Ambrosini ricorda il suo Milan: "Rappresentammo un'unicità da quel punto di vista e penso sia qualcosa a cui le società odierne dovrebbero ambire"

Massimo Ambrosini, ex capitano del Milan e oggi opinionista televisivo, è stato scelto tra gli ambassador di DAZN per l'imminente Mondiale per Club che comincerà negli Stati Uniti. Nello specifico l'ex centrocampista ha parlato dei suoi ricordi con il Milan di Carletto Ancelotti con cui il Diavolo conquistò proprio il Mondiale. Le sue dichiarazioni.
Le parole di Ambrosini
"Il primo ricordo che ho è che quel momento lì della mia carriera coincide con il miglior momento fisico, tecnico e mentale. Ho un ricordo di quella trasferta, che per noi è durata dieci giorni perché abbiamo fatto semifinale e finale, come uno dei momenti più belli, sereni e coinvolgenti della mia vita sportiva all'interno del Milan. Noi affrontammo in semifinale dei giapponesi che avevano poco dal punto di vista tecnico ma avevano l'ambiente, il tifo, l'entusiasmo, la percezione di non aver nulla da perdere: lì tu devi far leva su qualcosa di diverso oltre l'aspetto tecnico.
Avevamo una base molto solida che è stata costruita negli anni. Ora non ci sono tanti esempi di questo tipo in giro: abbiamo rappresentato un'unicità da quel punto di vista e penso sia qualcosa a cui le società odierne dovrebbero ambire perchè non è un modello non replicabile".
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