MN - Pistocchi: "Pessimista sull'Uefa ma non credo che ce l'abbia col Milan. Avrei preso Kluivert a 18 mln"

MN - Pistocchi: "Pessimista sull'Uefa ma non credo che ce l'abbia col Milan. Avrei preso Kluivert a 18 mln"MilanNews.it
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venerdì 22 giugno 2018, 11:24ESCLUSIVE MN
di Fabio Anelli
fonte Intervista di Fabio Anelli

Il Milan sta vivendo settimane complicate, in attesa si avere maggiore chiarezza sia sul fronte societario che sulla partecipazione alla prossima Europa League. Per analizzare il momento rossonero, la redazione di MilanNews.it, ha intervistato il noto giornalista e opinionista Maurizio Pistocchi.

Iniziamo parlando dei Mondiali, si è conclusa la prima tornata di partite che ha visto i rossoneri impegnati. Come ha visto i milanisti in Russia? “Le prime partite sono poco indicative. Di solito nelle prime partite le squadre piccole danno tutto quello che hanno dal punto di vista fisico e della concentrazione per portare via i punti alle grandi. Il Mondiale però comincia quando finisce la fase a gironi. Parlare oggi di prestazioni, a mio modo di vedere, è sbagliato. Ora tutti gli occhi sono su Ronaldo, che sicuramente è un grandissimo giocatore, però Ronaldo deve essere decisivo dagli ottavi in avanti. È complicato dare un giudizio tecnico sul comportamento dei milanisti”

Passando ai fatti, Kalinic è stato escluso dalla Croazia. Questo, a suo parere, può influire sul mercato del Milan e su una sua possibile cessione? “La questione è complicata. Si è detto che sia stato escluso per il comportamento ma poi il commissario tecnico della Croazia ha chiarito che i problemi erano fisici. Kalinic secondo me è un buon giocatore, ha fatto benissimo prima di approdare al Milan, ha fisicità, sa giocare a calcio. Succede con gli attaccanti che ci sia una giornata sfortunata, è successo a tutti. Anche i grandi bomber rischiano di avere un anno in cui non sono positivi. Questa esclusione dal Mondiale può pesare dal punto di vista dell’immagine ma è vantaggiosa sotto l’aspetto dello stress fisico. Tutti quelli che arrivano in fondo alla competizione poi lo pagano”

Tornando al club, il Milan attende una risposta dalla UEFA. Quale è la sua idea a riguardo? “Sono abbastanza pessimista perché non credo che la UEFA abbia niente contro il Milan come alcuni gruppi di tifosi sui social cercano di far sapere. Il Milan è una squadra che gode del rispetto della UEFA per la squadra che è, per quello che ha fatto nella storia del calcio mondiale. Il Milan è la seconda squadra per Champions League vinte dopo il Real Madrid, stiamo parlando dell’Ac Milan, di una squadra che ha vent’anni di dominio europeo. Penso che siano state commesse delle ingenuità nella gestione di questa complessa situazione che riguarda il Fair Play Finanziario. Mi ha stupito la faccenda relativa ai proventi provenienti dal mercato cinese messi a bilancio, si parlava di 90 milioni mentre la cifra è bassissima. Ho conosciuto i rappresentanti del FFP, sono preparati, seri. L’anno scorso ho partecipato a un convegno a Milano dove c’era il rappresentante del Fair Play ed è gente serissima. È chiaro che qualcosa nella gestione non ha funzionato. Non ci può essere niente di diverso. Non è possibile che ci sia un atteggiamento negativo a priori verso il Milan. Non è possibile e non è giustificabile”

In caso di esclusione dall’Europa League, il Milan rischia perdere i propri campioni? “Perché? Non gli cambia lo stipendio. Gli stimoli in questo caso non c’entrano. Mi ricordo la Juventus quando arrivò Conte che l’anno prima era arrivata settima e poi vinse il campionato. Abbiamo visto anche l’Inter quest’anno che ha riconquistato la Champions League all’ultima giornata. A mio parere, se avesse giocato le coppe non ce l’avrebbe fatta. Soprattutto l’Europa League che è una competizione stressante ai massimi livelli, si gioca il giovedì, si rientra il venerdì, non ci si allena e il sabato si riparte per il campionato. L’Europa League ha bei contenuti dal punto di vista sportivo ma è molto impegnativa”

È notizia degli ultimi giorni l’interesse dell’Inter per Suso. Come vedrebbe questo trasferimento? “Suso secondo me è un buon giocatore ma determina poco. Andando a vedere, a fine stagione, i suoi gol e i suoi assist non sono tantissimi. Se il Milan cerca un giocatore in quel ruolo ce ne sono tanti, con quelle caratteristiche, anche più interessanti. È un’operazione che si può anche fare, se poi fosse vero uno scambio con Brozovic, bè Brozovic ha fatto un finale di stagione molto importante. È un centrocampista di alto livello e posizionato con tre centrocampisti, magari sul centrosinistra, sarebbe tanta roba per il Milan. Se c’è un’operazione del genere da fare, io la farei”

Tra le alternative è presente anche Callejon “Callejon è un calciatore bravissimo ma con meno qualità di altri. È molto disponibile a difendere, molto bravo nel non possesso, conosce il sistema di gioco di Gattuso e il 433, si inserirebbe con facilità ma secondo me, guardando il mercato internazionale, ci sono altri con caratteristiche e qualità superiori. Detto questo, è un buon giocatore. Il Milan, però, deve trovare un centrocampista importante e poi c’è un grosso interrogativo su Donnarumma”.

Soffermandoci su Donnarumma. L’estate scorsa il ’99 era al centro dell’estate rossonera, ora sembra essere uscito dalla luce dei riflettori. Lei cosa ne pensa? “Io penso che il finale di stagione di Donnarumma sia stato negativo. Ha denotato alcune incertezze che mi fanno pesare che il lavoro che si fa con lui quotidianamente non sia stato fatto in profondità. Gli errori fatti in finale di Coppa Italia sono stati anche tecnici, spinge poco sulle gambe e la posizione delle mani non è sempre corretta. Il Milan dovrà rivedere anche la questione del suo preparatore personale. Oggi è un calciatore che non ha la valutazione dell’anno scorso. Se l’anno scorso ti davano anche 70 milioni, oggi te ne possono dare la metà. Il Milan farà fatica a venderlo, per questo credo stiano valutando altre possibilità Il Milan ha la possibilità, se ha dei giocatori che fanno mercato, di vendere e migliorare. Deve essere capace nello scouting di scovare giocatori che consentano di migliorare la squadra spendendo meno, magari prendendo esempio da Monchi della Roma. Credo che l’obiettivo di Mirabelli debba essere svecchiare la rosa, vendere i giocatori che hanno mercato, capitalizzare e reinvestire in giocatori di talento. Un giocatore come Kluivert a 18 milioni di euro è una grande operazione. Perché il Milan non fa operazioni di questo tipo?”

Il Milan in questo paga un’attenzione negli ultimi anni sui grandi nomi e meno sui giovani? “In Italia si considerano giovani giocatori di 23 o 24 anni, che non lo sono. Un giocatore del ’97 o del ’98 è giovane. Ora non faccio nomi, ma nel calcio internazionale ho visto ‘97/’98 di alto livello e posso dire che di uno di questi ho parlato con Mirabelli. Secondo me ci sono giocatori di altissimo livello internazionale da acquistare prima che diventino imprendibili. Prendendo ad esempio Lucas Paquetà del Flamengo. Due mesi fa era possibile portarlo via a 15/18 milioni, oggi ne vale 40. È uno dei migliori giovani del Brasile, è un ’97, è completo fisicamente e tatticamente. Nella situazione in cui si trova ora il Milan è difficile anche fare mercato, è troppo complicata perché prima si devono definire le dinamiche finanziarie e poi si pensa al mercato. Però, visto che alcune operazioni si cominciano a fare a gennaio o febbraio, quando si ha una richiesta importante per un giocatore si vende e poi si compra”