Paquetà a Sportmediaset: "Con Giampaolo ero più imprigionato. Il ruolo? Mi piace giocare da trequartista"

Paquetà a Sportmediaset: "Con Giampaolo ero più imprigionato. Il ruolo? Mi piace giocare da trequartista"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
venerdì 1 novembre 2019, 16:50Le Interviste
di Matteo Calcagni

Lucas Paquetà è stato intervistato da Sportmediaset il day after di Milan-SPAL.

Su Pioli: "L'allenatore di prima era più tattico. Ero più imprigionato, dovevo stare un po' più indietro e limitato nei movimenti. Con Pioli mi sento meglio. Sono sempre stato un giocatore a cui piace toccare la palla e aggredire, e ora ho questa libertà di inserirmi e stare più vicino alla porta che prima non avevo. Mi sento molto più a mio agio e sento la fiducia del mister che mi consente di rischiare qualche giocata in più per poter vincere la partita".

Su Milan-SPAL: "Senza dubbio è stata la mia miglior partita col Milan, ma credo di poter fare meglio e voglio fare di più. Mi è mancato solo il gol, ma farò il possibile per finalizzare meglio nelle prossime partite. A me piace stare più vicino alla porta e Pioli me lo permette".

Sul campionato italiano: "La differenza principale con il campionato brasiliano è sicuramente nell'intensità e nell'atteggiamento tattico con cui due squadre si affrontano. In Brasile non c'è molta tattica, si gioca di più mentre qui è una partita a scacchi. Devi stare attento a tutto ed è questa la grande diversità".

Sul ruolo: "A me piace giocare da centrocampista centrale, anzi da trequartista come dite voi. In realtà però mi piace giocare dove ho più libertà, il resto per me è lo stesso. Mi piace giocare libero senza dimenticare la responsabilità che ho in campo, è fondamentale per esprimere il mio calcio".

Sulla Champions: "Dobbiamo pensare partita per partita, abbiamo vinto l'ultima e ora pensiamo alla Lazio. Dobbiamo pensare solo ai tre punti e passo dopo passo possiamo raggiungere l'obiettivo Champions. Sono stato io prima della partita a raggruppare tutti e a dire di restare concentrati, perché l'allenatore può dire quello che vuole, i tifosi pure, ma poi scendiamo noi in campo e dobbiamo stare uniti oltre al risultato. Dobbiamo avere fiducia nei concetti dell'allenatore per poter esprimere il calcio migliore".

Sul gol che manca: "Mi piace segnare, è bello, ma mi preoccupo più di giocare bene. Al Flamengo segnavo abbastanza, qui aspetto con ansia qualche gol in più. E' importante aiutare i compagni a fare gol, ma io voglio essere Paquetà in tutti i sensi: fare gol, assist e aiutare la squadra a vincere".

Sull'incendio e la tragedia al Flamengo: "E' stato un momento molto triste, mi ha fatto molto male vedere cos'era successo in quell'ambiente in cui ho vissuto da quando avevo nove anni. Sono stato svariate notti senza dormire pensando a quei poveri ragazzi, ma penso che Dio si starà prendendo cura di loro. Loro volevano arrivare dove sono arrivato io, qualcuno lo conoscevo e avevo molti amici in comune. Farò il massimo perché da lassù vedano che valeva la pena sognare".