Calcio offensivo e mai speculativo: ecco la filosofia di gioco del "maestro" Giampaolo

L’era Giampaolo sta per cominciare. A meno di clamorosi dietrofront, sarà il tecnico abruzzese a prendere il posto di Rino Gattuso sulla panchina rossonero. Il Corriere della Sera pone l’accento sulle qualità - riconosciute da tutti - dell’ormai ex tecnico della Sampdoria, il quale non vede l’ora di iniziare questa nuova avventura in rossonero. Un prestigioso incarico atteso da e che gli varrà anche un raddoppio dello stipendio, da 1.1 a 2 milioni circa.
CALCIO OFFENSIVO - Una volta, dopo una sconfitta, gli chiesero se non fosse ora di cambiare modo di giocare. Risposta: "Sarebbe come se i Rolling Stones si mettessero a suonare il liscio". Giampaolo è questo: applicazione, rispetto del lavoro e delle idee. Attenzione, sottolinea il noto quotidiano: idee, non ideologie. Perché prima di tutto per lui viene sempre l’uomo, il calciatore, con le sue caratteristiche tecniche e caratteriali. Da lì parte la costruzione della squadra, quindi la tattica e la strategia. Con una precisissima filosofia di base: un calcio propositivo, votato all’attacco, mai speculativo.
STIMA - A Coverciano le sue lezioni sono sempre sold-out. Arrigo Sacchi lo ha definito "un maestro". Mica male come attestato di garanzia. Insomma, Giampaolo è il mister giusto. Maldini lo ha messo subito in cima alla lista. E anche Gazidis lo stima. L’idea condivisa con la società è quella di un Milan che giochi sempre tenendo il pallone, senza nascondersi, che attacchi con tanti uomini, partendo però da una fase difensiva solida, organizzata, moderna.

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