Capello presenta Milan-Napoli senza mezzi termini: "Sarà una supersfida"

Intervistato questa mattina dai taccuini de La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello ha presentato l'importante partita di domenica tra Milan e Napoli, che sarà una sfida nella sfida considerata anche le presenze sulle panchine di due allenatori top e rivali come Max Allegri e Antonio Conte: "Sarà una supersfida. Allegri ha vinto più scudetti di tutti nell’attuale Serie A, mentre Conte è riuscito a conquistare pure la Premier League. A me hanno sempre insegnato che a vincere sono i più bravi, quindi...".
Qual è il loro punto di forza?
"Avere le idee chiare. Sia Conte che Allegri hanno sempre in mano le loro squadre, pur non tenendo moduli fissi. Entrambi sanno essere flessibili, adattarsi al materiale a disposizione, senza pregiudizi tattici da talebani del pallone. Sono eccezionali nel dare una organizzazione e a riconoscere i calciatori. Anche quando devono farsi comprare i giocatori sul mercato".
Max ci è riuscito con Rabiot di recente al Milan.
"E ha svoltato. Rabiot è il giocatore che mi ha più impressionato in queste prime giornate: rabbioso, determinato, determinante. L ’ho visto addirittura meglio di come era alla Juventus. E con un Rabiot così, tutto è più facile pure per un professore come Modric".
Anche il Napoli, pur arrivando dallo scudetto, ha aggiunto parecchio in estate.
"Di sicuro Conte aveva già dato dei codici, ma l’arrivo di De Bruyne e l’infortunio di Lukaku hanno obbligato il tecnico a cambiare pelle alla squadra. Per esempio, con il centravanti belga si cercava più la sponda, la palla sul corpo per far salire i compagni, mentre con Hojlund si va logicamente più in profondità. Fondamentale sarà, però, riuscire a mettere sempre più a proprio agio De Bruyne, l’uomo che ti fa fare il salto di qualità, anche in Champions dove il Napoli deve recitare un ruolo da protagonista".
A Conte viene rimproverato di non essere mai riuscito a brillare in Champions.
"Non credo ci sia un vero motivo. A volte va semplicemente così. La storia racconta che Allegri con la Juve è andato due volte in finale, ma va anche detto che la seconda volta aveva una squadra molto, molto forte".
Intanto, un gioco sembra averlo dato in fretta pure al Milan.
"Vero. Da una parte Allegri ha dato equilibrio, perché ora quando i rossoneri perdono palla non si vede più una squadra spaccata, con le ripartenze avversarie in campo aperto. Non a caso in cinque partite su sei in stagione non ha preso gol. Dall’altra, ha giocatori di qualità in grado di fare possesso sia in orizzontale che in verticale, sia conservativo - quando vuole controllare la gara - che offensivo - se c’è la necessità e la possibilità di fare male all’avversario".
E tutto questo senza Leao, che ora è pronto al rientro.
"Ho letto che dovrebbe andare in panchina domenica sera, per poi entrare a partita in corso. Vediamo con che testa. Un Leao focalizzato e con voglia ti fa la differenza: devono essere bravi Allegri e tutti i compagni di squadra a coinvolgerlo, altrimenti puoi ottenere anche l’effetto contrario".
Con Nkunku e Leao, il Milan avrà una panchina superiore al Napoli?
"Beh, di sicuro Max non è messo male. Finora poi chi è subentrato ha sempre fatto bene. Ma ogni partita è a sé, lo scopriremo solo domenica".
Come vede Milan-Napoli?
"Sarò allo stadio. Sono curioso di sapere se il Napoli riuscirà a tenere alto il ritmo, cosa non sempre successa in queste pri- me battute. Anche perché il Milan mi pare in condizione".
Torniamo ad Allegri e Conte: qual è una grande differenza tra i due?
"Il modo di comunicare all’esterno. Entrambi hanno personalità e sanno essere sempre molto diretti, ma Max è più aziendalista e composto, men- tre Antonio tende a lamentarsi di più, anche puntando il dito contro la società".

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