Il Giornale - Pioli: "Il mio Milan è nato durante il lockdown. Ibra e Giroud saranno utilissimi. E Messias stupirà"

Il Giornale - Pioli: "Il mio Milan è nato durante il lockdown. Ibra e Giroud saranno utilissimi. E Messias stupirà"MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 9 ottobre 2021, 07:57Primo Piano
di Salvatore Trovato

Il tecnico del Milan, Stefano Pioli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano "Il Giornale", nel corso della quale ha parlato della crescita della su squadra e si alcuni singoli e delle ambizioni Scudetto. "Già a gennaio del 2020 ho colto il cambiamento - ha affermato il mister - coinciso con l’arrivo di Ibra e Kjaer. Durante il lockdown, può sembrare curioso, abbiamo avuto tutto il tempo per entrare in sintonia da remoto. Quando siamo tornati a Milanello la sensazione che abbiamo ricavato è che ci conoscevamo meglio".

Il Milan di Pioli, dunque, è sbocciato nel periodo buio del lockdown. Eppure, sul futuro del tecnico aleggiavano pericolosi fantasmi: "Io non mi sono mai sentito precario. Perché ho sempre creduto alle parole pronunciate da Gazidis poche ore prima della sfida col Genoa. Disse davanti ai calciatori: “Siamo tutti sotto esame, diamo tutto e alla fine si deciderà, non date retta ai media perché nessuna scelta è stata fatta”. Perciò non mi sono mai sentito fuori dal Milan, nemmeno quando leggevo i titoloni su Rangnick. Nella mia testa il contratto non ha scadenza. Ho un rapporto simbiotico con Maldini, Massara e Gazidis. Sto bene a Milanello e abbiamo tutti le stesse ambizioni".

Lo Scudetto, inutile nascondersi, è un obiettivo: "Il Milan è molto cresciuto - ha osservato Pioli - e ha ancora margini di miglioramento ma il panorama dei pretendenti allo Scudetto non è cambiato: i candidati sono sempre gli stessi, cinque o sei, con la Juve che tornerà presto sotto, l’Atalanta che è abituata a partenze lente. Sarà fondamentale, per il Milan, dimostrare la qualità decisiva: continuità nei risultati. Per vincere non bastano 18 mesi di eccellenti prestazioni".

La linea verde tanto voluta da Elliott sta dando i suoi frutti: "I giovani calciatori, per sfondare, hanno bisogno di due elementi: il talento - e qui c’è in abbondanza - e il tempo. Non sai mai quando matureranno. Io ho trovato l’8 luglio, giorno del raduno, Leao, Diaz e Tonali, molto diversi da quelli che avevo lasciato il 23 maggio. In estate hanno metabolizzato il lavoro fatto e il salto da fare".

I giovani sono il futuro, forse anche il presente, ma una squadra come il Milan non può fare a meno dell’esperienza. Per questo sarà fondamentale l’apporto di gente come Ibrahmovic e Giroud: "Abbiamo tirato il collo a Leao e Rebic in queste ultime partite - ha dichiarato Pioli - impensabile che possano giocare 50 partite in 10 mesi di fila. Perciò Ibra e Giroud torneranno utilissimi. E qui entra il mio lavoro, la gestione delle risorse: capire quando fermare uno e far entrare l’altro, specie al ritorno dalle nazionali. Non vedo l’ora che recuperino Messias e Bakayoko. Messias ha qualità, è intelligente e stupirà perché è capace di giocare in due ruoli".