Capello: "I difensori hanno continuato a palleggiare con Maignan, senza nessuno che si prendesse la responsabilità della giocata. Ma si può condurre così una finale?"

Nel corso del suo commento su La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello si è così espresso sul Milan: "Nel mirino finisce inevitabilmente la prestazione del Milan. Che dire della squadra di Sergio Conceiçao? Se si eccettua qualche spunto di Rafa Leao nel primo tempo, i rossoneri non hanno fatto nulla, zero. Di occasioni vere, il Milan ne ha avuta una: all’inizio con quella carambola tra Beukema-Skorupski-Jovic. Poi praticamente niente. Quando è andato sotto, Conceiçao ha provato a mettere in campo più attaccanti possibile, ma Italiano ha imparato bene la lezione delle finali perse alla guida della Fiorentina e ha chiuso gli spazi in difesa, concedendo pochissimo all’avversario. Sparito Leao, gli unici sussulti sono arrivati da Chukwueze nel finale (sarebbe potuto entrare prima? Col senno di poi...). Troppo poco in una finale che arrivava dopo una stagione decisamente deludente.
Nulla, però avviene per caso. Il Milan è drammaticamente senza un gioco collaudato. Per larga parte della partita, i difensori hanno continuato a palleggiare basso con Maignan, senza nessuno che si prendesse la responsabilità del lancio o della giocata. Ma si può condurre così una finale? A mio avviso no. E al di là di Conceiçao, va detto come i calciatori abbiano dimostrato ancora una volta di avere poca personalità. La sconfitta è la logica conseguenza. Ed è meritata, oltre ogni altro discorso, compreso quello arbitrale".
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