Riccardo Silva: “Ecco perché ho investito in RedBird e Cardinale. Dispiaciuto per Maldini, ma Furlani e Moncada sono due fuoriclasse”
Qualche giorno fa il nuovo Milan di RedBird e Gerry Cardinale ha “compiuto un anno”: sono passati più di 365 giorni dal closing del 31 agosto 2022, data in cui il fondo statunitense specializzato in investimenti nel mondo dello sport ha rilevato le quote di maggioranza dell’AC Milan da Elliott per circa 1,2 miliardi di euro.
Per l’occasione la redazione di MilanNews.it ha contattato in esclusiva Riccardo Silva, tifoso sfegatato da sempre, proprietario del Miami FC ed investitore RedBird nel club rossonero.
Queste le sue dichiarazioni, precisando che Silva parla a titolo personale, da tifoso e investitore, e in questa sede in nessun modo rappresenta il pensiero del Club:
Il Milan di Cardinale ha compiuto un anno da poco. 365 giorni in cui è successo molto, anche cose inaspettate; come si presenta il club alla nuova stagione?
“A giugno, in un momento di smarrimento tra i tifosi del Milan dopo gli addii di Maldini, Massara e Tonali, avevo detto una cosa semplice: in Furlani e Moncada abbiamo un dream team dirigenziale. Penso che Furlani sia uno dei migliori dirigenti di calcio al mondo, penso tra i primi tre, e anche Moncada è uno scout, ora anche dirigente sportivo, tra i migliori al mondo. Quello che ho detto a giugno lo dico anche adesso alla luce del mercato che si è fatto. Noi tifosi dobbiamo essere molto contenti non solo perché abbiamo una grande squadra con grandi giocatori, abbiamo veramente grandissimi dirigenti. L’avevo detto in un momento in cui probabilmente pochi lo pensavano, mentre ora tutti se ne stanno rendendo conto. Diciamo che abbiamo anche una linea molto valida da parte della società. Naturalmente Furlani è più forte sul lato business: ha un Master ad Harvard, è uno che ha fatto da Portfolio Manager per Elliott gestendo miliardi di dollari per tanto tempo ed è nel calcio già da 5 anni. Con Elliott si occupava in prima persona del Milan, dal 2018. Moncada, che è uno dei migliori Scout al mondo, ora è diventato uno dei migliori direttori sportivi. Anzi, per me è il migliore in assoluto”.
Come hai vissuto, tu che sei molto amico di Maldini da tanti anni, l’allontanamento di Paolo?
“Maldini è Maldini, è una leggenda. È stato grandissimo per il Milan anche fuori dal campo, ma non è che senza di lui non c’è più nessuno. Abbiamo un dream team dirigenziale con Furlani e Moncada. Da un lato mi è dispiaciuto molto, e bisogna ringraziarlo perché lui rappresenta il Milan. E lo rappresenta anche adesso che non lo rappresenta formalmente, è un simbolo. Detto che è un dispiacere che Paolo se ne sia andato adesso bisogna guardare chi c’è ora: abbiamo due ottimi dirigenti. Le due cose non sono in contrasto tra loro, sono la realtà. Penso che dopo tre mesi tutti si sono rassicurati su questo”.
Prima dell’avvio della Serie A Cardinale ha comunicato ai tifosi, nuovamente, di voler vincere ma in modo intelligente. Come convive il voler essere competitivi con la sostenibilità economica?
“Nelle squadre di calcio più importanti a livello europeo ci sono sempre due obiettivi: produrre utili e avere una squadra fortissima e competitiva. Questi due obiettivi spesso, o quasi sempre, sono in contrasto tra loro. Una squadra più spende e più ha giocatori forti, ma allo stesso modo perde soldi. Questo è stato uno dei problemi del calcio europeo degli ultimi vent’anni o forse di più. Anche per come è strutturato: senza un salary cap, competitors che arrivano da fondi sovrani senza limiti di spesa e tanto altro. Questi due obiettivi, che quasi sempre sono inversamente proporzionali tra loro, nel caso del Milan sono stati ottenuti entrambi. Bisogna essere orgogliosi, è quasi una congiunzione astrale, un allineamento dei pianeti rispetto al panorama del calcio europeo. Abbiamo una società in utile e abbiamo una squadra fortissima e competitiva. Bisogna solo fare i complimenti a dirigenza e proprietà che stanno facendo un lavoro straordinario. Questo per me è importante, e non è abbastanza sottolineato: è un caso davvero unico a livello europeo. Un bilancio che produce utile e una squadra che è stata tenuta altamente competitiva; anzi, è stata migliorata negli ultimi anni raggiungendo traguardi come lo Scudetto, la semifinale di Champions e speriamo altri risultati quest’anno. Come investitore e tifoso sono orgoglioso che la società riesca ad ottenere questi due risultati”.
Per continuare a competere ai livelli più alti è ormai palese che serva lo stadio di proprietà. Che idea ti sei fatto sulla situazione che riguarda il Milan, con il club che è stato praticamente costretto ad abbandonare Milano e puntare su San Donato?
“Non voglio entrare nei dettagli perché non sono operativo. Posso solo commentare come tifoso che è un peccato che dopo tanti anni di tentativi in tutti i modi, insieme all’Inter e da soli, non si riesca a fare niente all’interno del Comune di Milano. Né a San Siro né all’interno di un’altra area. Diciamo che è triste che si sia andati da un’altra parte: è comunque vicino a Milano, va benissimo lo stesso. Come milanese, perché sono nato a Milano, è un peccato vedere che in tanti anni non si sia riusciti a fare niente. Da qui la scelta di andare altrove: andrà benissimo lo stesso, la distanza è minima”.
Cardinale dà molta importanza al brand e alla proprietà intellettuale nei suoi investimenti: che tipo di progetti per il futuro possiamo aspettarci?
“Posso solo dire che quello si sta vedendo è veramente straordinario. Ho investito in RedBird perché Gerry Cardinale e il fondo hanno un expertise straordinario sia nel campo della finanza, essendo un fondo da miliardi di euro, ma anche nello sport. Cardinale e RedBird hanno una grande esperienza nella gestione sportiva. Penso che stanno facendo un ottimo lavoro e continueranno a farlo. Ho investito in loro e credo in loro perché sono un grande fondo, sanno lavorare nel mondo della finanza e dello sport: hanno sempre dimostrato di saperci fare”.
Abbiamo visto come Cardinale vuole cambiare il Milan, ma il Milan ha cambiato qualcosa nella visione di Cardinale?
“Penso che sia molto contento di come stanno andando le cose. Ci mette molta competenza ma anche molta passione. Si è appassionato anche lui come noi tifosi, questo è molto bello”.
Alla ripresa dopo la sosta il Milan trova subito il Derby…
“È interessante un derby in cui le squadre sono prime a pari merito. È bello andare a vedere un derby così, sia per i tifosi del Milan che per quelli dell’Inter. Non diciamo altro (ride, ndr)”.
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