LA LETTERA DEL TIFOSO: "Atene 2007" di Massimo

LA LETTERA DEL TIFOSO: "Atene 2007" di Massimo
sabato 25 aprile 2020, 20:45La lettera del tifoso
di Antonio Vitiello
fonte scrivi a laletteradeltifoso@milannews.it

02 maggio 2007, minuto 78’ Gilardino imbeccato da un passaggio di Ambrosini, si lancia verso la porta difesa da Van der Sar e segna il 3-0 ed io a casa sul divano esulto come un forsennato perché quel gol ci permette, dopo la partita perfetta, di andare in finale ad Atene per sfidare nuovamente il Liverpool che nel 2005 ci aveva battuto in quel modo ad Istanbul.

Nell’istante del gol di Gilardino mi si è subito accesa la scintilla, e mi sono detto "io voglio esserci quel giorno".

Non sono uno da trasferte ne da abbonamento da stadio ma l’amore che provo per il mio Milan è più grande di ogni cosa.

Così il giorno dopo vedo subito di organizzarmi e trovo appoggio nel mio datore di lavoro di allora, anche lui milanista sfegatato, che non vuole mancare assolutamente all’appuntamento perché lui si che c’era nel 2005 ad Istanbul e voleva come me assistere alla vendetta perfetta.

Sono giorni frenetici per poter cercare i biglietti che sembrano andare via velocemente, ma per fortuna li troviamo, pacchetto completo andata e ritorno con aereo e partita, tutto al costo del mio stipendio mensile di allora. Ma non mi importava per il mio Milan l’avrei fatto senza nessun problema, qualsiasi risultato sarebbe poi arrivato.

I giorni passano e sia l’adrenalina che l’impazienza avanzavano, anche perché per me era, in quel momento, l’unica (e rimarrà tale) trasferta a cui sia andato.

Finalmente il fatidico giorno è arrivato,  mercoledì 23 maggio ore 02:30 sveglia presto perché alle 04:30 è programmato il volo charter che da Malpensa ci porterà ad Atene.

Arriviamo all’aeroporto e ci sono già un sacco di tifosi in grande attesa come noi di partire in fila per fare il check-in.

Saliamo sull'aereo e dopo poco più di due ore atterriamo ad Atene; una volta scesi una troupe si Sky ci intervista in quanto eravamo uno dei primi gruppi di tifosi in arrivo dall’Italia, proseguiamo e saliamo sul pullman numero 44 che ci seguirà per tutta la giornata. Si perché la giornata sarà lunga, emozionante ed intensa.

Arrivati nel centro di Atene giriamo per la parte vecchia incontrando sia tifosi milanisti ma anche molti tifosi inglesi, coi quali ci si scambia gesti sportivi e come da loro consuetudine si canta a squarciagola.

Il tempo vola ed è giunta l’ora di riprende il nostro pullman 44 per dirigersi allo stadio. Ci lasciano in un grosso parcheggio e affrontiamo una lunga camminata tanto che lo stadio non lo vediamo ancora.

Dopo un po’ eccolo la apparire in tutta la sua bellezza lo Stadio Olimpico che ci aspetta. Tra le mille persone incrociate incontriamo anche Ciccio Graziani che simpaticamente fa un selfie con noi.

Mancano circa due ore e mezza al fischio di inizio e i cancelli vengono aperti, i nostri posti erano tra quelli riservati ai milanisti al secondo anello appena spostati dal maxi schermo dello stadio. Ricordo ancora i brividi e l’emozione nel salire gli ultimi scalini prima di vedere il campo e tutto il resto.

Prendiamo posto e tutto è magico, l’atmosfera è fantastica le sensazioni sono positive anche se un po’ di paura rimane dopo la dolorosa sconfitta di due anni prima.

All’uscita della squadra durante il riscaldamento la forza d’urto di tutti noi si fa sentire incitandola e caricandola.

Inizia la partita e tensione è a mille ora non si può tornare indietro i ragazzi attaccano verso la porta sotto di noi, le azioni si susseguono e in paio di occasioni abbiamo rischiato ma fortunatamente siamo ancora sullo 0-0.

Minuto 43 e 30 secondi Kakà si prende un fallo al limite della parta e Pirlo posiziona la palla per calciare una delle sue maledette. Io e il mio amico ci stringiamo in un abbraccio per sorreggerci pregando che questa possa essere l’occasione per portarci in vantaggio…. Pirlo parte, tira, Inzaghi la colpisce ed è GOOOOOOLL.

Tutti che saltiamo ed urliamo dalla gioia, ci abbracciamo ci spingiamo, è il 45’ del primo tempo e siamo in vantaggio. Ma il ricordo di Instanbul è ancora troppo fresco ed allora, in una sorta di gesta scaramantiche, ci diciamo “Calma non è finita manca ancora una tempo”.

L’intervallo passa velocemente e inizia il secondo tempo.

La partita si gioca sul filo del rasoio è molto equilibrata e solo una grande giocata può cambiare le carte in tavola.

Minuto 62’ Gerrard sfrutta un rimpallo contro Nesta e si trova a tu per tu con Dida che con una gran parata salva il risultato e noi esultiamo come se avessimo appena segnato.

Poi arriva il minuto 81’ e l’esplosione diventa ancora più grande quando Super Pippo, trafigge per la seconda volta Reina per il 2-0 mamma mia che goduria ed emozione talmente tanta che mi metto a piangere. Mancano 9 minuti alla fine e sembrano un’eternità.

Minuto 88’ arriva la doccia freddina col gol di Kuit che ci fa pensare a brutti presagi, ma fortunatamente sono solo paure infondate perché dopo 3 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine e la festa può iniziare.

La cosa più bella che ricordo dei festeggiamenti era che l’amore per questa maglia, per questi colori facessero si che persone mai viste prima si unissero come in un’unica grande famiglia.

Il capitano Paolo Maldini alza la coppa finalmente e tutti a gridare “Alzala Paolo, alzala”

Giro di campo di nostri ragazzi e tutti a cantare chi non salta neroazzurro è…..wow 

Purtroppo il tempo della festa finisce e tutti felici torniamo verso il nostro pullman 44 che da li a poco ci riporterà all’aeroporto per tornare a Milano.

Ore 04:30 di giovedì 24 maggio atterriamo a Malpensa e il coro è sempre quello da due ore “Siamo noi, siamo noi i campioni dell’Europa siamo noi…”

Prendiamo la macchina e torniamo verso casa perché dopotutto al mattino dovevo essere al lavoro, stanco, assonnato ma col cuore pieno di gioia e poter così dire si quel giorno io c’ero ero li a tifare, supportare incitare la mia squadra del cuore….IL MIO MILAN

Da allora sono passati 13 anni ma nel cuore il ritornello  Forza lotta vincerai non ti lasceremo mai non smette mai di ripetersi….

Massimo

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