I tre capolavori e la gestione di Leao. Allegri e “Il Principe”. Perth e Maignan
L’ennesimo capolavoro tattico di Max Allegri. Grazie alle sue correzioni in corsa, alla sua lucidità e alla sua freddezza, il Milan è riuscito a superare le difficoltà e imporsi meritatamente a una Roma, brillante ma spuntata.
L’ennesimo capolavoro tecnico di Max Allegri. Dopo aver perso tre titolari, Pulisic, Rabiot, Estupiñán e uno degli acquisti di punta della scorsa estate, Jashati, il Milan è riuscito a conservare la seconda posizione, guadagnando addirittura un punto sulla testa della classifica. Alla sosta questa la tabella: Napoli e Roma 15 punti. Milan 13. Oggi Napoli 22, Milan, Roma e Inter 22. È stato un Milan spettacolare pur con tanti campioni assenti nelle prime partite. Una squadra più pragmatica quella delle ultime giornate. Insomma, un Allegri che si è ispirato al “Principe” di Niccolò Machiavelli, che contiene l’antico insegnamento: “Il fine giustifica i mezzi”, ma anche un altro saggio monito: “Governare è far credere!”. Bravo è stato il sapiente tecnico livornese a convincere il suo sparuto drappello, erano rimasti in pochi, delle loro intatte possibilità di continuare il cammino intrapreso, nonostante le contingenti lacune della rosa.
L’ennesimo capolavoro gestionale di Max Allegri. Grazie al suo modo di lavorare sul gruppo e sul singolo giocatore, oggi il Milan può contare su un Leao che si sta trasformando sia sul piano tecnico-tattico che su quello della personalità. Obiettivo finale: diventare un giocatore completo. I margini di crescita sono ancora molto ampi, soprattutto riguardanti la freddezza sotto rete. Spesso il portoghese antepone il duro colpo di una sciabola alla delicata punta del fioretto. La scuola di scherma di Livorno è una delle più famose d’Italia. Allegri saprà correggere anche questo difetto.
Mi dicono che sia sempre più caduca l’ipotesi Perth. Volesse il cielo, e la Federazione Asiatica, che questa ipotesi fosse vera. Regalare al forte Como il campo neutro è un’assurdità senza pari.
Mi dicono che Maignan non sia vicino al rinnovo del contratto, anzi le possibilità di vedere, nella prossima stagione, uno dei più grandi portieri del calcio mondiale siano assai ridotte. Volesse il cielo che non sia così, perché è una blasfemia pensare di perdere un portiere di tale livello tecnico e di tale forte personalità.

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