Bomber o giocatore normale, chi è Piatek? Ora anche il Milan s’interroga e vuole risposte

Con un compagno "scomodo" come Ibrahimovic, la vita potrebbe diventare ancora più difficile per Piatek. A meno che Pioli - qualora lo svedese dovesse davvero approdare a Milanello - non decida di cambiare modulo, optando per un sistema di gioco a due punte. In quel caso, la presenza di Ibra potrebbe agevolare il pistolero, il quale dovrà comunque darsi una svegliata.
INVOLUZIONE - Quattro gol (di cui tre su rigore) in diciassette partite rappresentano un bottino fin troppo misero per un centravanti del Milan. E il polacco è il primo a saperlo e a non essere soddisfatto del suo rendimento. Non è una questione di rifornimenti. Perlomeno non sempre. Perché se è vero che in alcune partite Piatek è stato abbandonato al suo destino là davanti, è altrettanto vero che, in altre circostanze, l’ex Genoa ci ha messo del suo divorandosi occasioni nitidissime.
IN BILICO - Insomma, alibi ma non troppo. Perché un attaccante dev’essere in grado di procacciarsi le palle-gol anche quando i compagni faticano a servirlo. Un po’ come lo stesso polacco faceva nella passata stagione. Nel 2020, dunque, servirà un altro Piatek. O meglio, servirà il vecchio Piatek. Se non dovesse tornare a essere il cecchino che tutti avevano ammirato nel suo primo anno in Italia, le chance che possa lasciare il Milan a giugno aumenterebbero esponenzialmente.
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