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Passerini: "Stagione assurda al Milan, in vista c'è l'ennesima rivoluzione"

ESCLUSIVA MN - Passerini: "Stagione assurda al Milan, in vista c'è l'ennesima rivoluzione"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 marzo 2020, 17:00ESCLUSIVE MN
di Thomas Rolfi

La redazione di MilanNews.it ha contattato Carlos Passerini. Con la firma del Corriere della Sera abbiamo parlato della burrascosa situazione societaria in casa Milan, del possibile arrivo di Rangnick e del futuro dei giocatori più rappresentativi del Diavolo, come Ibrahimovic, Donnarumma e Romagnoli.

Rangnick sì, poi no, poi forse: qual è l'intoppo che per il momento impedisce un arrivo al Milan che sembrava certo fino a pochi giorni fa?
"E' solamente l'ultimo capitolo di un romanzo assurdo. Dopo tutta la vicenda tra Gazidis e Boban non è nemmeno detto che Rangnick arrivi al Milan. E' una partita ancora aperta, perchè l'attuale Head of Sport and Development Soccer del Gruppo RedBull resta comunque in cima alle preferenze di Gazidis come prossimo allenatore e/o direttore tecnico. La trattativa, però, resta complessa, perchè il tedesco non è così convinto del progetto rossonero e vorrebbe garanzie tecniche che, evidentemente, il Diavolo al momento non può garantirgli".

Se Rangnick accettasse la proposta del Milan, gli verrebbe dato il tempo giusto per lavorare con un progetto lungo?
"Credo sia tutto molto prematuro. Se anche dovesse concludersi positivamente la trattativa - che mi risulta complessa realmente - per portare Rangnick al Milan, io non escludo nulla. Anche il fatto che lui possa accettare la proposta rossonera in un ruolo diverso da quello dell'allenatore, che è una posizione che non ricopre da un po' di tempo, occupandosi quindi solo della parte manageriale con un tecnico diverso in panchina. Credo che la situazione sia molto fluida".

In tutta questa situazione, c'è un allenatore come Pioli che ha un contratto fino a fine stagione: l'attuale tecnico rossonero ha chance di riconferma?
"La gestione di Pioli, soprattutto nel 2020, mi risulta che abbia colpito molto sia Gazidis quanto Elliott, in una situazione che definirei caotica dall'inizio della stagione. Pioli ha dimostrato con il suo buonsenso e con il suo profilo di individuo sereno e lucido di essere stato il professionista giusto in grado di ridare un senso ad una stagione che di senso non ne aveva più. La difficoltà nel prendere Rangnick, combinato con l'apprezzamento reale da parte di Gazidis verso Pioli, fa sì che il tecnico abbia delle chance da potersi giocare in vista della prossima annata. L'Europa, però, è conditio sine qua non per far sì che Pioli possa giocarsi le proprie possibilità. Diversamente, senza coppe europee, il suo destino è segnato".

Al netto di quando e se riprenderà il campionato italiano, che tipo di mercato estivo si aspetta per il Milan?
"Impossibile scindere la situazione generale dall'aspetto tecnico, perchè è chiaro che la vicenda relativa all'emergenza coronavirus ha messo tutto in discussione. Non si sa nemmeno se e quando il campionato riprenderà. Al netto di queste considerazioni doverose, io mi attendo l'ennesima rivoluzione estiva del Milan, che mi aspetto più forte rispetto a quella della scorsa estate. Mi aspetto che diversi giocatori che sono qui da alcuni anni e che non hanno convinto pienamente possano andare da altre parti. Ho la sensazione che questa sia la volontà da parte della società, abbassando ulteriormente il monte ingaggi. Ci sono, poi, le situazioni più delicate e relativi ai giocatori che il Milan vorrebbe che restassero, ma che farà fatica a tenere. E' il caso di Ibrahimovic, di Donnarumma e di Romagnoli".

Parliamone più nello specifico.
"Questi tre hanno possibilità di andare altrove, ad eccezione di Ibra che ha un'età diversa e per cui vale un discorso a parte. Se sarà un estate normale questi giocatori avranno delle richieste. Ibrahimovic va convinto sul progetto: vuole sapere che tipo di squadra ci sarà la prossima stagione, altrimenti non farà parte della prossima rosa. E' stato molto chiaro in questi giorni. Donnarumma e Romagnoli, invece, sono due ragazzi cresciuti con il Milan, che però hanno la legittima ambizione di giocare su altri palcoscenici. Saranno partite da giocare molto complesse, soprattutto quella relativa a Gigio, perchè il contratto scade tra 15 mesi e ad oggi il Milan non ha un piano, perchè è impossibile averlo in questo momento a livello societario. Se mi chiedi un parere, il Milan dovrebbe fare tutto il possibile per trattenere i giocatori che fanno la differenza, incluso Ibra, anche a costo di sforare il tetto ingaggi".