Dalla Svezia, Blommè: "Impatto devastante di Ibra al Milan. Il problema è la dipendenza da un 38enne"

Milannews.it ha contattato Vicki Blommè, opinionista per TV4 Cmore e match-analyst delle nazionali giovanili svedesi, per conoscere un punto di vista esterno riguardo l’emergenza Coronavirus in Italia e per parlare del ritorno di Zlatan Ibrahimovic nel belpaese. Queste le domande e le risposte:
Dalla Svezia, qual è l’opinione riguardo il rinvio delle partite in Italia a causa dell’emergenza Coronavirus?
"Penso che la maggior parte delle persone abbia capito quanto è seria la situazione specialmente ora che il virus sta cambiando anche la vita qui in Svezia (non c’è la quarantena forzata ma le persone cercano di stare in luoghi chiusi, lavorando da casa e chiudendo alcune scuole). Il calcio non è la cosa più importante ora e i tifosi del calcio italiano lo stanno capendo. Nessuno vuole che si giochino match in stadi stracolmi di persone e ora che anche i giocatori sono infetti, il discorso è fuori discussione. Il campionato svedese dovrebbe cominciare in Aprile ma in questi giorni la federazione sta lavorando per spostarlo in estate. Ora ci godremo la vostra splendida iniziativa dei canti dal balcone invece del calcio."
Quale sarebbe potuta essere la miglior decisione per le competizioni internazionali come l’Europeo o la Champions League? Posticipare la competizione per nazionali nel 2021 come è stato fatto o farla quest’anno a scapito dei tornei per i club?
“Penso che il rinvio al 2021 sia la miglior decisione che si potesse prendere. E’ l’unico modo per terminare i campionati nazionali e in questo senso spero vivamente che la stagione si possa concludere nel corso della prossima estate"
Ibrahimovic ha deciso di tornare in Svezia per questa quarantena...
“Credo che la ragione sia semplice ed è da ritrovare che la sua famiglia ora si trova a Stoccolma. Penso che non volesse correre il rischio di restare in quarantena senza di loro. La sua famiglia è tornata in Svezia e i suoi figli frequentano la scuola qui, quindi ha sfruttato questa forzata pausa per tornare qui e passare un po’ di tempo con loro."
Si aspettava che Ibrahimovic potesse essere così cruciale per il Milan?
“Sì assolutamente anche perchè credo che non sarebbe mai tornato se non avesse avuto ancora qualche carta da giocare. Non ha segnato molti gol ma ha avuto un impatto devastante dal punto di vista psicologico tra i calciatori del Milan. La squadra ora pensa di poter vincere molte più partite e i giocatori hanno elevato le proprie performances. E’ bellissimo vederlo prendersi responsabilità come queste ed essere un leader per i giocatori giovani. In campo ora la squadra ha un punto di riferimento che prima gli mancava. Tuttavia è un grande problema per il Milan essere Ibra-dipendente dato che il giocatore ora ha 38 anni."
Che cosa pensa il popolo svedese riguardo il ritorno di Ibrahimovic in Europa dopo l’esperienza negli States?
“E’ chiaro che il popolo svedese e i tifosi di calcio speravano fortemente che Ibra potesse avere un’ultima chance sui grandi palcoscenici, Ha avuto un grandissimo impatto sull’interesse per la Serie A e molte persone che prima non seguivano il vostro campionato, ora lo guardano con piacere. E’ il miglior giocatore della nostra storia e tutti volevano che si divertisse negli ultimi match della sua splendida carriera."
Crede che Ibrahimovic, dopo le performances che ha offerto, potrebbe ritornare in nazionale?
“Non penso che accadrà, specialmente ora che l’Europeo è stato rinviato. Il rapporto con il Ct Janne Andersson non è dei migliori specie dopo le dichiarazioni di Ibra che aveva insinuato che il commissario lasciava fuori dai convocati i calciatori non totalmente svedesi. Andersson, in questo senso, gli rispose che non era assolutamente vero.. Non penso che riuscirà a convincere Ibra a tornare in nazionale. L’unica chance si materializzerebbe se lo stesso Ibra si facesse avanti ma non credo accadrà"

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