Da Udine ad Udine, tempi che cambiano: Ibra detta la via e il Milan torna grande

Da Udine ad Udine, tempi che cambiano: Ibra detta la via e il Milan torna grandeMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 1 novembre 2020, 17:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Uscire da Udine con i tre punti non era scontato, come mai lo è stato. Non era scontato perché il Milan ha giocato lunedì e giovedì, venedo piazzato (inspiegabilmente) nello slot delle 12:30, non era scontato perché la formazione friulana è avvarsaria tutt'altro che arrendevole. Non era scontato perché, nonostante il vantaggio meritato del primo tempo, i rossoneri sono stati raggiunti a seguito di un rigore piuttosto dubbio, costretti quindi a rimboccarsi nuovamente le maniche per scardinare il fortino di Gotti. Ci ha pensato Zlatan, come con l'assist a Kessie, realizzando uno splendido gol in rovesciata e servendo tre punti per il pranzo domenicale. Ora il Milan è a quota 16 in classifica in appena sei gare, un risultato che neanche il più ottimista avrebbe potuto prevedere.

MILAN BELLO A META' - I rossoneri hanno offerto spettacolo nei primi 20/25 minuti, dando continuità alle grandi prestazioni delle ultime settimane. Un inizio folgorante che ha portato al centro di Kessie, mettendo subito la griffe in uno stadio non sempre benevolo per i colori rossoneri. Cos'è successo dopo? Il Milan ha pagato i tanti impegni e la fisicità degli avversari, perdendo brillantezza nelle giocate e nella costruzione del gioco. Nonostante questo i friulani non sono riusciti a costruire particolari occasioni, passando soltanto su penalty ad inizio ripresa. Da lì in poi andava ricostruita una partita, non a caso Pioli è corso subito ai ripari inserendo Brahim Diaz, Tonali e poi Rebic, tornato in campo dopo oltre un mese di stop. Il gioco ormai ingolfato, ma l'undici milanista a proseguito a tentare arrembaggi, anche confusi, alla porta di Musso. Per riuscire a scardinare l'Udinese ci voleva un guizzo, un'invenzione: chi se non Ibra dunque?

DA UDINE AD UDINE - Lo scorso anno, alla Dacia Arena, si apriva la sfortunata avventura rossonera di Marco Giampaolo. Il tecnico abruzzese presentò una formazione improponibile in Friuli, facendo marcia indietro nel postpartita e preannunciando un lesto cambiamento di sistema di gioco dopo un'estate di lavoro sul 4-3-1-2. Quella partita, decisa da Becao, ha rappresentato un fallimento tecnico, poi sistemato nei mesi a venire grazie soprattutto al mercato di gennaio. A quattordici mesi di distanza il difensore brasiliano è stato spettatore impotente del miracolo di Ibrahimovic: tempi che cambiano, segnali significativi per una stagione appena cominciata, ma cominciata sotto una buona stella.