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Raducioiu: "Giampaolo non rischia. San Siro? Viviamo in tempi moderni"

ESCLUSIVA MN - Raducioiu: "Giampaolo non rischia. San Siro? Viviamo in tempi moderni"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 26 settembre 2019, 15:00ESCLUSIVE MN
di Luca Vendrame

Florin Raducioiu, ex giocatore del Milan (1993-94) ed oggi nella rete degli osservatori per la Primavera del club, ha parlato in esclusiva ai microfoni di MilanNews.it toccando diversi punti, dall'allenatore alla squadra e qualche singolo, passando per la questione stadio.

Il Milan di Giampaolo è molto indietro non solo all’Inter, ma anche a Roma, Atalanta e Lazio. Ce la farà a colmare il gap in tempo per lottare per il 4° posto?

"Considerato il fatto che io sia una persona ottimista, direi di sì, perché il campionato è lungo e ci sono ancora tantissimi punti in palio, però è vero: si è indietro rispetto a loro. Il Milan deve trovare un suo stile di gioco. Il Diavolo adesso è senza una sua identità, è vero che ci serve del tempo, perché il Milan manca di automatismi. Certo, nel calcio si può vincere fortunatamente, con una punizione, un rigore ecc. e fanno bene al morale, ma il Milan ha bisogno avere uno stile di gioco definito."

Suso trequartista non brilla. Ce lo vede lì?

"Non mi permetto di dare consigli a mister Giampaolo, ma per quello che vedo io Suso non è un trequartista. Lui ha dimostrato di giocare benissimo come esterno destro. E' una mia opinione personale e non voglio essere acido nei confronti di nessuno, ma non capisco questa testardaggine su Suso trequartista. Magari poi renderà come vuole lui in futuro, ma ad oggi non rende. Sicuramente Giampaolo avrà avuto risposte che noi non abbiamo visto e sicuramente avrà anche avuto tante conversazioni con il giocatore, ma noi tifosi da fuori non riusciamo a capirne il senso. La risposta è no."

Piatek va supportato da due trequartisti o è meglio quando gioca con un compagno di reparto?

"A me è piaciuto l’anno scorso, dove giocava da unica punta. Nel sistema del 4-3-3 mi piaceva molto, tra due esterni offensivi. Non mi convince molto questo modo di giocare con il trequartista e i due attaccanti, per me si pestano un po’ tutti i piedi. Per me lui deve giocare da prima punta da solo, senza una spalla."

Lei cosa ne pensa del nuovo stadio? Giusto lasciare San Siro o si sarebbe potuto fare qualcosa di più?

"Guarda, seguo questa vicenda e leggo molte notizie. Per me è un monumento, è storia e fa parte della città. A me piangerebbe il cuore se dovessero abbatterlo o anche solo non giocarci piu. Però viviamo in tempi moderni e le società devono stare al passo coi tempi, quindi sono favorevole al nuovo stadio. Fosse per me non lo demolirei però, lo continuerei ad usare per altri scopi, come ad esempio i concerti. Io ci ho giocato un po’, ma posso immaginare Rivera, Baresi o Spillo Altobelli e gli altri, ma c’è bisogno di cambiare. Francamente lo stadio è vecchio, non possiamo far venire più Tottenham, Manchester United, Bayern Monaco e Barcellona in questi vecchi impianti. Dobbiamo allinearci al mondo di oggi."

Giampaolo per lei rischia il posto o la dirigenza era conscia che sarebbe servito tempo per ottenere i risultati che si aspettano?

"Non penso che rischi il posto, siamo ancora all’inizio del campionato. L’obiettivo è chiaro: arrivare in Champions League, non importa come. Giampaolo ora deve pensare al risultato. Certo, i risultati non arrivano casualmente, ma c’è bisogno di fare punti. Ci vorrà del tempo per il suo gioco, ma non troppo tempo. Dopo 15-20 giornate, se il Milan non è nelle prime 5 secondo me allora Giampaolo rischierà il posto alla grande, ma non prima. Diamogli del tempo, ovviamente, ma non troppo."