Dopo anni di tuffi carpiati e sceneggiate serviva Gimenez per l’indignazione popolare. Bastava dirlo prima

Santiago Gimenez è finito nell’occhio del ciclone. Ma non per un gol sbagliato o una partita insufficiente, bensì per aver accentuato (accentuato, non simulato. Vanno usati i termini giusti) dopo essere stato colpito al volto da Parisi durante Milan-Fiorentina, nell’episodio tanto discusso che poi ha portato al rigore per i rossoneri dopo un’OFR di Marinelli suggerita dal VAR Abisso.
Rocchi, che negli anni ha sempre voluto sottolineare come gli arbitri valutano l’episodio in sé e non quello che succede dopo, viene raccontato da diversi organi d’informazione furioso e contrariato per la reazione del messicano al tocco al volto di Parisi. Tocco, che ripetiamo ancora, c’è stato. Poi è logico e lapalissiano constatare che la scenetta successiva è stata sicuramente esagerata, ma qui entriamo in un altro discorso. Dopo che in Milan-Bologna, fortunatamente per Rocchi finita 1-0 per i rossoneri, sia arbitro che VAR hanno completamente ignorato un rigore enorme su Nkunku solo perché il francese, dopo essere stato scaraventato a terra da Lucumì, è tornato a giocare, i calciatori allora cosa possono pensare? Meglio continuare come se non fosse successo nulla oppure è necessario utilizzare mezzucci per richiamare l’attenzione di arbitri e varisti disattenti? Non se ne esce.
Soprattutto se ad ammettere questo cortocircuito è stato proprio un arbitro. Paolo Valeri, nell'ottobre 2022, era intervenuto durante il corso tenuto da Gugliemo Stendardo presso l'università LUISS parlando di un episodio controverso successo in Atalanta-Milan 1-1. L'entrata di Hateboer su Leao era un netto grave fallo di gioco, con piede a martello e velocità sostenuta, con potenziale rischio per la caviglia di Rafa: arbitro e VAR non punirono il giocatore atalantino con il rosso. Valeri poi spiegò il motivo del suo errore in sala VAR: "Su Hateboer in Atalanta-Milan ho sbagliato. Ero al VAR e quell’intervento su Leão era rosso fuoco. Un errore, ve lo spiego: il giocatore s’è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito. Ecco, entri come in un tunnel, ti convinci di un’idea, la fai tua e finisci per sbagliare invece bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri. È capitato a me, capitò lo scorso anno in Torino-Inter con il fallo di Ranocchia su Belotti. Dobbiamo stare più attenti".
A questo si aggiunge la violenza mediatica arrivata sul calciatore rossonero, preso come esempio assoluto di male e scorrettezza a tal punto che oggi si è arrivati ad ipotizzare del ritorno della prova TV (accantonata, ma non per le bestemmie, dopo l’arrivo del VAR) per punire simulazioni e situazioni analoghe. Ripetendo ancora una volta che Gimenez ha accentuato ma non simulato, fa sorridere amaramente che dopo anni di tuffi carpiati, piroette sincronizzate e urla disumane (lo sanno tutti di chi si parla) giustificati o ignorati ogni domenica, l’indignazione totale e popolare arrivi con il Milan primo in classifica. Dopo Genoa-Milan, quello del gol di Pulisic con stop di petto (stateci, ndr), ci fu un attacco mediatico spietato e a tambur battente. Oggi l’andazzo sembra essere simile: Tare e Allegri, che hanno una discreta esperienza in Serie A, dovranno essere bravi a proteggere il gruppo e ribattere colpo su colpo.
Infine, tornando sul tema simulazioni: è oggettivamente odioso vedere calciatori che si rotolano dopo tocchi che spesso neanche esistono. Giusto quindi pensare a come arginare il problema. Ma dovevate svegliarvi anni fa, non oggi: fare adesso i puritani ed i sensazionalisti rende solo più chiaro il vero motivo dell'indignazione.

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