Giampaolo: "Il mio sogno rimane quello di allenare divertendomi"

Giampaolo: "Il mio sogno rimane quello di allenare divertendomi"MilanNews.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 17 giugno 2019, 19:50Le Interviste
di Thomas Rolfi

Marco Giampaolo, premiato dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio della sezione di Arezzo con il Timone d'Oro, ha parlato alla cerimonia in cui ha ricevuto il riconoscimento.

Sugli anni alla Sampdoria: "Sono stati anni intensi, formativi, in cui ho avuto la possibilità di lavorare nel modo ottimale sviluppando il mio pensiero calcistico. Ho avuto la fortuna di allenare calciatori bravi e importanti, rappresentativi nei migliori club italiani ed europei. Essere qui mi mette anche nella condizione di ringraziare chi mi ha permesso di poter essere qui".

Sul perchè scelse di ripartire dalla Cremonese in Lega Pro: "E' stata una sfida con me stesso voler ricominciare dall'ultima categoria dei professionisti per poi tornare ad allenare in Serie A. Grazie a chi mi ha dato la possibilità di ritornarci. Sono tante le persone e gli ambienti che devo ringraziare se sono tornato ad allenare quattro anni fa in Serie A".

Su Sarri: "Sarri è uno dei migliori insegnanti di calcio a livello europeo, è uno studioso che si è fatto da solo, con tanti sacrifici. E' uno che non si è fermato mai, che dedica la sua vita al calcio. Ho grande stima nei suoi confronti e tutto ciò che ha ottenuto adesso se lo è meritato.

Su Conte e Sarri che tornano in Italia: "Credo che il calcio estero arricchisca il calcio in generale. Si è visto a 360 gradi. Parliamo di due top allenatori che erano top quando hanno allenato in Italia, che ritornano con esperienza che ne rimarcano l'espressione. Il confronto con altre idee è senz'altro positivo"

Sul campionato: "Il campionato italiano negli ultimi anni è diventato più difficile, perchè è cambiata la mentalità con cui gli allenatori vanno a giocarsi le partite. Anche le piccole hanno assunto il coraggio di andarsela a giocare, poi la differenza la fanno sempre i calciatori di alto livello. Alcune volte, però, le idee possono ridurre il gap rispetto a quanto succedeva prima".

Sull'Italia Under 21: "Rispetto a qualche anno fa, la nazionale Under 21 è composta da giocatori che giocano con una discreta continuità nei rispettivi club. Segno che le società hanno investito di più. La partita di ieri sera lo ha dimostrato, con una squadra molto forte".

Su qual è il segreto per migliorarsi: "Bisogna mettere a frutto le esperienze, sia quelle positive che quelle negative. Alcune volte ti vengono affibbiati dei luoghi comuni, ma io credo che non si debba mai perdere le proprie caratteristiche e chi sei. Non si finisce mai di imparare, le esperienze più formative sono quelle sul campo".

Sul sogno personale: "E' sempre stato quello di divertirmi allenando una squadra di calcio. Quando questo perde l'aspetto ludico e diventa pesante, ci son problemi. Poter allenare 'divertendosi' è già un sogno e io rincorro sempre quella condizione lì".