Arrigo Sacchi compie 74 anni - Le dieci frasi famose, perché il calcio è la cosa più importante

Arrigo Sacchi compie 74 anni - Le dieci frasi famose, perché il calcio è la cosa più importanteMilanNews.it
© foto di Chiara Biondini
mercoledì 1 aprile 2020, 21:29Gli ex
di Enrico Ferrazzi
fonte tuttomercatoweb.com

Arrigo Sacchi compie oggi 74 anni. È forse l'allenatore italiano che più ha cambiato il calcio, perché spesso viene considerato un gioco prima - fatto di marcature a uomo - e uno dopo, con la sua zona che è tanto osteggiata dai difensori degli anni ottanta, ma che ha dato una spinta offensiva e costruttiva differente. Qual è la frase più caratterizzante di tutte? Probabilmente "il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti", quasi a ostracizzare il famoso aforisma di Winston Churchill su come gli italiani considerino guerre e pallone.

UNO DEI POCHI A NON GIOCARE - Il Profeta di Fusignano, per le idee innovative, era un fiero sostenitore della gavetta, soprattutto quella fatta da lui. D'altro canto Sacchi non era stato un calciatore e questo, spesso, era motivo di critiche da parte dei suoi detrattori. "Un fantino non ha mai fatto il cavallo", ha spiegato in un'altra delle sue frasi più conosciute, a spiegare come non serva necessariamente avere giocato a calcio per essere un buon comandante.

LE DIECI FRASI
1) Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti.
2) È stato un avversario molto ostico ma anche agnostico.
3) Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perché sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare.
4) Un allenatore cambia molto o perché è scemo o perché è insoddisfatto.
5) La Juve, a tutti i livelli, è un esempio di squadra che moltiplica le qualità dei singoli. (su Pogba)
6) La Juventus è la squadra di adulti. Non sei mai sicuro di vincere contro di loro finché non muoiono.
7) Per diventare un buon allenatore non bisogna essere stati, per forza, dei campioni; un fantino non ha mai fatto il... cavallo.
8) Per superare la crisi, dobbiamo smetterla di considerare la furbizia una virtù e l'arrangiarsi un'arte: il perfezionismo deve battere il nostro pressappochismo radicato
9) La Nazionale è lo specchio di quello che esprime il campionato, quindi una realtà in cui dominano gli isterismi, la violenza, i debiti delle società, gli stadi fatiscenti.
10) L'inizio fu assai difficile e rischiai davvero di non mangiare il panettone. (durante la prima annata al Milan)