Ibra: "Ho subito tre operazioni, non una. Quando hanno fatto la lista Champions non stavo ancora bene. Futuro? Voglio andare avanti"
Zlatan Ibrahimovic, che è stato convocato dalla Svezia per le gare valide per le qualificazioni a Euro 2024 contro Belgio ed Azerbaigian, è intervenuto oggi in conferenza stampa dal ritiro della nazionale svedese. Ecco le parole dell'attaccante del Milan riportate ad Sportbaldet:
Sul figlio Maximillian che gioca anche lui nel Milan: "La partitella a Milanello è stato un momento speciale e divertente. Quanti riescono a giocare con il proprio figlio ai massimi livelli? Lui gioca a calcio ed è felice. Ha avuto l'opportunità di giocare con me e il resto della prima squadra. Ha detto che voleva farmi del male così ho detto all'allenatore di metterci nella stessa squadra (sorride, ndr)".
Sul ritorno in nazionale: "Sono stato in contatto con il ct Janne Andersson per tutto il tempo, sia durante l'infortunio che durante la riabilitazione. Janne mi ha chiamato diverse volte e mi ha chiesto com'era la situazione, io ho risposto a tutte le sue domande. Se mi sento bene, giocherò e se mi sento bene, ci sarò".
Sul complicato rientro dall'infortunio: "Il problema era che il feedback non era positivo. Non vedevo la luce che mi desse energia, che mi desse risposte che ciò che sto facendo è buono. Ma poi è successo qualcosa e sono uscito da una stanza buia e tutto è diventato luminoso e positivo. È stato difficile, ma ho avuto molta pazienza".
Sull'infortunio: "La verità è che ho subito tre operazioni, non una. Poi non ho avuto il feedback che volevo ed è diventato tutto più difficile. Ma sono stato paziente, ho ascoltato i medici. Ho messo il mio destino nelle loro mani e l'ho seguito".
Sul mancato inserimento nella lista Champions: "Non mi sentivo bene quando hanno fatto la lista, quindi non è niente di strano. Dieci giorni dopo sono rinato".
Sulle sue motivazioni: "Ieri ho detto ai miei compagni di nazionale che probabilmente si stanno chiedendo cosa ci faccio ancora qui. Penseranno che io sia stupido ad essere ancora qui a 41 anni per giocare in Nazionale. Ma poi ho detto loro di aspettare di essere vicino alla fine della loro carriera e allora capiranno perchè sono ancora qui. Non vuoi fermarti, vuoi continuare"
Sulle voci di ritiro: "Quando tutti dicono che basta, non funziona. È allora che mi viene una scarica di adrenalina. Io voglio solo andare avanti. Dopo aver vinto lo scudetto con il Milan avrei potuto smettere, ma sarebbe stato troppo facile. Non era una conclusione che faceva per me. Io voglio andare avanti, voglio sfidare me stesso. Io non mollo. Le sfide mi danno adrenalina. Anche voi giornalisti, fin da quando ero giovane, avete scritto e detto di me che ero troppo diverso, casinista, egocentrico. Di tutto. Mi avete aiutato e lo state ancora facendo. Ho sempre questa voglia dentro me di far vedere a chi dubita che si sbaglia”.
Sulla sua fame: "Sono qua per fare la differenza. Se non fosse così, non sarei qui. E non voglio parlare della mia età. Ho ancora tanto da fare e voglio far vedere a tutti coloro che mi hanno dato per finito, che si sono sbagliati".
Sul record di marcatore più anziano della Serie A: "Sono stato celebrato per il gol con il Milan più vecchio della Serie A, ma io non voglio i record perché sono vecchio. Li voglio perché sono io, per quello che faccio. Sempre queste domande sulla mia età...".
Sul futuro: "Ho tante offerte. Ma non ci voglio ancora pensare perché per ora mi vedo soltanto come un giocatore. Tutti mi chiedono come sto, ma dovreste chiedere ai ragazzi di 20 anni cosa pensano, visto che io sto ancora a giocare con loro”.
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