Ambrosini su Gattuso: "È già sul pezzo, sa quello che serve. Tonali? Sarà uno dei suoi preferiti"

"Ci siamo sentiti domenica, volevo fargli un in bocca al lupo di cuore. Sono felice". Così Massimo Ambrosini ha cominciato la sua intervista ai taccuini di Tuttosport per parlare del suo amico ed ex compagno di Nazionale e al Milan Gennaro Gattuso, da neanche una settimana il nuovo CT dell'Italia.
Come se lo immagina in questi giorni e nei prossimi mesi?
"Me lo immagino sul pezzo. Rino tranquillo è una contraddizione. Credo che dovrà aspettare il precampionato e le prime due giornate. Difficile farsi adesso un’idea di quella che sarà la situazione a fine agosto, quando dovrà fare le convocazioni. Studierà, penserà, telefonerà, ammesso che non lo abbia già fatto, e vedrà l’Under 21 perché secondo me può esserci qualcosa di interessante: Koleosho ha freschezza e brillantezza che all’Italia mancano, però da valutare a un livello superiore. Lo stesso per Gnonto e Baldanzi".
Quando si pensa a Gattuso viene in mente l’immagine del giocatore. Che allenatore è?
"Credo che la cosa più difficile che Rino abbia dovuto fare da tecnico sia stata togliersi di dosso l’etichetta che aveva da giocatore e secondo me c’è riuscito. Ho visto tante partite delle sue squadre, l’ho intervistato più volte e sono andato a vederlo lavorare a Milanello: ha idee e concetti che vanno al di là dell’aspetto mentale e caratteriale. Aspetto mentale che però è una base che accompagna tutti gli allenatori: la differenza la fa chi tocca le corde giuste al momento giusto » .
Cosa può dare alla Nazionale e perché secondo lei Gravina lo ha scelto?
"Allenare la Nazionale secondo me è un gioco di equilibri. Anche a livello personale: devi gestire quello che covi per mesi e poi hai pochi giorni per mettere in pratica. Devi equilibrare le tue necessità che non possono essere tutte soddisfatte: quella è la cosa che deve riuscire a fare un allenatore di club che va ad allenare la Nazionale. Devi concentrare in poco tempo quello che normalmente fai in tanto: devi saper selezionare, concentrarti su alcuni aspetti e lasciarne altri. Gravina credo abbia scelto Rino perché è un bravo allenatore. Perché era libero. Perché conosce il calcio, conosce le esigenze di una Nazionale e ha le caratteristiche per toccarle quelle corde giuste di cui parlavo prima. Nel modo giusto".
Da ex centrocampista: Barella e Tonali saranno i perni del reparto?
"Assolutamente sì. Poi non so che modulo utilizzerà Rino, ma Rovella secondo me è un calciatore forte e nelle squadre di Rino c’è sempre stato un mediano basso. Anche Ricci in queste rotazioni può inserirsi. Casadei è un altro profilo che può essere utile. Poi c’è Locatelli che ha fatto una grande stagione. In mezzo non siamo messi male".
E Frattesi?
"Dipende dalla scelta che farà. Non credo sia disposto a fare un’altra stagione come l’ultima. A gennaio avrei preso la sua stessa decisione e sarei rimasto all’Inter, nel finale ha dato una grossa mano e la stagione poteva essere trionfale. Ora non saprei".
Come vede la corsa al Mondiale?
"La fiducia passa attraverso il coraggio e il gioco. In ottica primo posto dobbiamo dare per scontato che la Norvegia le vinca tutte come noi, quindi per passare dobbiamo fare tanti gol. Secondo me è complicato, non impossibile. Io credo che sarà molto importante battere bene l’Estonia a settembre, poi sull’onda dell’entusiasmo arriveremo bene alla partita contro Israele. Certo, adesso la differenza reti è notevole... ma ripeto: complicato, non impossibile".
Dal Mondiale che Gattuso insegue al Mondiale per club che lei commenta come talent di Dazn, che lo trasmette in esclusiva. Cosa si aspetta da Juve e Inter?
"Secondo me la Juve farà un buon Mondiale, mi sembra che sia accompagnata da un’energia positiva. Ha finito l’anno con un po’ di difficoltà, ma raggiungendo l’obiettivo minimo che ha dato un’enorme boccata d’ossigeno. E mi sembra che Tudor sia entrato dentro l’ambiente nel modo giusto, raccogliendo l’assenso più o meno esplicito da parte dei calciatori, sia a livello tecnico sia a livello empatico: è un vantaggio non da poco. Durante l’anno la Juve secondo me ha speso ma non troppo e arriva non logora né fisicamente né mentalmente. La conferma di Tudor può azzerare gli alibi per i calciatori e aumentare la loro voglia di mettersi in mostra. Mi sembra che ci sia unione tra loro e Igor . Per l’Inter credo che possa un’occasione per tirarsi subito sù dopo il finale deludente ed entrare in sintonia col nuovo tecnico. Non so quante energie fisiche e mentali avrà. Comunque sia Juve che Inter penso abbiano come obiettivo minimo il passaggio del turno, anche perché ci sono in ballo 7,5 milioni più i premi per i risultati (1,8 milioni la vittoria, 1 i pareggi, ndr). Dopo sulla carta ci sono squadre superiori, ma anche tante incognite perché il momento della stagione è particolare".

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