Dossier degli errori arbitrali: la Coppa Italia si aggiunge alla lista. Da Marelli a Casarin, il gol di Bennacer era da convalidare

Dossier degli errori arbitrali: la Coppa Italia si aggiunge alla lista. Da Marelli a Casarin, il gol di Bennacer era da convalidareMilanNews.it
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 21 aprile 2022, 12:00Primo Piano
di Francesco Finulli

Con l'annullamento del gol di Bennacer nel derby di ritorno di Coppa Italia, si allunga la lista di sviste arbitrali che hanno sfavorito il Milan nel corso di questa stagione. Dopo aver subito delle scelte discutibili in Campionato e Champions League, mancava la coppa nazionale all'appello. La decisione di annullare la rete dell'algerino, per un fuorigioco di Kalulu che avrebbe ostruito la visuale ad Handanovic, ha destato tante polemiche e ha fatto sorgere moltissime dichiarazioni di addetti ed ex addetti ai lavori che esprimono la loro perplessità sulla scelta dell'arbitro Mariani. Lo stesso designatore degli arbitri, che ha comunque difeso il suo uomo, ha fatto filtrare che il gol poteva essere convalidato perché due immagini proposte dal Var potevano lasciar spazio a interpretazioni diverse. Aspetto molto sorprendente, dal momento che quella del fuorigioco è una delle poche regole oggettive del gioco del calcio. 

Detto questo, ripercorriamo tutti i casi controversi che hanno caratterizzato la stagione del Milan, aggiungendo in fondo anche un capitolo dedicato all'Inter, sia per quanto riguarda la doppia sfida di Coppa, sia per quanto riguarda i clamorosi errori nelle partite di campionato contro Torino e Juventus.

NAPOLI – Il gol del vantaggio partenopeo nasce da una svista dell’assistente, che assegna una rimessa laterale agli ospiti invece che ai rossoneri. Ma il fattaccio vero e proprio arriva nel finale, quando l’arbitro Massa annulla il gol del pareggio di Franck Kessie per una posizione di “fuorigioco” di Olivier Giroud. Oltre al danno, anche la beffa. Dopo le naturali polemiche arrivate in seguito alla decisione infelice, l’AIA ha “fatto filtrare” un’interpretazione sulla regola del fuorigioco attivo/passivo, spiegando che “quando c'è un contatto fisico tra un giocatore in posizione geografica di fuorigioco e un difensore, l'attaccante è considerato in posizione irregolare, a prescindere dalla chiara intenzione di interferire con l'avversario. Il contatto, con l'aggiunta del movimento delle gambe di Giroud, tra il francese e Juan Jesus bastano per considerare corretto l'annullamento del gol dei rossoneri”. Ma tra quello che ha comunicato l'AIA e il regolamento c'è una grande incoerenza. Secondo il regolamento, un calciatore in posizione di fuorigioco nel momento in cui il pallone viene giocato o toccato da un suo compagno deve essere punito solamente se viene coinvolto nel gioco attivo. Da regolamento, quindi, la posizione di fuorigioco di un attaccante è da considerarsi attiva se interviene:
-  Interferendo con il gioco, giocando o toccando il pallone passato o toccato da un compagno oppure
- Interferendo con un avversario: Impedendogli di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, ostruendo chiaramente la linea di visione, o contendendogli il pallone, o tentando chiaramente di giocare il pallone che è vicino quando quest’azione impatta sull’avversario, o facendo un'evidente azione che chiaramente impatta sulla capacità dell’avversario di giocare il pallone.

In quel caso specifico Giroud lascia intervenire Juan Jesus senza cercare di ostacolarlo in nessun modo. Ricapitolando, giusta la chiamata del VAR per un’On Field Review, senza senso la decisione di Massa di annullare la rete e folle il tentativo di mettere una pezza dell’AIA con una “nota” che va in contrasto con il regolamento scritto. Insomma, un bel pasticcio che ha penalizzato il Milan in uno scontro diretto.

SPEZIA - Nei minuti di recupero della sfida tra rossoneri e spezzini, risultato sull'1-1, Rebic riceve palla sulla trequarti in posizione più o meno centrale. Il croato si gira e prova a dirigersi verso la porta avversaria, ma viene atterrato fallosamente da un difensore dello Spezia; la palla prosegue la sua corsa e arriva a Messias in area di rigore, che si era già coordinato per il tiro di prima. Il brasiliano segna con un'ottima conclusione a giro che aveva lasciato di sasso Provedel, ma pochi secondi prima si è consumato il fattaccio: nel momento in cui il numero 30 rossonero era già partito con la gamba per concludere a rete l'arbitro fischia fallo su Rebic, rendendo così non valido il 2-1 dell'ex Crotone. Avete letto bene: l'arbitro, posizionato ottimamente e con un'ottima visuale sull'azione, ha fischiato fallo senza lasciare il vantaggio ai rossoneri e senza attendere la conclusione di una potenziale azione da gol.  Dopo il fischio galeotto il direttore di gara si è subito accorto dell'incredibile sciocchezza commessa e si è scusato con i calciatori in campo, ma la sua è stata una decisione che ha deciso una partita.

UDINESE - Al minuto 66 di Milan-Udinese arriva il pareggio degli ospiti con Udogie che segna con un braccio dopo un batti e ribatti confuso in area rossonera. Lo stesso giocatore friulano, nell’esultanza, appare incredulo e la sua reazione ("Ho visto il guardalinee che era indeciso, però mi è andata bene”) è il contorno alle diverse proteste dei giocatori del Milan per l’irregolarità, che incontestabilmente c'è: Udogie, a contrasto in area piccola con Romagnoli, spinge con la mano sinistra il pallone nella porta avversaria difesa da Maignan. Incomprensibile, in questo senso, il successivo check del VAR che non ha portato all'annullamento del gol: dalle immagini l'irregolarità del difensore è evidente ma il VAR Guida non nota l’errore grossolano e convalida il goal, poi assegnato dall’arbitro Marchetti. La svista, inevitabilmente, causa le ire dell’ambiente rossonero che alla fine del match reagisce a parole tramite l’intervento del Direttore Paolo Maldini ai microfoni di MilanTv: “Sia oggi che a Salerno siamo andati in vantaggio, che è la cosa più difficile, ma poi ci siamo fatti rimontare. Il VAR dovrebbe togliere i dubbi, usato così fa male perchè non è la prima volta. E' un episodio evidente, chi decide deve capire di calcio. E dico un'altra cosa: il Milan è in testa e non può avere sempre un arbitro esordiente a San Siro. Non è facile arbitrare a San Siro. Purtroppo l'arbitro ha fatto degli errori, si è giocato pochissimo". Parole chiare che trasportano il rimbombo della famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’elegante e ammirevole pazienza rossonera.

Tracciando un primo bilancio, basato su due fattori quali errori accertati e  risultati al triplice fischio finale (non la prestazione in sé o altre eventuali occasioni occorse durante i singoli match), quindi i rossoneri possono reclamare circa 6 punti: 1 punto perso con il Napoli per il pareggio annullato a Kessie, 3 con lo Spezia per la rete annullata a Messias (che avrebbe quasi sicuramente chiuso i giochi) e 2 con l’Udinese per il gol di mano convalidato a Udogie. Come scritto in apertura, l’intento di questo pezzo non è quello di voler denunciare chissà quale complotto ai danni della squadra allenata da mister Pioli, ma semplicemente di sottolineare, regolamento alla mano, fatti oggettivi che hanno penalizzato (o hanno rischiato di farlo) i rossoneri durante questa stagione. D’altronde negli anni passati quello di evidenziare e tener conto di ogni rigore assegnato ai rossoneri (decisione giusta o sbagliata che fosse evidentemente non interessava) è stato un esercizio che ha tenuto impegnato gran parte dell’Italia calcistica, quindi ci viene da pensare che una puntualizzazione come questa (ma che a differenza delle altre è spiegata ed argomentata nel dettaglio) non è di certo da considerarsi fuori luogo. Vincere o pareggiare giocando male non è illegale ma perdere punti (o rischiare di farlo) per errori acclarati è ingiusto e compromette la regolarità di risultati che possono significare tanto sotto più punti di vista.

INTER - Il capitolo che riguarda la squadra nerazzurra è più ampio. L'ultimo "fattaccio" in ordine di tempo è quello che riguarda il gol annullato a Ismael Bennacer nel derby valido per la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Già all'andata, l'arbitro Mariani aveva sorvolato su un contatto sospetto su Giroud, abbracciato da Skriniar in area di rigore, ma soprattutto su un piede a martello di Lautaro Martinez sul polso di Maignan che lo aveva anticipato in uscita. Inutile dire che, Martinez, con un rosso diretto avrebbe saltato la sfida del ritorno. Gara che, appunto, ha visto accadere un altro episodio controverso come quello che vede protagonisti Bennacer, Kalulu e Handanovic. La sensazione è che non si possa stabilire con certezza se Pierre Kalulu vada a disturbare l'estremo difensore dell'Inter, tanto che anche lo stesso designatore Rocchi ha confermato che il gol poteva essere convalidato dal momento che dall'immagine dietro la porta, il numero 20 del Milan non sembra ostruire la visuale ad Handanovic con il pallone che si insacca a diversi metri di distanza dallo sloveno. L'immagine però che è risultata decisiva è quella dietro a Bennacer: si vede infatti Handanovic che si sposta verso la sua sinistra per cercare di vedere il pallone, perché ostruito dal passaggio di Kalulu ma soprattutto da almeno 3 dei suoi difensori. Quest'ultimo aspetto è talmente evidente che anche l'ex arbitro Mauro Bergonzi ha dichiarato a TMW Radio: "Chi disturba la visuale sono i giocatori dell'Inter e non Kalulu. Non avrei fatto annullare il gol". Non è l'unico ex direttore di gara che si è opposto alla decisione presa da Mariani. Anche Luca Marelli ha detto la sua: "Per quanto mi riguarda questa rete non andava annullata", potete trovare QUI le sue dichiarazioni integrali. Ultime in ordine di tempo, sono arrivate le dichiarazioni di Paolo Casarin, rilasciate a Il Giornale: "Di fatto non c'è stata alcuna partecipazione (di Kalulu, ndr) e la visuale di Handanovic è stata coperta dai suoi difensori invece che dal milanista. Se Mariani avesse convalidato, non ci sarebbe stata obiezione". Insomma una decisione, quella presa dall'arbitro Mariani più che dubbia e che ha influito molto sul risualtato finale: il Milan, infatti, avrebbe avuto a disposizione circa mezz'ora per provare a trovare il gol del pareggio e della qualificazione, sfruttando anche l'onda emotiva.

Ma Milan e Inter stanno giocando a distanza anche un'altra partita, quella che li vede l'uno contro l'altro per la conquista dello Scudetto. Nelle ultime settimane vi sono stati anche dei casi arbitrali molto gravi nelle gare disputate dai nerazzurri, in particolare le due trasferte di Torino contro il Toro e la Juventus. Nella gara contro i granata, con gli uomini di Juric già in vantaggio di un gol, al 36' del primo tempo il Gallo Belotti cade in area di rigore dopo una scivolata di Ranocchia. Guida lascia correre ma le immagini mostrano immediatamente come il dfensore dell'Inter, nel tentativo di prendere il pallone, prenda solamente il piede d'appoggio del capitano del Toro che, colto nel momento del tiro, perde l'equilibrio e cade. Il gioco si ferma per qualche istante ma il Var non richiama il direttore di gara al monitor. L'Inter pareggerà la partita allo scadere e, considerando l'unico - virtuale - punto di vantaggio che oggi i nerazzurri conservano sul Milan, quello conqustato contro i granata potrebbe rivelarsi fondamentale.

Un altro caso limite, sempre a Torino e questa volta contro la Juve, qualche giorno dopo. Senza considerare che Lautaro Martinez poteva essere espulso per un colpo al volto di Locatelli, l'episodio più clamoroso avviene al minuto dieci della ripresa. Irrati fischia una punizione per i bianconeri al limite dell'area, nei pressi del versante destro. C'è un silent check da parte del Var per verificare la poszione del contatto tra Bastoni e Zakaria. L'arbitro conferma la punizione e si continua a giocare. Le immagini che scorrono poco dopo, però, parlano chiaro: il tocco sulla caviglia del centrocampista della Juve avviene esattamente sulla linea dell'area di rigore: quindi doveva essere accordato un tiro dagli 11 metri. Il fatto che poi l'Aia abbia giustificato l'operato dell'arbitro con la "mancanza di immagini" ha ancora più del clamoroso dal momento che sono state proprio le immagini trasmesse poco dopo a mettere in luce quella che era un'evidenza. Anche in questo caso, altri potenziali punti lasciati sul piatto.