenderlo?
"Personalmente io sarei per continuare il campionato. Non lo dico per populismo, ma con gli italiani a casa mi sembrerebbe una soluzione di svago nel weekend che potrebbe distrarre per qualche ora dai problemi seri che stiamo vivendo tutti quotidianamente per quest'emergenza. Oltre a fare tutti i controlli del caso ai protagonisti, però, bisognerebbe creare le condizioni per creare uno spettacolo che sia in qualche modo accettabile, però. Quello andato in scena ieri, ad eccezione di Juventus-Inter, non lo è stato".