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Passerini (CorSera): "Giroud deve restare. Su Leao fiducia non cieca, più tempo per Bennacer"

ESCLUSIVA MN - Passerini (CorSera): "Giroud deve restare. Su Leao fiducia non cieca, più tempo per Bennacer"MilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO
domenica 25 dicembre 2022, 11:00ESCLUSIVE MN
di Antonello Gioia

Carlos Passerini, giornalista al seguito del Milan per il Corriere della Sera, ha rilasciato una intervista esclusiva ai microfoni di MilanNews.it soffermandosi su tanti temi legati al mondo rossonero, tra campo e calciomercato.

Considerando la situazione Maignan, il Milan ha necessità di comprare un altro portiere già a gennaio?

"Maignan vale un centravanti: se l’infortunio è lungo giusto riflettere su un sostituto subito".

Un paio di nomi per gennaio: la convince Sportiello? Cragno potrebbe essere un'altra opzione interessante?

"So che su Sportiello dipende dalle richieste dell'Atalanta essendo in scadenza a giugno. Sono due portieri molto diversi: Sportiello è più di posizione e gestione dell'area, mentre Cragno è molto più esplosivo. Sono entrambi bei profili e, di sicuro, sono entrambi portieri che vanno messi a rodaggio; l'ideale sarebbe avere un portiere pronto. Sportiello e Cragno, facendo le somme, si equivalgono. A me piacciono entrambi".

Il ko di Maignan e gli altri infortuni (Origi, Krunic, Messias, Diaz, Ibrahimovic, Florenzi) abbassano le percentuali rimonta Scudetto del Milan?

"Sì, è ovvio che sarebbe stato meglio arrivare in un altro modo alla ripresa... Ci sono rivali che arrivano in maniera migliore, come il Napoli che ha tanti giocatori usciti presto dal Mondiale, al contrario del Milan. Anche l'anno scorso il Milan ha pagato tanto gli infortuni nel girone d'andata, dando tregua nella parte finale, in cui, non a caso, il Milan diede l'accelerata decisiva. Gli infortuni condizionano, anche se il Milan ha creato una rosa lunga con giocatori intercambiabili, però qualcosa paghi... Il mese di gennaio rischia di essere decisivo".

Non solo Scudetto: a gennaio ci si gioca già un trofeo...

"Io sono pienamente d'accordo con la visione di Pioli: è fondamentale continuare a vincere; il Milan ha dimostrato di aver imparato come si vince e non era facile: con lo Scudetto si è rotto il ghiaccio, ma ora bisogna continuare. Il famoso quarto posto è un piazzamento, ottimo, ma non è vincere. La stagione dell'Inter dell'anno scorso è stata segnata da uno Scudetto perso per meriti del Milan e demeriti dell'Inter, ma i nerazzurri hanno salvato la stagione con la Coppa Italia e la Supercoppa. Continuare a vincere ti consente di ritenere positive stagioni in cui, magari, non raggiungi l'obiettivo primario che, quest'anno, è lo Scudetto. Vincere ti aiuta anche per il futuro".

In questa situazione complicata, Pioli potrebbe - come già successo - trovare nuove carte. Primo nome: De Ketelaere.

"Non è una questione tattica, ma semplicemente - semplicemente è un modo di dire, è la parte più difficile - psicologico; se bastasse spostarlo di 5 metri a destra o a sinistra la questione sarebbe già risolta. Il problema è di ambientamento; il ragazzo non ha ancora codificato il calcio italiano e ha faticato ad entrare in un gruppo già rodato. È stato caricato di attese 'eccessive' - penso, per esempio, al paragone con Kakà - ma le attese, quando arrivi al Milan come giocatore da Milan, devi dimostrare di non avere solo questa etichetta. Abbiamo tanti esempi: Tonali il primo anno era inesistente, oggi è indispensabile. De Ketelaere deve fare quel tipo di percorso, ma è lui che lo deve fare. Un cambio tattico ti può aiutare, ma il suo problema è di approccio mentale".

Secondo nome: che Ibrahimovic si aspetta al rientro?

"Me lo aspetto per la Champions League. Ibra ha sorpreso tutti. È logico e lecito avere degli interrogativi: è un giocatore di 41 anni che è rimasto fermo per 7-8 mesi, ma ci ha talmente stupito che io mi aspetto qualunque cosa. Ibra ha una classe tale e non mi sorprenderei se fosse decisivo, in un modo diverso: giocando di meno, il giusto, ma stando vicino alla squadra mentalmente. Ibra ci ha dato già troppe lezioni in questo senso".

È lo stesso passo che, forse, dovrebbe fare anche Cristiano Ronaldo? Cioè, l'essere campione in un altro modo...

"Fatico ad immaginari un Ronaldo che, anche tra 2-3 anni, possa avere questa autocoscienza nuova perchè ha un ego talmente debordante che diventa egoismo calcistico. Ibra si è trasformato, non era così 10 anni fa; chi segue il Milan lo sa: Ibra è riuscito a colmare quella differenza che ha perso con gli anni trasformandolo in qualcosa da dare agli altri. I compagni lo dicono: Ibra non gioca, ma ti fa vincere. Fatico, dunque, a vedere una metamorfosi simile di Cristiano Ronaldo".

L'Ibra in campo, nel Milan, lo ha spesso fatto Giroud...

"Va rinnovato, subito. Non ci sono dubbi. È un giocatore che è riuscito a migliorarsi: oggi è decisivo come ai tempi dell'Arsenal, centrale sul campo, ma mantenendo un altruismo da vero uomo squadra sia sul campo che fuori; segna gol decisivi e li fa segnare, si mette al servizio della squadra. Da quello che mi risulta il Milan non ha dubbi: si è ritrovato un tesoro nel quale non tutti credevano. Giroud ha trovato l'America a Milano".

L'offerta da 7 milioni del Milan per Leao è corretta?

"Sì. Il Milan ha intrapreso, ormai da 3 anni e così sarà anche con RedBird, una strategia gestionale legata alla sostenibilità; non è un vezzo, ma una necessità e le cronache degli ultimi giorni dimostrano che alcune squadre non l'hanno capito. Sposo in pieno la gestione del Milan. Il tifoso deve essere contento che questa sostenibilità abbia portato alla ristrutturazione del Club anche sul piano sportivo: il Milan vince lo Scudetto anche perché ha i conti apposto e può guardare al futuro con un ritrovato entusiasmo. Nel calcio di oggi non si possono dimenticare queste due partite: dentro e fuori dal campo. Se non lo fai, non c'è futuro e le vicende di questi giorni - ripeto - lo stanno dimostrando.
Il Milan sta facendo tanto per trattenere Leao, sta facendo un sacrificio: Leao diventerebbe meritatamente il più pagato della rosa. Cercare di essere all'altezza delle proposte dei Club di Premier è impossibile, ma non è una scusa, è la realtà; il Milan non può competere con Club che incassano il doppio. La strategia di Maldini e Massara per Leao è corretta: puntare sulle motivazioni, facendo capire a Leao - e lo ha capito - che il Milan sia il posto migliore per lui in questo momento; poi, se fra un paio d'anni il Milan non fosse riuscito a crescere alla stessa velocità di Leao magari non Milano sarà più il posto migliore per lui. È una sorta di patto quello che il Milan propone a Leao: il Milan dà a Leao ciò che oggi Leao può dare al Milan. Se andasse oggi al Real Madrid, c'è il rischio che giochi la Copa del Rey, mentre il Milan gli offre garanzie tecniche. Purtroppo, il vero nodo della trattativa è la multa: quei 20 milioni da pagare sono un macigno e un pensiero che lui ha in testa; se avessimo una multa che è tre volte lo stipendio guadagnato in un anno tutti vorremmo che qualcuno ci aiutasse... Leao ha tutta la vita davanti e ha bisogno di una squadra che creda in lui, offrendogli garanzie tecniche che altri club non gli possono dare. La decisione poi spetta a lui".

Che tipo di fiducia ha sul rinnovo?

"Io ho fiducia, che è la fiducia che mi arriva dal Milan. Non è una fiducia cieca, perché tutti sanno che la partita sia lunga e complicata. Credo, inoltre, che anche le esperienze di chi è andato via a zero negli anni scorsi (Donnarumma, Kessie) abbiano fatto un po' tesoro... È fiducia, non ottimismo, nel fatto che Leao dica ai compagni di stare bene al Milan e che ha capito che il Milan sia il posto nel quale può crescere meglio. Il nodo resta la multa. Il Milan può aiutare fino ad un certo punto, trovando una formula che sostenga Leao nel togliersi questo pensiero... È il vero ostacolo al rinnovo, altrimenti il rinnovo ci sarebbe già stato".

C'è ottimismo, invece, sul rinnovo di Bennacer?

"Con Bennacer si può utilizzare una formula un po' più spinta di ottimismo, ma non siamo così vicini alla chiusura dell'affare. Ci sono delle distanze da colmare. Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma credo si possa arrivare ad una quadra".

Mercato di gennaio: Adli può partire, Ziyech è tramontato?

"Ziyech non arriverà: il giocatore piace, ma non arriverà. Credo che Adli resterà: l'idea del Milan è di dargli un po' più di fiducia".