Agresti: "Se in panchina non ci fosse Allegri, diremmo che si tratta di una squadra leggera, superficiale, sbadata"
Stefano Agresti, giornalista, si è così espresso su La Gazzetta dello Sport sul Milan: "Chiamatelo mal di piccole, se volete: tra Cremonese, Pisa e Parma, il Milan ha raccolto la miseria di due punti. Per dire: contro Napoli (ancora adesso al comando alla pari con i rossoneri, in attesa delle gare di oggi), Roma e Bologna, Allegri ne ha presi nove. Come mai è tutto così strano? Perché esiste questa differenza netta e stridente? Se in panchina non ci fosse Max, diremmo che si tratta di una squadra leggera, superficiale, sbadata: ha bisogno del grande avversario per trovare le motivazioni, altrimenti si distrae e butta punti per strada.
Ma se c’è un allenatore come lui, uno che ha sempre la capacità di tenere la testa dei suoi nella giusta modalità, mai disconnessa dalla realtà e dalle difficoltà, uno che certamente non prende sottogamba alcun rivale, diventa difficile spiegare questo fenomeno. Ci rifiutiamo però di considerare tutti questi risultati — quelli negativi con le piccole e quelli positivi con le grandi — come casuali: la casualità si verifica una volta, magari due, non ogni benedetto fine settimana. Eppure a Parma abbiamo visto un gran bel Milan, solo che è durato venticinque minuti: il tempo necessario a Saelemaekers per segnare e a Leao per raddoppiare su rigore. Poi i rossoneri sono usciti dal campo, il Parma ha creato occasioni a raffica e, dopo avere pareggiato, è anche andato vicino al sorpasso. In mezzo a una partita così difficile da capire da parte del Milan, qualche segnale positivo c’è stato".

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